Recensioni – Lincoln


Locandina film "Lincoln"Lincoln

di Steven Spielberg, con Daniel Day-Lewis, Sally Field, David Strathairn, Joseph-Gordon Levitt, James Spader

Stati Uniti d’America, 1865. Il presidente Abraham Lincoln (Daniel Day-Lewis) si batte per l’approvazione del XIII emendamento alla Costituzione, che abolirebbe legalmente la schiavitù in tutti gli stati federali. Districandosi tra gli avversari politici e la guerra civile Lincoln riesce nel suo intento, ma la vittoria avrà un prezzo molto alto.

Da qualche parte si legge che Daniel Day-Lewis in questo film non abbia “interpretato” Lincoln ma sia “stato” il celebre presidente. Niente di più errato e soprattutto avvilente del grandissimo lavoro dell’attore americano.  Quando si parla di cinema di fiction, bisognerebbe ricordare che si tratta di un racconto, di un’illusione,affine al romanzo e all’opera teatrale più che alla realtà. E che per quanto si possa tentare di ricostruirla, l’essenza di un uomo è irraggiungibile. Lewis non è quindi stato Lincoln, ma ha creato il suo Abraham:  vitale ed emozionante. Respiro dopo respiro, gesto dopo gesto, il personaggio di fa persona, l’invenzione diventa uomo. Lincoln interpretato da Lewis è un eroe quasi shakespeariano, incalzato da un fato tragico e minato dalle  sue stesse debolezze. Uno degli oscar maggiormente meritati degli ultimi anni.

Anche perchè se Spielberg è bravo ed è sinonimo di grandi successi, il film in sè un po’ lungo e un poco lento e finisce per trattare il tema della schiavitù in modo classico, tradizionale, dando risalto all’aspetto umano e mettendo da parte le questioni economiche. Sarebbe bastato poco per trasformare la pellicola in mera retorica ed invece è nei fatti un’opera di classe, un racconto intenso sull’uomo e sul peso delle sue azioni.  Perchè ciascuno porta i suoi fardelli, osserva Day-Lewis/Abraham e deve imparare a convivere con la propria tristezza.

Da vedere assolutamente.

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