Recensioni – Les Misérables


locandina del film les miserablesLes Misérables

di Tom Hooper , con Hugh Jackman, Amanda Seyfried, Russel Crowe, Anne Hathaway, Helena Bonham Carter, Sacha Baron Cohen, Eddie Redmayne, Samanta Barks.

Francia, 1815. Jean Valjeant (Hugh Jackman), detenuto ai lavori forzati per aver rubato un pezzo di pane per sfamare il nipote, ha finito di scontare la sua pena ed è libero. L’ispettore Javert (Russel Crowe) lo avverte però: sarà marchiato per sempre come un criminale. Ed in fatti per quanto Valjeant provi a ricostruirsi una vita onesta viene sempre rifiutato, schernito, insultato: diventa infine un losco figuro disposto a tutto per sopravvivere. Solo monsignor Myriel lo accoglie nella sua chiesa e lo riporta sulla strada del bene. Valjeant chiude così con il passato, cambiando nome ed identità. Diventato un imprenditore arricchito e sindaco di una piccola città Jean soccorre la prostituta Fantine (Anne Hathaway), in fin di vita, e alla morte della giovane riscatta la  di lei figlioletta Cosette dalle grinfie di due locandieri senza scrupoli. L’uomo e la bambina sono però costretti a fuggire da Javert, che ha scoperto l’identità di Valjeant.Passano gli anni e Cosette (Amanda Seyfried) è ormai una fanciulla dolce e bellissima: per lei perde la testa il giovane repubblicano Marius (Eddie Redmayne). Mentre Parigi insorge e si innalzano le barricate, un pericolo più grande incombe:  Javert, ancora ossessionato da Valjeant, si fa portavoce di una falsa giustizia che schiaccia i più deboli..

Il musical è da sempre, nella storia del cinema e del teatro, uno spettacolo della meraviglia. Quando poi lo si costruisce con la potenza drammatica di Victor Hugo, non si può che rimanere senza fiato. A teatro, ma anche al cinema. Les Misérables è il musical più longevo del West End londinese (viene rappresentato senza interruzioni dal 1985), ha conquistato Broadway ed è stato tradotto in 21 lingue. Un classico da maneggiare con cura, insomma.

Tom Hooper fa un lavoro straordinario,raccontandoci un’epica sulla vita, la morte e la redenzione delle miserie umane, senza una parola di recitato. Les Misérables si svolge come un’opera lirica in due atti e  nella versione originale ogni parola è cantata. Ciascun dolore, ciascun sussulto del cuore, ciascun anelito alla lotta passano attraverso la modulazione della voce e la forza della musica. Peccato che non sia possibile apprezzare ciò nella versione italiana, dove sono stati mantenuti i brani originali ma i dialoghi sono stati resi tramite la recitazione. Scelta forse inevitabile, ma che toglie  indubbiamente potenza al racconto.

Les Misérables comunque coinvolge, appassiona, commuove, in qualunque versione lo si guardi.  Da spettatori non ci si può non perdere nella Francia  tumultuosa e colorata di Hooper, popolata di un’umanità brulicante alla ricerca della libertà . Il cast non sarebbe potuto essere migliore: su tutti spicca la delicata  Anne Hathaway che ci regala una Fantine coraggiosa anche nella disperazione.  La sua  sua interpetazione di I dreamed a dream è da brividi. E che dire poi del visetto birichino di Gavroche il monello, interpretato con tanta dolcezza e partecipazione dal piccolo Daniel Huttlestone?

Da vedere assolutamente, ancora meglio se in lingua originale.

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