Recensioni – On the road


Locadina film On the roadOn the road

di Walter Salles, con Garret Hedlund, Sam Riley, Kirsten Dunst, Viggo Mortensen, Amy Adams.

America, fine anni 40. Sal Paradise(Sam Riley) e Dean Moriarty(Garret Hedlund) amici fraterni, intraprendono un lunghissimo viaggio senza scopo né direzione alcuna, attraversando l’America da Est e Ovest.  Attraverso gli occhi e la penna di Sal, aspirante scrittore, vediamo  gli incontri e le follie,  le amicizie e agli amori, la droga e la sessualità sfrenata. Sal e Dean abitano la strada come se fosse una casa: ma non si sfugge a lungo da se stessi.

Ci sono voluti molti decenni e tanti tentennamenti per vedere finalmente sul grande schermo il manifesto della beat generation. Sulla strada di Jack Keruac è un libro folle come le esperienze che racconta: le sue pagine sono cariche di tutta l’energia di una gioventù ribelle che sfugge  il pensiero dominante come fosse la peste e cerca nell’eccesso la soluzione, il modello alternativo. Una gioventù in cerca di qualcosa, che però non ha ancora né forma né nome: più tardi qualcuno partirà alla ricerca dell’America, ma il fallimento manterrà lo stesso acre sapore.

Nonostante la girandola di avvenimenti e personaggi la scrittura di Keruac non è mai superficiale: al contrario, le parole scavano nell’oscurità dei protagonisti, restituendoci pezzo per pezzo le loro anime. I personaggi di Salles invece rischiano di sembrare solo ragazzini sconsiderati. Il tentativo del regista de I diari della Motocicletta(2004) è lodevole: il film ha comunque spessore, ma non convince. Salles, avezzo allo stile documentaristico, ha provato a ricreare la struttura frammentata del romanzo, creando così un film giustamente sincopato ma che non approfondisce, non spiega, non racconta davvero. Si limita a mostrare. 

Per carità, ben venga un premio al coraggio di Salles, nonostante qualche infelice scelta attoriale:  Kristen Stewart è nel personaggio, ma sappiamo bene che è l’unico “tipo”che  le riesce per ora. D’altronde non possiamo dire che il regista non abbia colto in pieno lo spirito beat, il non sense di un continuo viaggiare, l’impulso a muoversi senza ragione, a vivere senza scopo. La fame di vita, per non morire prima del tempo.

Si poteva fare meglio, ma da vedere.

https://www.youtube.com/watch?v=YU89jsJXbgo

2 Comments

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  1. Matteo Petroni Granata

    daccordissimo con la tua ultima frase “Si poteva fare meglio, ma da vedere”. Complimenti per la recensione, credo che hai fatto centro. anche io penso che Salles abbia solo mostrato(ma non fino in fondo) e non raccontato davvero cosa c’era dentro a quei ragazzi in quei anni 50 post bellici. molto brava cmq per la scrittura 😉

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