Laputa, Il Castello nel Cielo

Di Hayao Miyazaki

La piccola Sheeta è in volo su un’aereonave, quando sopraggiungono i temibili pirati dell’aria: per sfuggire ai banditi, la bambina si lascia cadere e precipita nel vuoto. Una luce misteriosa la avvolge,  facendola galleggiare nell’aria, finchè non la accolgono le braccia di Pazu, un giovane minatore del villaggio vicino. Pazu decide di prendersi cura di Sheeta, ma più di un losco personaggio sembra  essere interessato a lei e alla pietra che porta al collo: una fitta rete di misteri sembra condurre verso una leggendaria città nel cielo, chiamata Laputa…

Il Castello nel Cielo non è una nuova uscita: Hayao Miyazaki lo aveva realizzato nel lontano 1986, ma in Italia era uscito solo per il mercato home video nel 2004, cioè 16 anni dopo. La primavera del 2012 ci regala finalmente la possibilità di vedere al cinema di questo piccolo gioiello di animazione, consigliato agli appassionati del sensei e non solo.

Lo stile è leggermente più rozzo forse, ma si nota appena. Se avete goduto delle meraviglie de il Castello Errante di Howl,  preparatevi ad immergervi nella stessa atmosfera fiabesca, se vi eravate appassionati allo scontro tra uomo e natura ne La Principessa Mononoke, state pur certi ritrovarlo anche in quest’opera, seppur pur declinato in maniera differente. Laputa, che porta il nome di un di una città nel cielo de I Viaggi di Gulliver, è un luogo meraviglioso e terribile insieme, dove convivono bene e male:  e l’amore e l’abnegazione di due ragazzini è in effetti una luce in un universo meno bonario del solito.

Se non conoscete Miyazaki, l’unico consiglio che posso dare è quello di acquistare il biglietto del cinema, mettervi comodi e lasciarvi trascinare senza riserve in un’universo incantato ma mai ingenuo, per cogliere intenzioni profonde, che però non sfociano mai nella banalità e nella predica.

Da vedere, per scrutare ogni sfaccettatura del mondo degli adulti, con il cuore giusto dei bambini. Buona visione