Recensioni – Pollo alle Prugne


Pollo alle prugne

Di Vincent Paronnaud; Marjane Satrapi, con Mathieu Almaric;Maria de Medeiros; Golshifeth Farahani; Eric Caravaca.

Nasser Ali(Mathieu Almaric) è il miglior violinista di tutto l’Iran. La sua musica ha la dolcezza struggente di un amore perduto: ma la moglie, in un momento di rabbia, rompe il suo violino. Nasser Ali, incapace di riprendersi, si rifugia in un fiabesco esilio e decide di lasciarsi morire, nonostante l’affetto dei figli e del fratello…

Peccato per il titolo, che può indurre a qualche fraintendimento e suscitare ilarità fuori luogo. Pollo alle prugne porta la firma di Marjane Satrapi, l’autrice iraniana di Persepolis, e anche i questo caso si parte da una sua graphic novel. Ma il risultato è molto diverso dalla pellicola del 2007: non più un film d’animazione, bensì un’opera felliniana nelle atmosfere, con il sapore delle fiabe antiche, quelle che spesso non comprendevano il lieto fine tanto amato dai nostri blockbuster. Dietro la vicenda esistenziale si cela il messaggio politico: quello dell’esule, che sia dalla propria patria; dalle proprie idee; dalle proprie passioni. Colui che è allontanato forzatamente dal proprio oggetto del desiderio finisce per ricercarlo in un eden immaginario, e perdervisi .

Se in Persepolis l’esperienza romanzata della Satrapi aveva la forza e la decisione della piccola Marjane, adesso ha la languida malinconia di Nasser Ali. Segno che ogni allontanamento ha il suo prezzo. I toni sono romantici, ma il messaggio è ben più duro e profondo. E c’è spazio per tutti, non solo per l’Iran reo di una deriva antidemocratica: sono memorabili le scene in cui la follia occidentale prorompe in tutta la sua stupida opulenza, stupidità e anche la sua obesità.

Da vedere, andando ben oltre la superficie.

https://www.youtube.com/watch?v=B9ifWyVz–g

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