Tecnologia green – Alla ricerca dello smartphone sostenibile


L’idea di una tecnologia green e sostenibile potrebbe sembrare una leggenda metropolitana. O magari un mostro mitologico, più precisamente una chimera. E invece la sensibilità nei confronti del proprio impatto sull’ambiente e la società, poco a poco, sta contagiando anche questo settore.

Le criticità, per il momento, superano di gran lunga le notizie positive. Ma noi della rubrica Sosteniamoci non siamo soliti scoraggiarci. Quindi abbiamo immaginato per voi un articolo che analizza la sostenibilità della tecnologia con un focus sul dispositivo ormai più diffuso al mondo: lo smartphone.

Sostenibilità e tecnologia, un connubio difficile

La tecnologia ha migliorato per molti aspetti la nostra vita ed è potenzialmente in grado di ridurre l’impatto del genere umano sull’ambiente. Il suo utilizzo, tuttavia, presenta diverse criticità di carattere ambientale e sociale.

Vediamole insieme.

Tecnologia green? Non esattamente…

Secondo i dati della no profit Digital for planet, già nel 2020 il settore della tecnologia era responsabile del 4% delle emissioni di CO2 a livello globale. Con una crescita potenziale fino al 5,5%  (e al 20% della richiesta mondiale di elettricità) nel 2025 e al 14% nel 2040, secondo le stime della canadese McMaster University.

La tecnologia non è soltanto energivora e inquinante, ma danneggia l’ambiente perché richiede materie prime rare. Oltre a minacciare gli ecosistemi naturali, l’estrazione di queste terre rare è spesso alla base di conflittualità sociali e condizioni di lavoro inique, come abbiamo visto nella nostra puntata sulla mobilità.

Una postazione di lavoro (Credits: Carl Heyerdahl , Unsplash)

Una postazione di lavoro (Credits: Carl Heyerdahl , Unsplash)

I rifiuti tecnologici, inoltre, sono quelli cresciuti più velocemente a livello globale, con la cifra record di 53,6 milioni di tonnellate nel solo 2019. Questo anche perché la disponibilità costante di prodotti e la loro rapida obsolescenza incoraggiano l’usa e getta invece della circolarità e del riuso.

Comportamenti online, dispositivi e consumo di energia

Il traffico dati causa il 55% del consumo energetico annuale dell’intero settore Ict. Come? A causa dell’elettricità utilizzata dai server che garantiscono i servizi che utilizziamo. A questo va aggiunto, inoltre, il dispendio di energia dovuto ai singoli dispositivi.

Inviare 20 mail al giorno per un anno equivale a percorrere mille km in auto: i 12 miliardi di mail inviate ogni ora nel mondo provocano un consumo di 4mila tonnellate di petrolio. E le ricerche online? Una query su Google brucia la stessa energia di una lampadina da 60W accesa per 17 secondi. Che moltiplicato per 3,5 miliardi di ricerche al giorno produce il 40% della carbon footprint di tutto il web.

Lavoro al pc (Credits: John Schnobrich, Unsplash)

Lavoro al pc (Credits: John Schnobrich, Unsplash)

Quanto ai dispositivi, pesano per un terzo del consumo energetico del settore, il cui fabbisogno cresce alla velocità del 7% annuo. I device, inoltre, causano un impatto ambientale altrettanto consistente con il processo di estrazione delle materie prime, fabbricazione e trasporto, prima di diventare rifiuti.

Soluzioni per una tecnologia green

Fino a qui i problemi. Ma c’è anche qualche soluzione per contenere l’impatto sull’ambiente della tecnologia. Dai piccoli accorgimenti quotidiani fino alle scelte di carattere etico, in grado di dare un contributo anche più rilevante.

Qualche consiglio per la sostenibilità

È ancora Digital for planet a fornire una serie di consigli utili per rendere meno impattanti il nostro comportamento online e i dispositivi che utilizziamo. Preferire il download allo streaming, ridurre la qualità dei file inviati, salvare le pagine tra i preferiti invece di cercarle ripetutamente su Google.

E ancora: scegliere provider sostenibili per le ricerche sul web e la gestione della posta elettronica, che in generale va usata con attenzione a ridurre i volumi di mail inviate, ricevute e conservate. Condividere i file invece di inviarli, disattivare le notifiche delle app e disconnettersi periodicamente – questo anche per la propria salute, oltre che per quella del pianeta – sono altrettanti comportamenti consigliati.

Riparazione di un dispositivo (Credits: ThisisEngineering RAEng, Unsplash)

Riparazione di un dispositivo (Credits: ThisisEngineering RAEng, Unsplash)

Sul fronte dei dispositivi, oltre alla dark mode e altri accorgimenti per ridurre i consumi energetici, D4p invita a scegliere device più ecologici, usarli più a lungo se funzionano e ripararli invece di buttarli, riciclando infine i loro componenti quando ormai non c’è alternativa alla sostituzione.

Dalla tecnologia green allo smartphone sostenibile

E qui arriviamo al punto. Come si fa scegliere dispositivi più ecologici? Ci sono grandi marchi come Apple, spiega Vanity Fair, che da tempo hanno adottato un’approccio produttivo attento all’ambiente. Ma senza la stessa attenzione per le condizioni dei lavoratori della filiera, in particolare delle aziende fornitrici.

Allo stato attuale, l’unico smartphone completamente sostenibile sembra essere Fairphone, prodotto dall’omonima azienda olandese nel rispetto dell’ambiente e delle persone. Oltre al controllo della filiera, Fairphone è modulare: a differenza di quasi tutti gli smartphone in commercio, infatti, consente di sostituire le sue parti singolarmente così da prolungare la vita del dispositivo.

Tecnologia green: Le parti di un Fairphone 3 (Credits: Fairphone))

Le parti di un Fairphone 3 (Credits: Fairphone)

Per l’investimento di risorse su queste tematiche, tuttavia, Fairphone ha un prezzo superiore agli smartphone con prestazioni equivalenti. Non è esente, inoltre, da problemi di carattere tecnico e limitazioni dovute al divario – che cresce nel tempo – tra hardware e app sempre più pesanti e complesse.

Concludendo – La scelta del riuso

Acquistare dispositi più ecologici non è impossibile, ma bisogna mettere in conto di investire qualche soldo in più e armarsi di pazienza. Questo per quanto riguarda il nuovo: ma c’è anche la possibilità del riuso, una scelta intelligente per il portafogli e amica dell’ambiente.

Il mercato dei dispositivi ricondizionati è in forte crescita, quindi è necessario guardarsi attorno con attenzione prima di acquistare. Ma evitare di ripetere per l’ennesima volta il ciclo estrazione-fabbricazione-trasporto-dismissione, scegliendo invece di alimentare l’economia circolare, non è mai una scelta sbagliata se il vostro obiettivo è la sostenibilità.

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