
Piccola guida al consumo critico – 7 consigli per un’alimentazione sostenibile
Piccola guida al consumo critico – 7 consigli per un’alimentazione sostenibile è scritto in collaborazione con Alessandra Modica e Laura Panini
La nostra piccola guida al consumo critico raccoglie alcune informazioni preziose per acquisti più consapevoli – insieme ai nostri consigli utili per chi vuole scegliere prodotti alimentari più sostenibili.
Prima di procedere nella lettura, vi consigliamo di recuperare il precedente articolo della nostra rubrica Sosteniamoci: può esservi utile per capire meglio l’impatto della filiera alimentare sulla società, l’ambiente e la salute.
Iniziative per un’alimentazione sostenibile
Cominciamo questa piccola guida al consumo critico con una panoramica delle strategie europee in materia di alimentazione sostenibile. Poi ci concentreremo sui marchi da cercare per essere sicuri di acquistare prodotti alimentari più ecologici, sani e rispettosi delle persone.
La strategia Farm to fork della Commissione europea
Con la strategia Farm to fork, la Commissione europea si è impegnata ad adottare misure concrete per un’alimentazione più sostenibile. Tra gli obiettivi in programma, ridurre entro il 2030 l’uso di pesticidi e sostanze antimicrobiche della metà, e quello di fertilizzanti del 20%. Si prevede inoltre di incentivare l’agricoltura biologica, dedicando ad essa un quarto dei terreni agricoli su suolo europeo.
Sempre entro il 2030, la Commissione intende dimezzare gli sprechi alimentari pro capite a livello di consumo e vendita al dettaglio. Un problema che solo all’interno dell’Unione produce un volume di oltre 87 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari all’anno, pari a circa 173 kg a persona.

(Credits: Consiglio dell’Unione Europea)
Per agevolare questa transizione, Farm to fork prevede anche interventi di carattere informativo. Un punto chiave di questa strategia sarà infatti lo sviluppo di un’etichettatura unica e obbligatoria con informazioni nutrizionali, climatiche, ambientali e sociali sui prodotti.
Un investimento di 10 miliardi di euro in ricerca e innovazione riguarderà la produzione alimentare, la bioeconomia e le gestione delle risorse naturali. L’Unione, infine, si impegnerà per promuovere la transizione globale verso l’alimentazione sostenibile anche da parte degli altri Paesi del mondo.
Marchi e certificazioni: una prima guida al consumo critico
Nel frattempo, è possibile fare scelte più sostenibili grazie ai marchi e alle certificazioni già presenti sul mercato. La certificazione europea di prodotto biologico, per esempio, garantisce tutela dell’ambiente e della biodiversità, salvaguardia delle risorse naturali e dello sviluppo rurale, senza dimenticare il benessere degli animali.

(Credits: Andy M., Pixabay)
Anche i marchi del commercio equo-solidale, particolarmente importanti nel caso di prodotti extraeuropei, garantiscono condizioni sociali eque e sostenibilità ambientale. Il più diffuso è Fair trade international, che certifica ogni anno un numero crescente di prodotti, venduti anche dalla grande distribuzione.
Per quanto riguarda invece le certificazioni, ritroviamo anche qui l’Sa 8000, che attesta la responsabilità sociale (social accountability) delle imprese produttrici in termini di rispetto dei diritti umani e di condizioni lavorative del personale.
Piccola guida al consumo critico
Per concludere, come promesso, ecco 7 consigli per scelte alimentari sostenibili!
1. Fai del tuo meglio
La sostenibilità è una questione di misura: molte volte sarà impossibile essere sicuri al 100% di aver fatto la scelta più sostenibile. Ma è importante informarsi un po’ per volta su marchi, certificazioni e prodotti, per fare progressi piccoli ma continui.
2. Cerca di non sprecare
Non è così difficile come sembra controllare le scadenze dei prodotti e non fare scorte di cibo per un esercito. Poi ci sono ricette che prevedono l’utilizzo di parti dei vegetali che normalmente butteresti… perché non sperimentare?
3. Ricordati del packaging
Le confezioni hanno un impatto altissimo sull’ambiente. Quindi è sempre preferibile acquistare alimenti sfusi usando contenitori riutilizzabili – come le “retine” per la verdura – o comunque prediligere i prodotti con meno imballaggio, meglio se biodegradabile.

(Credits: The Creative Exchange, Unsplash)
4. Non solo certificazioni
Piccoli agricoltori, contadini e produttori locali a volte non possono permettersi di pagare per le certificazioni. Ma possono comunque usare metodi di coltivazione e/o produzione biologici, assolutamente rispettosi dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori. Scopri se ce n’è qualcuno nella tua zona!
5. Vicino è meglio
Cerca di acquistare a km zero, o comunque di limitare al minimo indispensabile l’acquisto di alimenti provenienti dall’estero. Per i prodotti dei Paesi extraeuropei, scegli quelli certificati dai marchi del commercio equo (Fairtrade, Altromercato, ecc).
6. C’è stagione e stagione
Quando si tratta di alimenti vegetali, è preferibile scegliere prodotti stagionali. Questo perché, non essendo coltivati in serra, richiedono un minor impiego di acqua e agenti chimici nella loro produzione.
7. Attenzione alle mode
Se improvvisamente un alimento diventa di tendenza, è fondamentale essere ancora più attenti nell’acquisto. Perché l’impennata globale nella richiesta di un determinato prodotto può causare conseguenze devastanti sulle persone e l’ambiente dei Paesi di produzione.
In conclusione…
Criticità legate alla produzione delle carni, monocolture e altri problemi delle coltivazioni vegetali, impatto della distribuzione e del packaging. La sostenibilità di quello che mangiamo tutti i giorni è il risultato di una serie di variabili che proveremo a conoscere un po’ alla volta.
Questa piccola guida al consumo critico, infatti, non era che la seconda puntata nel nostro percorso di approfondimento sull’alimentazione sostenibile… vi aspettiamo per le prossime!
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