Gli incel e la teoria Red pill – Quando il suprematismo bianco incontra la misoginia


Lo scorso 22 gennaio, a Savona, il 22enne Andrea Cavalleri è stato arrestato con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo. In un canale Telegram chiamato Sole Nero, il giovane reclutava volontari per ingrandire la sua organizzazione razzista e antisemita e pianificava una strage di massa.

Cavalleri – dopo aver detto “le donne moderne sono troie senza sentimenti, bambole gonfiabili di carne da sterminare” – si è definito un incel.

Ma chi sono gli incel? E perché sempre più spesso questa parola viene associata non solo alla misoginia, ma anche al suprematismo bianco e al terrorismo?

Chi sono gli incel?

Con il termine incel si fa riferimento, generalmente, a community online di uomini (per la maggior parte eterosessuali e bianchi tra i 20 e i 25 anni) che sentono di non riuscire ad avere relazioni sentimentali e/o sessuali perché non abbastanza attraenti. Possono entrare nelle comunità incel – ovvero involuntary celibates, celibi involontari – tutti coloro che non hanno rapporti sessuali da almeno sei mesi.

Gli incel si collocano all’interno di quella che viene definita manosphere (in italiano “maschiosfera”), l’insieme di ambienti online che professa l’odio per le donne. Ai vertici della gerarchica maschiosfera si trovano gli uomini alfa (attraenti, di successo e sessualmente attivi), mentre ai piani più bassi si collocano gli uomini beta (poco attraenti e meno carismatici).

Esistono beta che aspirano a diventare alfa, e altri che invece li disprezzano in quanto complici del sistema “ginocentrico”.

TERRORISMO INCEL

Una frase tratta dalle intercettazioni delle conversazioni del 22enne incel arrestato a gennaio a Savona, e oggetti fascisti rinvenuti nel suo appartamento (Credits: video di Repubblica.it)

Nonostante molti di questi gruppi nascano (apparentemente) per dare sostegno a persone sole, i forum di incel alimentano negli iscritti rabbia e frustrazione. Gli incel si vedono come le vittime designate di un sistema che li priva del “diritto” ad avere rapporti sessuali. Le colpe della loro condizione vengono attribuite alle donne (e in particolare alle femministe), che gli incel ritengono essere crudeli detentrici di potere sessuale.

Da uno studio dell’Università della Georgia è emerso, inoltre, che coloro che si definivano incel avevano un’alta probabilità di sentirsi depressi, frustrati o arrabbiati, indipendentemente dalla vera o presunta incapacità di instaurare relazioni.

La teoria Red pill: una delle teorie rivendicate dagli incel

All’interno dei forum spesso gli incel citano alcune teorie pseudo-scientifiche, tra cui la teoria Red pill. 

Il termine Red pill si ispira a una scena di Matrix nella quale il protagonista si trova a dover scegliere tra una pillola blu e una pillola rossa, quest’ultima capace di rivelare il “mondo reale”.

Il “redpillato” (incel o non incel) è quindi colui che – prendendo la pillola rossa – ha ricevuto una rivelazione: ha capito come funzionano i rapporti tra le persone, e come il mondo è regolato. All’interno di questo sistema sociale totalmente rovesciato, le donne eserciterebbero il vero potere, concedendo o negando rapporti sessuali.

Gli incel, a causa della loro bruttezza o inadeguatezza sociale, sarebbero una minoranza di immeritevoli di ricevere il “diritto ad avere rapporti sessuali”. Alcuni incel addirittura credono che, negando loro rapporti sessuali, le donne commettano una sorta di “stupro al contrario”, che dichiarano essere dannoso e pericoloso quanto le stesse reali violenze sessuali.

Gli incel e la cosidetta “ipergamia femminile”

Jaws incel

Un’immagine – che richiama il film “Lo squalo” – pubblicata in un forum incel. La vignetta, fortemente sessista, dice: “La mascella è ciò che la fa bagnare”

Secondo gli aderenti a questa ideologia, la liberazione sessuale del ‘68 e degli anni successivi avrebbe avvantaggiato la popolazione femminile e la parte avvenente della popolazione maschile a discapito del resto degli uomini, e in particolare a discapito degli incel.

Quella che loro definiscono “ipergamia femminile” è la ragione per cui molti uomini restano soli al giorno d’oggi: le donne hanno un potere sessuale tale che permette loro di alzare le proprie pretese e di escludere gran parte degli uomini.

Gli incel aspirano dunque al ritorno di una società “più equilibrata”, nella quale le donne siano distribuite equamente tra la popolazione maschile, contrastando una presunta spinta biologica femminile che le porterebbe a concedersi solo ai “maschi alfa”. Con il ritorno a una società patriarcale (perché, il patriarcato si è estinto?) anche gli uomini più brutti avrebbero di nuovo possibilità di avere una partner.

I seguaci della teoria Red pill sostengono inoltre che la diminuzione delle nascite nei Paesi occidentali non sia da attribuirsi alla crisi economica, bensì al fatto che le donne abbiano estromesso gli incel dalla catena riproduttiva. Il fatto che il tasso di natalità sia superiore nei Paesi più poveri del mondo è – a loro parere – la prova che laddove il femminismo è meno diffuso, le nascite rimangono costanti.

La teoria Lms (Look, Money, Status)

Esiste inoltre una teoria chiamata Lms, secondo la quale i principali fattori che determinano il successo relazionale e sessuale sono la bellezza fisica (look), la ricchezza (money) e la fama sociale (status).

La fama e il denaro sono le uniche scappatoie che possono aiutare gli incel ad avere relazioni sessuali: persino il più brutto, se è ricco, può riuscire a ottenere del sesso senza troppi sforzi.

Ispirandosi ai teen movie americani, inoltre, i Red pill hanno anche creato un vastissimo glossario di appellativi per catalogare diverse tipologie fisiche di persone: chiamano “Chad” e “Stacy” tutti gli uomini e le donne popolari e di bell’aspetto, Becky ogni ragazza “nella media”, Karen le donne di mezza età, e così via…

La scala “oggettiva” della bellezza

Il o la partner ideale – a parer loro – può essere valutato fisicamente secondo una scala “oggettiva” da 1 a 10.

L’elaborazione teorica della Lms non si limita però a classificare i canoni estetici, ma ne definisce le caratteristiche: per essere un uomo esteticamente attraente, infatti, è necessario essere alti, avere una mascella prominente (in proporzione con il viso), una folta capigliatura e uno sguardo mascolino.

Classifica incel

Una “valutazione oggettiva” della bellezza su un forum incel.

Nei forum degli incel si parla anche di “looksmaxing”.

Con questo termine ci si riferisce a tutte quelle pratiche che hanno lo scopo di aumentare la propria bellezza fisica: dalla semplice cura del corpo e dei capelli all’allenamento fisico. Nei casi più estremi si è disposti a ricorrere a dolorosissime operazioni di chirurgia estetica o maxillo-facciale per diventare più attraenti.

Il terrorismo incel

Proprio come avviene con il terrorismo di matrice islamica, la diffusione di internet ha facilitato la radicalizzazione del pensiero di questa frangia antifemminista, provocando, in molti casi, vere e proprie stragi.

La prima di queste stragi risale a dicembre del 1989, quando il canadese 25enne Marc Lépine uccise 14 studentesse del Politecnico di Montréal e ne ferì altrettante, prima di togliersi la vita.

Strage di Montreal 1989, Incel

The Gazette del 7 dicembre 1989, giorno successivo alla strage del Politecnico di Montréal (Credits: The Gazette)

In più di un’occasione sostenne opinioni di odio nei confronti delle donne, nonchè l’urgenza di “combattere il femminismo”. “Le femministe mi hanno sempre fatto imbestialire” scrisse prima della strage, “ho deciso di mandare le femministe, che mi hanno sempre rovinato la vita, al loro creatore”.

Ci sono voluti trent’anni perchè il Canada riconoscesse la matrice antifemminista dell’attentato: nel 2019 è stata aggiunta una targa commemorativa in Place du 6-décembre-1989.

Le stragi di matrice incel dal 2009 al 2020

A partire da quel freddo dicembre canadese, le stragi incel sono state sempre più frequenti, ed è importante ricordarle e distinguerle per la loro matrice antifemminista:

  • 4 agosto 2009: George Sodini uccide tre donne che partecipavano a una classe di aerobica sparando dentro un centro sportivo a Pittsburgh, in Pennsylvania. Nella sua borsa della palestra, la polizia ha trovato un messaggio del killer in cui esplicitava il suo profondo odio per le donne. Da oltre nove mesi, Sodini sfogava online la sua frustrazione di celibe.
  • 8 gennaio 2011: Jared Lee Loughner, sparando davanti a un supermercato a Tucson, uccide 6 persone e ne ferisce altre 14, tra cui la deputata democratica dell’Arizona Gabrielle Giffords, bersaglio principale della sparatoria. Loughner diffondeva su varie piattaforme online materiale antisemita e opinioni di estrema destra. Comparava l’aborto al terrorismo e chiedeva un ritorno al sistema aureo.
  • 22 luglio 2011: dopo aver ucciso otto persone facendo esplodere una bomba nel centro di Oslo, Andres Behring Brevik massacra 69 ragazzi e ragazze che partecipavano a un campo estivo sull’isola di Utøya, organizzato dalla sezione giovanile del Partito Laburista Norvegese. Nel manifesto che rende pubblico sul web poco prima di iniziare la strage sono presenti anche brani sul femminismo, sulla famiglia e sui diritti dei padri separati. Nel 2018 Netflix ha prodotto un documentario sulla strage di Utøya dal titolo 22 July.
  • 23 maggio del 2014: il 22enne Elliot Rodger, motivato da odio misogino e da gelosia per le relazioni altrui, uccide prima i suoi due coinquilini e un loro ospite, e poi si reca al campus di Santa Barbara dell’Università della California. Sparando sui passanti dal finestrino della sua auto, uccide sei persone e ne ferisce altre 14, per poi suicidarsi. Prima di compiere la strage, denominata in seguito “Massacro di Isla Vista”, Rodger aveva caricato sul suo canale YouTube un video nel quale si definiva un incel e spiegava le ragioni del suo gesto: era una vendetta contro la società per il fatto di essere vergine.
    Elliot Rodger incel

    La prima pagina del Daily News dopo il massacro di Isla Vista, il 23 maggio del 2014 (Credits: The Daily News)

  • 1 ottobre 2015: il 26enne Chris Harper-Mercer, ispirato dalla furia omicida di Rodger, uccide nove persone e ne ferisce altre otto nella sparatoria all’Umpqua Community College, in Oregon. Il giorno della strage, Harper-Mercer aveva pubblicato online un manifesto nel quale dichiarava di essere depresso – perché vergine e senza lavoro – ed elogiava alcune stragi avvenute negli Stati Uniti negli anni precedenti, incluso il massacro di Isla Vista.
  • 14 febbraio 2017: il 19enne Nikolas Cruz, dopo aver scritto online che “Elliot Rodger non sarebbe stato dimenticato”, uccide 17 persone in un liceo di Parkland, in California.
  • 23 aprile 2018: Alek Minassian investe più di venti persone con un furgone in pieno centro a Toronto, in Canada, provocando dieci morti. Anche lui, qualche minuto prima della strage, aveva postato su Facebook un post che inneggiava a Elliot Rodger e in cui gridava alla “Ribellione incel” e alla morte di tutti i “Chad e le Stacy”.
  • 18 maggio 2018: il 17enne Dimitrios Pagourtzis entra nella scuola dove studiava a Santa Fe, e con un fucile e un revolver uccide prima Shana Fisher – una ragazza di cui si era invaghito e che l’aveva rifiutato – e poi altri sette compagni di classe e due insegnanti, lasciandosi alle spalle un’altra decina di feriti. Pur non essendosi dichiarato incel, Pagourtzis è stato applaudito sui forum della comunità per il suo gesto.
  • 22 luglio 2018: il 29enne Faisal Hussain uccide due persone e ne ferisce altre 13 in una sparatoria a Toronto, poi si suicida. Poche ore prima della strage aveva avuto una discussione con i suoi parenti, durante la quale gli avevano suggerito di trovarsi una moglie. Secondo la polizia Hussain aveva fatto delle ricerche su Alek Minassian e nel suo cellulare aveva una copia del manifesto di Elliot Rodger.
  • 2 novembre 2018: il 40enne Scott Beierle, prima di suicidarsi, uccide due persone e ne ferisce altre quattro in una sparatoria in uno studio yoga di Tallahassee in Florida. Anche lui in precedenza aveva pubblicato diversi video online in cui si definiva incel e in cui esprimeva la sua rabbia per non avere una donna e per i suoi rifiuti che sosteneva di ricevere dal sesso femminile.
  • 15 marzo 2019: l’australiano 28enne Brenton Harrison Tarrant compie compie un primo attentato presso la moschea di Al Noor e un secondo presso il centro islamico di Linwood, a Christchurch, in Nuova Zelanda, uccidendo 50 persone.
  • 4 agosto 2019: Il 21enne Patrick Crusius uccide 22 persone (di cui quattro bambini) e ne ferisce 24 durante una sparatoria in un centro commerciale Walmart a El Paso, Texas. Poco prima di compiere la strage, Crusius aveva pubblicato un manifesto suprematista sul sito 8chan in cui elogiava gli attentati neozelandesi di Tarrant e in cui manifestava opinioni razziste nei confronti delle comunità latinoamericane.
  • 4 agosto 2019: Meno di 24 ore dopo la strage di Crusius in Texas, Connor Stephen Betts – un 24enne di Bellbrook, nell’Ohio – uccide dieci persone e ne ferisce altre 27 sparando in un bar. Desiderava compiere una strage già ai tempi del liceo, quando aveva stilato una lista di studenti e studentesse che voleva uccidere e stuprare, e che gli aveva provocato la sospensione. Tra le vittime della strage c’era la sorella 22enne dell’omicida, Meghan Betts.
  • 24 febbraio 2020: Un ragazzo di 17 anni legato al movimento incel (l’identità non viene rivelata poichè minorenne) uccide con un machete una donna e ferisce altre due persone in un centro massaggi a Toronto.
  • 20 maggio 2020: il 20enne Armando Hernandez Jr, filmandosi con il telefono mentre spara, ferisce tre persone a Glendale in Arizona. Successivamente sosterrà di essere un incel e di aver agito per vendetta per essere rifiutato dalle donne, di essere stato ispirato da Elliot Rodger e che il suo obiettivo erano le coppie di fidanzati.
  • 21 settembre 2020: Antonio De Marco, un ragazzo italiano di 21 anni, uccide una coppia di fidanzati a Lecce. Dichiarerà agli agenti di aver ucciso i due “perchè troppo felici”, che lui invece non aveva mai avuto una ragazza e che i continui rifiuti subiti da parte di più ragazze siano state la causa della sua rabbia.

La strage dei centri benessere in Georgia, tra misoginia e razzismo

Nel momento in cui scrivo, i quotidiani americani stanno raccontando l’ultima di queste stragi, avvenuta neanche una settimana fa: il 17 marzo scorso Robert Aaron Long, di 21 anni, ha sparato in tre diversi centri benessere nella contea di Cherokee, in Georgia. Delle otto vittime, sei sono donne di origine asiatica.

Anche se ancora non sono chiare le motivazioni che hanno spinto il killer a compiere un gesto del genere, Long ha dichiarato alla polizia che il suo attacco non ha avuto un movente razziale. Ha detto inoltre di avere un problema di dipendenza dalla pornografia e di vedere i centri per massaggi come punti vendita “per cose che non avrebbe dovuto fare” e che bisognava “eliminare la tentazione”.

Pur non dichiarando di appartenere alla comunità incel, il giovane si è quindi apertamente schierato tra le file dei misogini più radicalizzati. Bee Nguyen, deputata della Camera dei rappresentanti della Georgia, ha affermato che le sparatorie di Atlanta sembrano collocarsi “nel punto di intersezione tra violenza di genere, misoginia e xenofobia”.

Anche Cynthia Choi, co-fondatrice del gruppo Stop Aapi Hate (Stop Asian American Pacific Islander Hate), ha sostenuto che la razza e il genere sono stati caratteri fondamentali per Robert Aaron Long nella scelta del target delle vittime.

L’istituzionalizzazione dell’odio cresce ovunque

Secondo uno studio del Center for the Study of Hate and Extremism, durante la pandemia negli Stati Uniti gli episodi di odio razziale contro le comunità asiatiche sono più che raddoppiati, anche a causa delle frequenti uscite razziste dell’ex presidente Trump.

Ma la legittimizzazione della misoginia e dell’odio razziale sta crescendo un po’ ovunque, non solo nell’America del Nord. Nel 2019 il barometro dell’odio di Amnesty International ha misurato che i rifugiati, i musulmani e le donne sono le categorie sociali più odiate da utenti online e politici italiani.

Sempre nel 2019 Mohamad Imran Abd Hamid, membro del Parlamento della Malesia, ha proposto una legge sulle “molestie sessuali” che limitasse i comportamenti e i vestiti delle donne per poter proteggere gli uomini dalla “seduzione femminile”.

Lo sfogo online peggiora la salute mentale e non risolve il problema

Sembrerebbe quasi che a chi sostiene queste teorie non interessi davvero risolvere il problema: aderendo a questi gruppi online, gli incel tramutano le loro sofferenze in odio, peggiorando la loro frustrazione.

“Il più grande problema di queste comunità è che non si fa nulla per risolvere il problema e, anzi, si rinforzano le credenze che già si hanno […]. Tu ti fidi della community e, isolandoti dal mondo reale, ne assorbi pensieri e ideologie che contribuiscono a peggiorare la situazione in una spirale senza fine.”

Parole di un ex incel

Una scena del film Polytechnique (2009) di Denis Villeneuve, che racconta la strage del Politecnico di Montréal del 1989

Una scena del film Polytechnique (2009) di Denis Villeneuve, che racconta la strage del Politecnico di Montréal del 1989 (Credits: Remstar Productions, Don Carmody Productions)

Si tratta di un pericolo reale e in costante crescita, che minaccia non solo le donne ma anche tutte le persone che non professano la loro stessa fede o che non hanno la pelle bianca come la loro.

Come uscirne?

Può sembrare paradossale, ma la via per uscire da questo tipo di sofferenza è proprio il femminismo. E non il femminismo radicale delle vecchie generazioni – quello che sostiene l’idea che la lotta femminista debba essere prerogativa esclusiva delle donne – bensì il femminismo intersezionale contemporaneo, di cui abbiamo più volte parlato.

Inoltre, l’inclusività del femminismo intersezionale andrebbe applicata anche a livello normativo. A misure repressive sulle piattaforme online bisognerebbe affiancare attività volte a intercettare e prevenire che la violenza attecchisca nei soggetti più vulnerabili, su modello delle leggi italiane ed europee contro la radicalizzazione jihadista.

Poco e niente serve definire gli incel pazzi o malati mentali: l’unico modo per evitare altre morti è educare le nuove generazioni a riconoscere e smantellare la mascolinità tossica in cui viviamo.

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