Incel, Mra e Pua – Viaggio nel pericoloso mondo della maschiosfera


Nel corso dei secoli la graduale e parziale emancipazione delle donne ha, molto spesso, causato il manifestarsi o l’esacerbarsi di fenomeni violenti.

Alcuni uomini, ai quali viene chiesto di rimettere in discussione il proprio privilegio e il potente ruolo di genere a loro attribuito, ne risultano disorientati o si sentono privati della loro mascolinità. Da questa crisi nasce una recrudescenza di irrazionalità, che in molti casi comprende rabbia e violenza.

In tutto il mondo abbiamo assistito al rifiorire di populismi e all’ascesa di arroganti e misogini personaggi pubblici, ma il fenomeno che forse più di tutti spaventa è quello a cui assistiamo online: la nascita della “maschiosfera”.

Che cos’è la “maschiosfera”?

La manosphere (in italiano “maschiosfera” o “androsfera”) è un insieme di forum, blog e siti accomunati da un’esaltazione della mascolinità, della misoginia e spesso del razzismo. Si prediligono solitamente social come Reddit, 4chan e Telegram, ma hanno buon seguito anche alcuni gruppi su Facebook.

Il panorama linguistico di riferimento attinge direttamente dai populismi, stravolgendo il significato dei movimenti sociali emancipativi (come, ad esempio, i femminismi) e facendo leva sulla crisi identitaria e sociale degli uomini contemporanei.

Questa branca particolarmente tossica dell’antifemminismo racchiude diversi gruppi: ci sono i cosiddetti Mra, Men’s rights activists, che credono che quello maschile sia il genere oppresso; i Pua, ovvero i Pick up artists (letteralmente “artisti del rimorchio”) uomini che vogliono insegnare ad altri uomini trucchi di manipolazione psicologica per portarsi a letto le donne; oppure gli incel, i celibi involontari che credono che le donne neghino loro il “diritto” ad avere rapporti sessuali.

L’antifemminismo già esisteva, ma la maschiosfera è una minaccia in crescita

Nel corso della storia abbiamo più volte assistito alla nascita di diverse forme organizzate di resistenza al femminismo, soprattutto durante quei periodi storici in cui venivano messi in discussione i modelli tradizionali di genere. Basti pensare alla rabbiosa e nociva campagna anti-suffragette, nata nei Paesi anglosassoni nei primi anni del 1900 per impedire alle donne di ottenere il diritto di voto. Concedere alle donne la possibilità di votare significava, per molti, minacciare l’integrità della famiglia e la mascolinità nella sua essenza.

Negli ultimi trent’anni, tuttavia, i movimenti antifemministi hanno acquisito uno spazio sempre maggiore nella sfera pubblica.  A esasperarne i toni sono state senza dubbio anche l’attenzione ricevuta dai media e la diffusione dei mezzi comunicativi attuali.

Maschiosfera (manosphere)

(Credits: Isai Ramos, Unsplash)

La stessa elezione di Donald Trump negli Stati Uniti è, secondo uno studio, il riflesso della sensazione di terrore che proverebbero alcuni uomini bianchi riguardo alla perdita della loro posizione nel mondo.

Obiettivo: distruggere le donne

Le comunità online della maschiosfera spesso attaccano donne o personalità femministe: comportamenti pericolosi come shit storm, revenge porn, “cum tribute” e hackeraggi di siti e profili sono all’ordine del giorno. A novembre 2017 la comunità incel di Reddit (che all’epoca contava 42mila iscritti) è stata chiusa per aver violato le politiche della piattaforma sui discorsi di incitamento all’odio.

Il fatto non ha però impedito alle comunità incel statunitensi di continuare a sfogarsi su piattaforme come 4chan, con policy più permissive.

Nei casi più gravi, la radicalizzazione online del pensiero anti-femminista ha portato a vere e proprie stragi terroristiche – di cui parlerò nel prossimo articolo – nelle quali le donne erano il target principale.

Angry White Men: Michael Kimmel racconta la rabbia dei maschi bianchi

Angry White Men

La copertina del libro Angry White Men: American Masculinity at the End of an Era di Michael Kimmel (Credits: Type Media Center)

Angry White Men: American Masculinity at the End of an Era, scritto nel 2013 dal sociologo Michael Kimmel, è un saggio critico sulle varie forme di rabbia del maschio bianco americano.

Secondo Kimmel, molti uomini bianchi, in quanto membri del gruppo storicamente dominante, hanno reagito all’aumento di equità sociale e alla perdita di vantaggio economico con rabbia e frustazione.

Il libro descrive il fenomeno della rabbia maschile in tutte le sue manifestazioni: la violenza domestica, le stragi, gli stupri, le risse, il coinvolgimento nei gruppi di supremazia bianca o i movimenti per i diritti degli uomini.

I Men’s rights activists e la negazione di un sistema che opprime le donne

Nell’universo della maschiosfera, il Men’s rights activism è un movimento basato sulla credenza che gli uomini stiano perdendo potere e status a causa del femminismo. Viene rigettato il concetto che gli uomini siano privilegiati rispetto alle donne: c’è chi sostiene che il sessismo colpisca donne e uomini allo stesso modo, e addirittura chi sostiene l’esistenza di un privilegio femminile.

Generalmente si fa risalire la nascita di questo movimento in risposta alle lotte femministe degli anni 60 e 70 (e cioè durante la cosiddetta seconda ondata). Gli appartenti al Mra tendono tuttora a credere con fermezza che il femminismo sia un movimento di supremazia femminile, o ancor meglio una strategia politica per dare potere alle donne e denigrare gli uomini.

Secondo i Men’s Rights Activist, più le donne e gli altri gruppi minoritari ottengono diritti, più gli uomini bianchi perdono i loro. Per questo motivo, non è raro che gli esponenti di questo movimento si avvicinino a razzismo, antisemitismo e xenofobia.

La loro rabbia deriva dalla stessa cultura patriarcale che non vedono

Sebbene sia ormai costantemente ribadito che l’origine della violenza non è da ricercarsi negli uomini ma in una cultura che ha reso vittime anche gli uomini, sono ancora molte le persone che riducono tutto a una lotta tra sessi.

Negando l’esistenza di un sistema patriarcale che tiene tutti quanti in catene, i Mra, gli incel e tutte le altre categorie della maschiosfera cancellano e ignorano le loro vere cause di sofferenza. La mascolinità tossica in cui sono immersi è la fonte del senso di inadeguatezza che provano quotidianamente.

La società patriarcale criticata dal femminismo è – guarda a caso – la stessa che richiede agli uomini di mantenere la famiglia, di avere un lavoro che faccia loro guadagnare tanto, di essere alti e belli, di mostrarsi sicuri di sé e non mostrare mai debolezze.

Le alternative alla maschiosfera esistono

A parte le preziose letture già citate del sociologo Michael Kimmel o del filosofo Lorenzo Gasparrini, ci si può approcciare a queste problematiche anche da un punto di vista più pratico e partecipativo. Esistono numerose reti di uomini che, con differenti età, orientamenti sessuali, classi sociali e percorsi politici, si riuniscono per discutere delle problematiche di genere, di paternità, della violenza maschile contro le donne e di tanti altri importanti temi.

Una di queste è l’associazione nazionale Maschile Plurale che, dal 2007, è impegnata sul territorio italiano per ridefinire collettivamente l’identità maschile e per criticare il modello patriarcale della nostra società, in linea con i movimenti femministi.

Maschile plurale è presente attivamente in quasi tutte le regioni d’Italia, impegnandosi nell’organizzazione di eventi pubblici, nelle collaborazioni con i centri antiviolenza e nell’educazione e formazione per le scuole.

Mi piacerebbe che gli uomini che si sentono arrabbiati o disorientati capiscano che la parità di genere e la costruzione di una società inclusiva sono le soluzioni anche alle loro sofferenze. Non è facile ripensare ai ruoli di genere a cui ci hanno educato, non lo è decostruire il mondo intorno a noi, ma senza dubbio sono processi liberatori, e non inducono alla violenza.

4 Comments

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  1. Lorenzo

    Non sono d’accordo con questo articolo perché nega all’intero genere maschile di potere avere o partecipare a movimenti che la pensano in modo diverso dal femminismo. Solo le donne possono avere un movimento di rivendicazione dei diritti? No, se siamo su questo piano allora diciamo che il movimento femminista, già dalla seconda ondata, è un movimento criminale e misandrico. Un Nazi femminismo.
    Perché dico questo? Perché ci sono le prove che sia così, eccole:
    “La famiglia nucleare dev’essere distrutta… qualunque sia il significato finale, lo sfascio delle famiglie è adesso un processo obiettivamente rivoluzionario” — Linda Gordon

    “Non possiamo distruggere le iniquità fra gli uomini e le donne finchè non distruggeremo il matrimonio” — Robin Morgan (Sisterhood Is Powerful, (ed), 1970, p. 537)

    “Gli uomini sono di un altro pianeta, mandati qui in astronavi per copulare con le abitanti femmine del pianeta terra e propagare la specie- una missione per il quale la scienza li ha adesso resi del tutto inutili. Dobbiamo solamente tenere un gruppetto di donatori in una fattoria per lo sperma, dove potranno sussistere mangiando pizza e bevendo birra”. –Rosie DiManno, giornalista del Toronto Star, Alberta Report, Gennaio 11, 1999, pag. 31

    “Tutti gli uomini che stanno combattendo e piangendo per ottenere la custodia condivisa dei figli sono proprio quegli uomini che non meritano nessuna custodia. Non sono altro che violentatori e pedofili”. –Cindy Ross

    “Io voglio vedere un uomo picchiato a sangue e con un tacco a spillo conficcato nella sua bocca, come una mela nella bocca di un porco” — Andrea Dworkin.

    “Ritengo che l’odiare i maschi sia un onorevole e vitale atto politico, gli oppressi hanno il diritto di odiare l’intera classe che li sta opprimendo” — Robin Morgan, Ms. Magazine Editor.

    “Non ho la più pallida idea di quale ruolo rivoluzionario i maschi bianchi eterosessuali possano avere, visto che essi sono l’incarnazione stessa di un potere rivoluzionario basato sui propri privilegi. D’altra parte, ho comunque parecchia difficoltà a capire cosa in genere gli uomini potrebbero fare riguardo questa questione. A parte iniziare a fare tutti i lavori degradanti che le donne hanno fatto per generazioni, magari potrebbero anche suicidarsi in massa ? No, non volevo davvero dire questo. Invece si, volevo proprio dire questo.

    “Io sostengo che lo stupro esista ogni volta che il rapporto sessuale non è stato avviato dalla donna, scaturito dal proprio desiderio e affetto genuino” — Robin Morgan

    “Definire un uomo come un animale e fargli un complimento; l’uomo è una macchina, un vibratore ambulante”. Valerie Solanas, Authoress of the SCUM Manifesto

    “Non voglio mettermi nella condizione di spiegare a un bambino maschio di 9 anni il perchè io sono convinta che sia OK per le bambine di indossare magliette che rivelino la loro superiorità nei confronti dei bambini maschi” –Treena Shapiro

    “Noi siamo, come genere, infinitamente superiori agli uomini.” — Elizabeth Cady Stanton

    “Tutti gli uomini sono stupratori, questo è ciò che sono”. — Marilyn French

    “Gli uomini ingiustamente accusati di stupro possono comunque imparare da tale esperienza” –Catherine Comins

    “Il matrimonio è un’istituzione che si è sviluppata dalla pratica dello stupro” — Andrea Dworkin

    “Domanda: La gente crede che lei è ostile agli uomini.
    Risposta: Lo sono.” — Andrea Dworkin

    “L’istituzione dei rapporti sessuali è anti-femminista” — Ti-Grace Atkinson; Amazon Odyssey (p. 86)

    “Il Femminismo è la teoria, il Lesbianismo è la pratica” — Ti-Grace Atkinson

    “Lo stupro altro non è che un processo più o meno consapevole di intimidazione con cui tutti gli uomini mantengono tutte le donne in uno stato di paura” — Susan Brownmiller; Autrice di “Against Our Will” p.6

    “Le donne hanno le loro colpe. Gli uomini ne hanno solo due: tutto ci che dicono e tutto ci che fanno” –Popolare Graffitto Femminista

    “Quando una donna raggiunge l’orgasmo con un uomo lei sta solamente collaborando al sistema Patriarcale, erotizzando la propria oppressione…” – Sheila Jeffrys

    “I rapporti sessuali etero sono la pura, formalizzata espressione di disprezzo per il corpo delle donne” — Andrea Dworkin

    “L’unica cosa a cui son buoni gli uomini è per scopare, e per investirli con un camion”. Dichiarazione fatta da un’amministratrice Femminista della Maine Univiersity, quotata da Richard Dinsmore, il quale poi vinse una causa civile contro l’università per un totale di 600,000 dollari.

    “In genere io supporto il diritto di una bambina di offendere ogni membro del sesso opposto che le passi davanti. Infatti, preferisco vedere una piccola bambina indossare una maglietta che prende in giro i bambini maschi piuttosto di una che li faccia arrapare” –Treena Shapiro

    “Sono fermamente convinta che una donna ha il diritto di giustiziare un uomo che l’ha stuprata” –Andrea Dworkin

    “Solo quando la maschilità sarà morta- e perirà quando la femminilità saccheggiata smetterà di sostenerla” –Andrea Dworkin

    “Qualsiasi rapporto sessuale, anche il sesso consensuale all’interno del matrimonio, è un atto di violenza perpetrato contro una donna”. –Catherine MacKinnon

    “Dobbiamo terrorizzarli ancora ed ancora e distruggerli come potere, finchè anche l’ultima loro voce verrà azzittita… allora avremo distrutto il nucleo della famiglia, la norma eterosessuale… e questo sarà il nostro contributo alla storia del mondo” —Françoise d’Eaubonne, 1974

    “La questione è molto semplice, ogni donna deve essere desiderosa di essere indentificata come una lesbica se vuole essere completamente femminista” –National NOW Times, Gennaio, 1988 (NOW= “National Organization of Women”, la più grande e potente organizzazione femminista americana.)

    “Dal momento che il matrimonio costituisce una schiavitù per le donne, è chiaro che il Movimento delle Donne debba concentrarsi per attaccare questa istituzione. La libertà per le donne non potrà essere acquisita finchè il matrimonio non verrà abolito” –Sheila Cronan, Leader Femminista

    • Marco Frongia

      Fammi capire: gli Incel e gli Mra sarebbero solo un modo per rivendicare i diritti e sarebbero paragonabili al femminismo intersezionale?
      E il tuo modo di argomentare questa cosa non è spiegare in che maniera, ma copiare e incollare pezzi di scritti che NON parlano di Incel o di Mra?

      Oltretutto questo metodo non dimostra nulla: posso prendere frasi di (per esempio) Adinolfi e Salvini e “dimostrare” che il cattolicesimo è pericolosissimo, così come potrei farlo con qualunque religione, tifo calcistico o community legata a un film, un videogioco o un manga prendendo frasi random di esponenti random di quelle categorie che possano fare al caso mio. Ma non significa che siano effettivamente qualcosa di pericoloso, o comunque non lo avrei dimostrato così.

      Il punto è che non ha senso tentare di convincere le persone che il mondo non l’abbiamo plasmato noi uomini a nostro piacimento, e sostenere che “siamo sotto attacco” come maschi semplicemente non è vero. Togliere privilegi ingiusti a chi li ha non è un attacco: è un atto di riequilibrio.

      I movimenti femministi e quelli delle minoranze (che come spieghiamo in altri articoli portano avanti la stessa, giusta battaglia) rivendicano semplicemente diritti a cui non hanno avuto accesso finora. Non è che gli uomini “non possono rivedicare diritti”: è che non ci sono diritti che ancora possiamo prenderci a discapito di altre categorie. Ne è rimasto forse qualcuno di cui non ci siamo accorti fino al 2021 e che dobbiamo accaparrarci prima che ci arrivi qualche pericolosissima persona che chiede solo di essere rappresentata?

  2. Lorenzo

    Si, MRA (Men Rights Activists) si occupano proprio di difendere i diritti dei ragazzi e degli uomini, calpestati dal femminismo che si spaccia per la parità e invece non fa altro che chiedere e pretendere a discapito dei giovani ragazzi. Esempio: pensioni, Opzione donna si, Opzione uomo non pervenuta. Mutilazioni genitali. Per le donne è vietato, sugli uomini si può fare. Gli uomini non hanno nessun diritto riproduttivo. Spese salute: donne 89% uomini solo 11%. Quote rosa si. Quote azzurre no. Le insegnanti di sesso femminile nelle Scuole di ogni ordine e grado, hanno raggiunto quota 87%, gli uomini solo il 13%. Le quote azzurre qui non vanno bene? E difendere questi sacrosanti diritti sarebbe misoginia? Oppure è Misandria da parte delle femministe verso gli uomini? Direi l’ultima è quella giusta. E poi: ma questo pseudo femminismo radicale misandrico cos’è? Un dogma e una ideologia non criticabile? Allora è nazifemminismo!!!

  3. Ale

    L’ “onestà” intellettuale degli mra e company è imbarazzante, non ha nessun senso neanche discuterci. Citazioni su citazioni di “nazifemministe” e nessuna reale conoscenza delle circostanze e del contesto in cui sono state proferite (vedi Andrea Dworkin e il suo enorme e importantissimo lavoro sulla tratta delle donne nel porno e nella prostituzione, dove ragazze anche giovanissime e provenienti dalla povertà assoluta subivano violenze tali che, quando signori del “genere mra” rinnegavano, come poteva non rispondere “vorrei vedervi a voi insanguinati, malmenati e con un tacco ficcato in bocca”? Oh, a una certa il giro di parole intellettuali non tiene più). Paragonare escissioni di clitoridi con la circoncisione, lamentarsi che non ci siano uomini “maestri delle elementari” quando sono tutti dirigenti o docenti universitari (poveri!), far finta di non vedere che se le pensioni anticipate (con diminuzione dell’entrata economica compresa) sono riservate solo alle donne è proprio perché si dà per scontato che devono fare altro di non remunerato in casa, eccetera eccetera. Ma l’onestà intellettuale di questi gruppi di uomini è sotto lo zero, e non di poco…

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