Diario di un isolato e Scrivi sempre a mezzanotte


Da ormai più di un mese le nostre vite e la nostra quotidianità sono state stravolte da una quarantena che sembra non avere ancora una fine. Oltre alla paura per la nostra salute e quella per l’economia personale e di tutti, si aggiunge la sensazione di malessere e la solitudine, perché non possiamo uscire di casa e vedere le persone che amiamo. Se in campagna ci si sente un pochino più fortunati perché spesso le case hanno un giardino dove prendere almeno un po’ d’aria, in città la reclusione tra le proprie quattro mura diventa alienante.

(Credits: Foto di Gerd Altmann da Pixabay)

Proprio per far fronte a questa situazione, a Genova sono nati due progetti all’apparenza opposti ma che hanno lo stesso obiettivo in comune: farci sentire meno soli. Si tratta di Diario di un isolato e del blog Scrivi sempre a mezzanotte. Due progetti, abbiamo detto, diversi perché mentre il primo è un racconto personale – dove non c’è spazio per gli altri – il secondo è un angolo dove ascoltare e pubblicare racconti altrui mettendo in secondo piano l’Io delle creatrici del blog.

Noi di Discorsivo abbiamo fatto una chiacchierata (virtuale ovviamente) con Manuel Bova – creatore di Diario di un isolato – e Marta Ventura, che insieme a Barbara e Simona Cosimo ha ideato il blog Scrivi sempre a mezzanotte.

Per non rovinarvi l’ascolto della nostra intervista integrale, che troverete in fondo all’articolo, qui vi spiegheremo perché abbiamo amato questi due progetti.

 

Chi sono Marta Ventura, Barbara e Simona Cosimo, le creatrici del blog Scrivi sempre a mezzanotte?

Simona, Marta e Barbara creatrici del blog Scrivi sempre a mezzanotte

Da sinistra, Simona Cosimo, Marta Ventura, Barbara Cosimo

Marta Ventura, classe 1991, nella vita si occupa di progettare e coordinare eventi formativi e di comunicazione nel settore medico-farmaceutico.

Molto organizzata di natura e costantemente piena di entusiasmo, è una di quelle persone che ti ispirano immediatamente fiducia e simpatia. Il suo entusiasmo non è quasi mai fine a se stesso: infatti Marta si è spesso dedicata al volontariato.

E proprio per questa propensione ad ascoltare gli altri si è subito lasciata convincere dall’idea di Barbara Cosimo, sua collega e amica, di creare uno spazio dove le persone potessero sentirsi meno sole. Insieme a Simona, sorella di Barbara e graphic designer, hanno unito le forze e le competenze e hanno così creato il blog Scrivi sempre a mezzanotte, una piattaforma dove hanno iniziato a raccogliere le storie delle persone, non solo inerenti alla quarantena, e le hanno condivise con tutti i lettori.

I lettori più smaliziati avranno sicuramente riconosciuto questo nome: è un richiamo a Virginia Woolf e al consiglio ricevuto dall’amante Vita Sackville-West; Woolf avrebbe dovuto scrivere proprio a mezzanotte perché a quell’ora l’anima è più aperta, più propensa a mettersi a nudo.

 

Perché noi di Discorsivo abbiamo amato il blog Scrivi sempre a mezzanotte?

La schermata del blog scrivi sempre a mezzanotteLa notte è il momento peggiore quando si ha a che fare con qualcosa che ci spaventa. Di notte la nostra mente inizia a vagare e i pensieri negativi iniziano a farsi strada e a seminare la paura per il domani.

Il buio, complice di questa sensazione opprimente, smette di essere una coperta per il nostro riposo e inizia a stringersi contro il nostro corpo quasi a non volerci far respirare.

Il fatto che ci sia uno spazio dove potersi sfogare in questi momenti, in queste interminabili ore, ci sembra un progetto non solo bello e interessante, ma anche qualcosa che ci fa sentire meno soli, che ci fa credere davvero che “Andrà tutto bene”.

 

Chi è invece Manuel Bova, creatore del Diario di un isolato?

Manuel Bova, autore di Diario di un isolato

Manuel Bova, autore di Diario di un isolato

Manuel Bova, 36 anni compiuti in piena quarantena, è una di quelle persone che è difficile inquadrare perché hanno mille idee e mille progetti. Spesso questi sono all’apparenza totalmente differenti ma, a ben guardare, lo hanno portato verso una sola direzione.

Laureato in ingegneria delle telecomunicazioni e appassionato di fitness, ha presto abbandonato una carriera lavorativa nel settore informatico e ha aperto uno studio di pilates e creato 724app, una app personalizzata di autoallenamento totalmente legata al suo studio.

Si è col tempo appassionato al teatro e alla comunicazione così, quando  si è trovato da solo ad affrontare la quarantena – lontano da casa e dagli affetti e in un piccolo comune in provincia di Genova – ha sentito il bisogno di esorcizzare il momento raccontandosi su Facebook.

Diario di un isolato ha presto raggiunto un discreto seguito locale di persone che, vivendo le sue storie attraverso le sue parole, potevano rivedersi in lui e far riaffiorare un sorriso distraendosi per un attimo dall’angusta situazione che stiamo vivendo.

 

Perché noi di Discorsivo abbiamo amato il Diario di un isolato?

Una schermata della prima puntata di Diario di un isolato

Una schermata della prima puntata di Diario di un isolato

Perché nonostante a prima vista sembri un progetto fine a se stesso, dove il centro è l’autore con le sue disavventure, è in realtà capace di unire il pubblico e di coinvolgerlo.

Non solo: per quanto il Diario di un isolato cesserà sicuramente di essere aggiornato una volta che l’isolamento forzato si concluderà, Manuel sta cercando di trasformarlo in un libro.

Legato anche lui al mondo del volontariato da anni con l’aiuto di alcuni artisti che stanno completando il racconto tramite i loro disegni, donerà i proventi del libro in beneficenza.

Scrivi sempre a mezzanotte e Diario di un isolato ci dimostrano come non ci siano limiti quando si vuol fare del bene. E che, anche stando chiusi in casa, isolati fisicamente dal resto del mondo, è possibile creare qualcosa per aiutare gli altri.

L’intervista completa nell’audio qui di seguito.

 

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