Road to Scotland: viaggio in Scozia in 16 tappe (+2) – Epilogo


road to Scotland

Paesaggio onirico sull’isola di Mull

Siamo giunti inevitabilmente alla fine del nostro road to Scotland. Forse qualcuno di voi lo avrà già intuito: questa vacanza mi ha catturato il cuore, come i lunghi viaggi che ho fatto in passato in India, Nuova Zelanda e Messico. La Scozia è una terra che si fa amare e richiama chi l’ha visitata a tornare. È questa la sensazione che provo appena rientro a casa.

Non vi annoierò coi piccoli inconvenienti che abbiamo dovuto affrontare nel viaggio di ritorno. Non mi dilungherò sul fatto che ho dimenticato il telefono nell’auto a noleggio, ma sono stati così gentili da riportarmelo in aeroporto con la navetta. Vi consiglio solo di controllare bene l’aeroporto di scalo a Londra in caso scegliate British Airways, perché noi siamo atterrati a London City e siamo ripartiti da London Heathrow, affrontando una traversata in metropolitana di circa un’ora.

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Glen Shiel, Highlands

Quello che vorrei aggiungere per concludere questo mio diario di viaggio, che ho chiamato a ragione road to Scotland, sono le sensazioni che mi ha trasmesso attraversare le strade di questa terra ricca di fascino. In primo luogo è il paesaggio a colpire al cuore, senza lasciare a nessuno la possibilità di restare indifferente alla bellezza dell’ambiente che lo circonda. Ogni regione della Scozia ammalia il viaggiatore con le sue caratteristiche peculiari: dalle selvagge coste dell’estremo ovest, alle verdi colline delle zone ad est, dalle profondità del Loch Ness alle alture delle catene montuose delle Highlands, dagli spettacolari scenari idilliaci di Skye ai desolati spazi delle Orcadi, fino alla vivacità di Edimburgo.

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Broch of Gurness, Orcadi

Naturalmente ogni luogo conserva siti archeologici, storici, artistici e naturalistici che ne implementano la spettacolarità. In ogni viaggio in Scozia che si rispetti il turista ha l’opportunità di esplorare rovine archeologiche di epoca neolitica, conoscere la cultura dei Pitti, ammirare castelli medievali in rovina o perfettamente restaurati e imparare a conoscere la storia recente di questa nazione, fino alle rivolte del ‘700 e ai difficili anni dell’800.

Molti monumenti, come Skara Brae o Eilean Donan Castle, hanno un carattere unico e contraddistinguono la Scozia in maniera indimenticabile. Tanti castelli o palazzi forniscono dettagli importanti per comprendere la vita nel Medioevo o nel Rinascimento, mentre numerose aree archeologiche hanno restituito informazioni sulla vita quotidiana grazie all’impiego della pietra, decisamente meno deteriorabile del legno o del mattone a secco.

Puffin a Staffa Island

La fauna della Scozia è varia e relativamente semplice da avvistare, con la dovuta pazienza. Le regioni costiere così come quelle interne sono un paradiso per il birdwatching e infatti quasi ogni famiglia che ci ha ospitato in bed & breakfast e guesthouse ha binocoli accanto alle finestre. Le pulcinelle di mare visibili a Staffa sono capaci di emozionare chiunque, proprio perché è possibile osservarle da distanze ravvicinate nel loro ambiente naturale. Avrete la possibilità di vedere molti altri uccelli acquatici come sule o beccacce e tanti passeriformi, fringuelli o cinciallegre, si faranno notare nei parchi dei castelli.

Colonia di foche a Dunvegan Castle

I cervi sono altri animali relativamente semplici da incontrare. Vi sono parchi di palazzi o castelli in cui ve ne sono in quantità, ma anche passando in zone boscose e poco battute potreste vederne qualcuno. Le pecore e le mucche, soprattutto le caratteristiche razze Highland o Angus, sono parte immancabile del paesaggio scozzese e vi accompagneranno in lungo e in largo, allietando le vostre traversate in auto. Infine anche per gli amanti del mare ci sarà da divertirsi: foche, delfini o balene si possono ammirare con crociere specializzate. La colonia di foche del Dunvegan Castle può essere osservata a breve distanza e vedere questi adorabili mammiferi riposare sugli scogli vi procurerà un immenso piacere.

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Baia di Fionnphort, Isola di Mull

Altro complemento del mio road to Scotland è stato il calore degli abitanti del luogo. Gli scozzesi sono persone cordiali, sorridenti, loquaci al limite del logorroico, che non si privano mai di una buona conversazione. Non abbiamo mai avuto la sensazione di non essere i benvenuti, cosa piuttosto comprensibile in un paese che vive in gran parte di turismo, ma il valore aggiunto che porta questo  popolo, sono i piccoli gesti non richiesti, le cortesie che non costano molto, ma che procurano tanto piacere. Una indicazione stradale, un consiglio spontaneo, una telefonata per prenotare una cena o semplicemente una conversazione su aneddoti o per conoscersi meglio: sono elementi che mi hanno fatto amare gli scozzesi.

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Suonatore di cornamusa, Royal Mile, Edimburgo

Per chiudere il cerchio sono da citare le caratteristiche peculiari della Scozia, quegli attributi che sono indissolubili dall’immaginario di questo Paese. I kilt, i tartan che li decorano e le cornamuse abbelliscono ogni viaggio in Scozia. Vi sarà pressoché impossibile non incontrare qualcuno col classico gonnellino tradizionale e sentirete di certo il suono del tipico strumento scozzese in qualche pub o sito turistico famoso.

I prodotti culinari particolari come l’haggis, il salmone, i frutti di mare come scampi, ostriche o cozze, la carne di Angus, arricchiscono l’esperienza della personale vacanza in Scozia di chiunque. Anche i dolciumi, gli immancabili fudges, le enormi e squisite torte glassate o le strambe Mars-bars, sono certamente da provare. Chiaramente da citare il whisky, di cui, lo avrete capito, sono un grande amante e collezionista. La patria dell'”acqua di vita” è un luogo perfetto per conoscere questo distillato di pregio assoluto, senza dimenticare le distillerie di gin o i piccoli birrifici artigianali.

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Paesaggio all’isola di Skye

Sono tanti i motivi per scegliere di fare un viaggio in Scozia ed è difficile citare tutte le attrazioni che questa terra offre. Potrei parlare degli splendidi campi da golf che ospita il Paese in cui questo sport è nato o consigliarvi di non perdervi, se andate nei mesi estivi, gli originali highland games. Ma la ragione per cui ho scritto gli articoli di road to Scotland è quella di fissare i ricordi di un viaggio che mi ha segnato nel profondo e cercare, con la mia esperienza vissuta, di dare qualche consiglio a chi volesse intraprendere questo itinerario.

In caso qualcuno avesse dubbi o curiosità sarò lieto di rispondere a qualsiasi domanda sul mio viaggio in Scozia. Concludo road to Scotland con una breve rassegna di highlights delle categorie di cose o luoghi visitati. È sempre un’operazione difficile per me stilare una classifica di qualsiasi genere, creare un podio personale, che si tratti di libri, film, viaggi o luoghi visitati, ma ci proverò a grandi linee: tenete presente comunque che ogni sito visitato in Scozia e descritto nei precedenti articoli merita di essere visto.

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Dunnottar Castle

Road to Scotland – Highlights

  • Castelli: forse sono i siti più famosi e conosciuti della Scozia, quindi direi che è doveroso iniziare da qui. C’è anche da precisare che la Scozia ne conserva di numerosi periodi, quindi sarebbero da distinguere varie categorie, ma per semplificare potremmo dividere i castelli in due gruppi: quelli in rovina e disabitati e quelli arredati e tutt’oggi in uso. In base a questa differenziazione il mio castello diroccato preferito, è a dire il vero forse il mio preferito in assoluto, è Dunnottar Castle. Troppo importante l’ambiente scenografico che lo circonda, il paesaggio mozzafiato della rupe a picco sul mare per non incidere in

    Arazzo a Stirling Castle

    modo determinante su questa scelta. Esplorare questo luogo fa davvero tornare indietro nel tempo e fa pensare a storie e leggende di cavalieri, dame ed intrighi. Per quanto riguarda la parte dei castelli meglio conservati e arredati, quello che più mi ha colpito è Stirling Castle: la sua offerta non si limita a sale contenenti opere d’arte, ma ci sono numerose attività per i bambini, figuranti in costume e pannelli esplicativi che fanno la differenza. Non posso però non citare Craigievar Castle e Glamis Castle, che con le loro deliziose visite guidate mi sono rimasti nel cuore.

 

  • Siti archeologici: se amate l’archeologia, in particolare quella legata alla Preistoria, in Scozia non sarete delusi. La Kilmartin Glen è un luogo ricco di siti neolitici, le isole della costa ovest conservano numerosi stones circles e brochs, mentre la regione a nord di Inverness è ricca di reperti Pitti. Ma se volete davvero restare a bocca aperta dovrete arrivare nelle Orcadi dove vi attende una quantità di aree archeologiche
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    Cimitero della Trumpan Church, isola di Skye

    neolitiche, pitte e vichinghe impressionante. Skara Brae è il sito più sensazionale, turistico e meglio conservato, ma la mia Palma d’oro va al Broch of Gurness, anche in questo caso per la splendida posizione accanto al mare in cui sorge. Troverete meno persone, un silenzio magico e delle rovine in ottimo stato.

  • Musei: forse la parte di attrazioni meno eclatante della Scozia, data la concorrenza del paesaggio naturale e di castelli e archeologia. I musei scozzesi delle piccole città sono tutti di dimensioni modeste, ma hanno dalla loro parte delle esposizioni solitamente molto curate e ammodernate da ricostruzioni, video e pannelli chiari. Inoltre c’ sempre grande attenzione per i più piccoli, con sezioni a loro dedicate e quiz. Ovviamente però nessun museo di periferia può competere con lo splendido e moderno National Museum of Scotland. Perdersi ad esplorare le sue sale è un’esperienza indimenticabile, arricchita dal fatto che l’ingresso è gratuito.
  • Tratto di mare presso il Broch of Gurness, Orcadi

    Paesaggi naturali: qui è davvero arduo fare una scelta, la Scozia è un’immensa opera d’arte a livello paesaggistico. Se devo indicare dei luoghi che mi hanno colpito in maniera indissolubile però metto sul podio l’aspra e selvaggia regione del Caithness, l’isola di Staffa coi suoi puffins e l’intero scenario da sogni dell’isola di Skye, un luogo che sembra uscire direttamente da un quadro di un pittore romantico.

  • Pernottamento: numerosi b&b e guesthouse ci hanno conquistato per l’accoglienza dei loro padroni di casa e per la cura e la pulizia delle camere, che siano esse piccole o spaziose, hanno una identità ben definita. The Creel B&B, a St. Margaret’s Hope, vince su tutti per il semplice motivo della presenza di David Loutit, l’ospite migliore che io

    Stanza alla Clynelish Farmhouse

    abbia mai incontrato. Una gara dura comunque con la Clynelish Farmhouse di Brora, la Newton Hall di Inveraray, la Caol-Ithe Guesthouse di Fionnphort o il Castlecroft B&B di Stirling.

  • Pasti: il cibo in Scozia è di buona qualità, anche se a volte un po’ ripetitivo. Se amate i filetti di carne bovina e gli hamburgers o siete attratti da piatti a base di molluschi o salmone affumicato e alla piastra non rimarrete delusi. Il punto di forza dei locali scozzesi comunque è l’aria folkloristica che vi si respira, soprattutto se scegliete, a dovere, di cenare nei pub. Per quel che mi riguarda devo citare sopra gli altri il Loch Fyne Oyster Bar, a Clachan, dove poter assaggiare ostriche, molluschi e salmone in ambiente moderno e

    Loch Fyne Oyster Bar, esterno

    curato e The Old Inn a Carbost, sull’isola di Skye, un pub dall’atmosfera calorosa che offre uno stufato di manzo eccellente. Indimenticabile anche la Tolbooth Tavern a Edimburgo, per il suo haggis gourmet delizioso.

  • Whisky: nonostante abbia visto molte distillerie, fotografandole dall’esterno e visitando il loro shop, la mia esperienza di tour guidato si limita alla Clynelish Distillery e alla Glenfiddich Distillery. Posso affermare che la prima è una esperienza più intima e permette un contatto maggiore con la struttura stessa, essendo meno turistica, mentre la seconda offre una visita a tutto tondo in una struttura che comprende la

    Glenfiddich Distillery, Speyside

    fabbricazione delle botti e l’imbottigliamento in loco. L’oscar dei whisky assaggiati va a un Tomintoul 21 anni, una sorta di ambrosia per il palato, assaggiato al fornitissimo Seven Stills di Dufftown.

  • Attrazione per bambini: se volete qualcosa di realmente originale scegliete la Camera Obscura and World of Illusions di Edimburgo per i vostri bambini. Potreste passarci diverse ore tra giochi e illusioni ottiche. Anche l’Ardkinglas Woodland Garden presso Inveraray è un luogo adatto alle passeggiate coi bambini, grazie ai suoi Gruffalò Trail e Fairy Trail.
  • Stranezze: forse il fatto che più mi è rimasta impressa è stato l’avventurosa esplorazione della Tomb of Eagles con l’utilizzo del carrellino per attraversare lo stretto corridoio che porta alla sala funebre interna. Ma sono davvero troppe le cose singolari che ci si sono fissate nella mente per scegliere con certezza un’unica cosa. Andate a
    road to Scotland

    Ingresso della Tomb of the Eagles, Orcadi

    ripercorrerle tutte negli articoli precedenti!

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