Due nuovi casi di corruzione in America


Ricky Martin, Benicio del Toro, il rapper Bad Bunny e altri portoricani diventati famosi e conosciuti in tutto il mondo si ritrovano pochi giorni fa a Porto Rico, nella capitale San Juan, tutti insieme e immersi in un bagno di folla. Poche informazioni, che farebbero subito pensare a un grande evento culturale a livello nazionale per celebrare gli artisti di origine portoricana, ma che in realtà raccontano delle voci più forti di una protesta popolare contro il governatore Ricardo Rossellò.

Quello di Porto Rico è, quindi, il primo dei due casi di corruzione nelle Americhe che sta guadagnando sempre più spazio sui giornali europei nelle ultime settimane. Si sono sentiti chiamati in causa personaggi pubblici di fama internazionali, poiché lo scandalo economico denunciato dal ICIJ (International Consortium of Investigative Journalists) è condito da intercettazioni messaggistiche che rivelano commenti estremamente omofobi, sessisti, e insulti a persone obese e con disabilità. Il caso ha preso il nome di “Ricky leaks” e colloca il governatore Rossellò insieme a Trump e Bolsonaro nel gruppo di politici retrogradi e estremamente chiusi rispetto alle differenze sociali.

La parte economica dello scandalo non è meno grave: due ex-funzionari dell’amministrazione sotto Rossellò sono stati investigati e poi arrestati dal FBI con l’accusa di aver usato in maniera illecita 15 milioni di dollari, che erano invece destinati a ricostruire la parte del paese più colpita dall’uragano Maria nel 2017. Rossellò ha dichiarato alla CNN che non pensa di dimettersi e rifiuta qualsiasi accusa di corruzione o di commenti d’odio, fino al punto di dichiarare di volersi ricandidare come governatore nel 2020.

Un altro politico che si trova sotto pesanti accuse di corruzione è  Humala, ex presidente in Perù, che il maggio scorso sono stati accusati di riciclaggio di denaro e di altri atti di corruzione, collegati alla compagnia Odebrecht. Il rischio in cui incorrono lui e sua moglie è di 20 anni di prigione. Nello stesso identico caso si era ritrovato il predecessore di Humala, Alan Garcia, il quale però non fu capace di reggere il possibile scandalo e si suicidò poco dopo.

Anche questo secondo caso di corruzione è stato rivelato da un’investigazione di ICIJ, come nel caso precedente di Porto Rico. Con la pubblicazione dei documenti raccolti sotto il nome di Bribery Division, sono state portate alla luce informazioni e prove che legano Humala alla più grande compagnia edile del sud America, Odebrecht, in particolare ad una divisione di questa compagnia, specificamente addetta a gestire le tangenti. Porto Rico si trova in un caso di corruzione di ben 3 milioni di dollari in tangenti, pagati da Odebrecht al governo per ottenere l’appalto dello sviluppo del Gasoducto Sur, una sistema di gasdotti che collega riserve naturali di gas nelle Ande alla costa peruviana. Insieme al Perù anche la Repubblica Dominicana, Panama e Venezuela sono costretti ad affrontare gravi conseguenze.

È chiaro che la corruzione nel centro e sud America è quasi una realtà comune, e purtroppo anche accettata. Tuttavia, molti paesi si trovano già in situazioni estreme di povertà e la corruzione deve essere una realtà da sradicare a qualsiasi costo, per poter iniziare a concentrare sforzi e risorse in altre direzioni.

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