Immigrazione: ingiustizie e normative colpevoli


Le normative sull’immigrazione a livello nazionale in Italia e a livello europeo suscitano sempre più indignazione, per la loro inefficacia e per la loro incoerenza con i diritti umani più basici. Persone e quotidiani di qualsiasi paese si indignano, ma sembra di essere ancora lontano dal trovare una soluzione a livello legislativo che tuteli gli immigrati e chi li soccorre.

Aumentano i casi in cui i soccorritori più operosi e coraggiosi, dopo aver salvato vite umane dal pericolo del mare aperto, vengono considerati dei veri e propri criminali, colpevoli di aver infranto norme nazionali di gestione dell’immigrazione, per poi essere condannati a anni di carcere. Carola Rackete, capitana della ONG Sea Watch, è l’ultima vittima di una norma ingiusta, rompere la quale le consentito di portare in salvo 40 persone al porto di Lampedusa 17 giorni fa. La capitana era già sotto investigazione con il sospetto che aiutasse l’immigrazione illegale e per ora è sotto arresti domiciliari in attesa di giudizio.

Questa storia si ripete a poche settimane da un’altra storia dalle similarità impressionanti. Si parla della tedesca Pia Klemp, accusata di aver salvato 1000 immigranti che rischiavano di annegare nel Mediterraneo. Nonostante rischi ben 20 anni di carcere, Pia Klemp ha dichiarato di essere disposta a portare la disputa alla Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo.

Lo stesso destino minaccia Miguel Duarte, un ragazzo portoghese che 3 anni fa si unì al gruppo di soccorso tedesco Jugend Rettet, che fu fermato dopo aver condotto 15 missioni. La barca del gruppo fu la prima barca di una lunga serie confiscata dalla polizia italiana. Il caso di questo ragazzo è ritornato in superficie nell’ultimo mese, grazie ad una organizzazione umanitaria in Portogallo che si è proposta di raccogliere soldi facendo crowdfunding per procurare al ragazzo un team legale che lo protegga. In questo breve video, così viene dipinta dall’illustratore Andres Carrilho la realtà controversa del divieto di soccorre i migranti : https://www.youtube.com/watch?v=f3sermG2BRw

La questione è che il governo italiano continua ad accusare soccorritori di essere complici di trafficanti illegali di immigranti, soprattutto dopo il ministro dell’interno Matteo Salvini ha chiuso i porti alle barche delle organizzazioni umanitarie.  Tutto ciò ha come risultato numerosi processi in attesa e nessuna soluzione per soccorrere gli immigrati in maniera legale e sicura.

Si tratta di una grave situazione, che è in parte scatenata da un’altra normativa, questa volta a livello europeo, ingiusta verso i paesi costieri. È la Convenzione di Dublino, che consente ai paesi dell’Unione Europea di rimandare i richiedenti asilo indietro nei paesi dove hanno ricevuto la prima accoglienza, di solito Italia e Grecia. Secondo il The Guardian, il numero dei rifugiati rimandati indietro è triplicato negli ultimi cinque anni, rendendo le cose difficili da gestire per i paesi costieri e incoraggiando in questi ultimi politiche anti-immigratorie.

La conclusione è che le leggi attuali in materia di immigrazione non aiutano chi vuole fare del bene e soccorrere chi ha bisogno e neppure aiutano chi scappa da situazioni di povertà e di guerra. È necessario cambiarle e tentare di trovare soluzioni differenti. E lo sforzo deve essere attuato a tutti i livelli, nazionale e internazionale.

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