GRAN PREMIO DI SPAGNA F1 2019: DOPPIETTA MERCEDES. AVVERSARI K.O.


La Mercedes sta dominando l’intera griglia di schieramento in questo inizio di campionato di F1 2019. Tutte le poles, tutte le vittorie sono targate Mercedes: stavolta a vincere è stato Hamilton, dopo la pole del suo compagno di squadra Bottas durante le qualifiche di sabato. Gli avversari sono annichiliti: né Red Bull né tantomeno Ferrari sono lontanamente vicini agli alfieri delle Frecce d’Argento. Il campionato sembra essere una questione di pura formalità, con Hamilton in grado di giocare con gli avversari.

Durante le qualifiche, Bottas aveva rifilato 6 decimi di secondo di vantaggio ad Hamilton, accendendo le flebili speranze di vedere un campionato ancora aperto (Vettel, terzo classificato in griglia, aveva 8 decimi di distacco da Bottas): se Bottas avesse vinto la gara, sarebbe stato preso in considerazione come serio sfidante al trono di Hamilton, se non altro per il fatto di “strappare” qualche punto al suo avversario. In realtà, Hamilton ha dimostrato a tutti chi è il più forte: quando vuole strafare, nessuno riesce ad eguagliare o a battere la sua Mercedes. Forse, e ripeto forse, se accanto ad Hamilton non ci fosse Bottas, ma un Alonso, un Vettel, un Leclerc, un Ricciardo, allora potremmo assistere a delle belle bagarre in pista. Purtroppo per la F1 e per gli spettatori, c’è solo Bottas che, per carità, si dimostra un onesto “operaio del volante”, ma non è minimamente veloce né in grado di mettere pressione al suo compagno di squadra. Con la gara in Spagna si è visto che Bottas non è un outsider “alla Rosberg”, ma semplicemente un buon pilota seduto su un razzo – missile travestito da Formula 1.

Già, perché la Mercedes non solo rifila distacchi imbarazzanti agli avversari, ma ha il pieno controllo di ogni situazione, sia a livello di gestione degli pneumatici che a livello di strategie. La gara in Spagna ha mostrato quanto sia superiore la Mercedes su tutti gli avversari: Hamilton ha fatto ciò che voleva, allungando sugli avversari nei primi giri e gestendo tutte le situazioni, compresa la Safety Car a 15 giri dalla fine della gara. Verstappen ha guadagnato il terzo posto, sfruttando l’imbarazzante gara dei piloti Ferrari.

Dico “imbarazzante” perché, in Ferrari, si è arrivato al paradosso di chiedere ordini di scuderia non solo ogni gran premio, ma praticamente ogni venti giri. Vettel e Leclerc, di volta in volta, a seconda di chi era dietro, si attaccavano alla radio per chiedere l’ordine di scuderia per superare il compagno di squadra, asserendo di essere più veloce. Così facendo, però, non solo si sono ostacolati rovinandosi le gomme reciprocamente, ma hanno anche perso il podio a vantaggio di Verstappen, abile nello sfruttare le incertezze delle due Ferrari.

Vettel e Leclerc hanno disputato un gran premio di Spagna che rivela lo stato di salute della SF90H: veloce nei primi due settori, ma lentissima nel terzo, quello caratterizzato da curve lente, dove conta la trazione. Difetti strutturali (alcune voci dai box dicono che la sospensione anteriore sia troppo “conservativa”) uniti all’impossibilità di rifare la macchina conducono a questi risultati: i due della Ferrari non riescono nemmeno ad impensierire Verstappen, che guida una Red Bull motorizzata Honda (e pensare che l’anno scorso la power unit Ferrari “sverniciava” quella Honda).

Ci sarà modo di approfondire la situazione della Ferrari, tuttavia ciò che è emerso in Spagna è che la Ferrari non vincerà il campionato nemmeno quest’anno: troppo elevato il divario tecnico con la Mercedes, troppo forte questo Hamilton contro questo Vettel, troppa pressione sulla Ferrari e sui suoi uomini, troppi ordini di scuderia e troppa delusione per impensierire la banda teutonica.

Ferrari, con Leclerc e Vettel, lotta contro Verstappen, mentre Hamilton, in fin dei conti, sa che il tempo è dalla sua parte: il mondiale è lì, pronto per lui, deve solo “regolare” Bottas quel tanto che serve. Mal che vada, potrà sempre tirare la giacca di Toto Wolff e chiedere un ordine di scuderia anche lui.

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