UK e Cina e i loro sistemi sanitari a rischio crisi


Molte sono le preoccupazioni che in questo 2019 riguardano i sistemi sanitari di diversi paesi. Molto spesso il centro dell’attenzione dei media sono le ripercussioni politiche o economiche di elezioni o referendum, ma questi ultimi spesso e volentieri hanno altre conseguenze meno evidenti ma che ugualmente possono mettere a rischio la stabilità sociale o rendere l’appartenenza ad un paese un vero e proprio incubo.

Alcune problematiche sono più vicine a noi e forse per questo più conosciute, come il caso del Regno Unito. A causa della Brexit imminente e apparentemente difficile da negoziare in modo favorevole per i britannici, si prevede che al momento del distacco del paese dall’Unione Europea, il sistema sanitario nazionale inglese (NHS) subirà un forse scossone che ne ridurrà l’efficienza e la potenza economica. La causa si trova innanzitutto nel fatto che, secondo i dati raccolti fino al giugno 2018, ben il 17 percento (3370) del personale medico infermieristico del Regno Unito proviene dalla Spagna, che è la percentuale maggiore in assoluto nell’Unione Europea dopo l’Irlanda.

I datori di lavoro del NHS confermano che hanno ricevuto informazioni secondo cui, con la Brexit, infermieri provenienti da fuori dallo UK non potrebbero essere contrattati nuovamente, perché la Spagna riconosce solamente l’esperienza professionale di iNfermieri che praticano in paesi all’interno dell’Ue. Senza la possibilità di fare carriera come infermieri, molti lascerebbero il paese, che si troverebbe senza una parte molte competente e abbastanza importante quantitativamente del attuale personale medico, causando danni economici ingenti e una situazione di crisi.

Oltre a problematiche come questa, che sentiamo più vicine perché effettivamente non lontano geograficamente ma anche non lontano come funzionamento, ci sono problematiche più grandi a livello sanitario e più lontane dalla nostra realtà e dalla nostra comprensione. Sono tuttavia realtà esistenti e preoccupanti, che hanno marcato e continuano a marcare l’epoca contemporanea.

Si tratta della Cina, il cui sistema sanitario è stato definito “predatorio” dal New York Times. La ragione risiede principalmente nei costi elevatissimi dei medicinali anche più basici, per non parlare di medicinale per curare malattie gravi come il cancro, nonostante il governo cinese dichiari di fornire un sistema sanitario universale. Molte persone, per curarsi o curare i propri familiari, sono costrette a ordinare gli ingredienti basici su internet e a creare autonomamente in casa composti chimici simili a quelli dei medicinali.

I problemi attuali derivano dal fatto che sotto Mao Tze Tung, il sistema sanitario era effettivamente universale. Trasformandosi nei decenni seguenti in una potenza capitalista, l’aspettativa di vita si è allungata, gli ospitali si sono trasformati in un modo come un altro di trarre profitto. Per ottenere assistenza pubblica o ricevere una visita medica specialistica è necessario fare più di una fila fuori dagli ospedali, per più giorni e ogni medico visita normalmente da 70 a 80 pazienti al giorno, contro i 20 approssimativi di un medico statunitense. Ciò rende il sistema medico un organismo difficile di cui fidarsi e provoca tensioni fra la popolazione che molto spesso sfociano in atti gravi di violenza negli ospedali contro il personale e fra i pazienti, per cui è stata addirittura coniata una parola in cinese, “yi nao”.

Le problematiche legate ai sistemi sanitari sono tante e diversificate esattamente come tanti e diversi sono i sistemi sanitari nel mondo. Però alcune situazioni sono più a rischio di altre, come abbiamo visto, e condizionano non solo la vita delle persone ma anche la reputazione di uno stato e probabilmente la situazione economica globale.

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