Calcio azzurro, il nuovo che avanza


Il calcio entra nelle case di tutti gli italiani. Nella nostra quotidianità, a casa, al bar, a scuola o al lavoro con amici e familiari almeno qualche ora al giorno ognuno di noi la passa a parlare di calcio. Ci sono gli sfottò, le analisi di tutti noi allenatori e i commenti, spesso fortemente condizionati, dalla fede calcistica.
La Serie A, o più in generale il calcio di club è altamente diviso. Quando però si parla di Nazionale siamo tutti uniti nella speranza di poter festeggiare insieme con l’azzurro come unico colore.

Parliamo un po’ di Nazionale italiana dunque. Dopo le delusioni degli ultimi mesi, ora c’è come la sensazione che qualcosa possa veramente cambiare nel breve. Il nuovo corso del C.T. Roberto Mancini è ormai entrato nel vivo e l’era Giampiero Ventura è, per fortuna, alle spalle. Il girone della Nations League, l’Italia l’ha disputato senza infamia e senza lode, come si suol dire. Si è qualificata al secondo posto dietro al Portogallo, ma davanti alla Polonia che sulla carta, per molti, era più quotata. Decisiva è stata la vittoria a Danzica grazie al gol nel finale di Biraghi, in forza alla Fiorentina.
Ma il futuro, sarà roseo? O meglio, sarà azzurro? Il nostro campionato ci sta dando degli importanti segnali. In questa stagione infatti stanno salendo alla ribalta le nuove generazioni, quelle che, teoricamente, andranno a comporre la futura nazionale.

Il nome sulla bocca di tutti è l’astro della Fiorentina, Federico Chiesa. Il figlio di Enrico, del 1997, è diventato la figura di riferimento della squadra di mister Pioli. Di recente poi si è trasformato anche in goleador, oltre che a fantasista come in origine. Chiesa ad oggi ha segnato 10 gol in 23 partite, tra campionato e Coppa Italia. Federico, assieme all’altro Federico cresciuto nella Viola, Bernardeschi, andrà a comporre una parte importante del reparto avanzato dell’Italia. Altro? Patrick Cutrone, Domenico Berardi, Moise Kean e Pietro Pellegri…
Il reparto che vanta maggiori giovani talenti però è il centrocampo. Su tutti Nicolò Zaniolo. Il classe ’99, passato alla Roma dall’Inter in estate è la nota più positiva dei capitolini. Zaniolo ha dimostrato di aver una classe, un talento e una fisicità di chi in breve possa diventare un faro con la maglia azzurra.
Oltre al giovane Nicolò, nella baby Roma a centrocampo giocano Lorenzo Pellegrini (1996) e Bryan Cristante (1995), oltre che Nicolò Barella (1997) del Cagliari.
Attenzione al 2000 Sandro Tonali, ora in forza al Brescia, ma destinato ai grandi club.
La difesa forse è il reparto con minor ricambio generazionale. Ancora la nazionale è molto legata a Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci. Devono ancora crescere Daniele Rugani (1994), Alessio Romagnoli (1995) e Mattia Caldara (1994).
La porta è di proprietà di Gianluigi Donnarumma (1999), con dietro comunque ottimi prospetti come Alessio Cragno (1994) e Alex Meret (1997).

Insomma del materiale su cui lavorare. Ora sta ai nostri club dare fiducia ai più giovani per farli crescere e prepararli al meglio per le prossime competizioni importanti, in cui saranno chiamati a vestire con orgoglio e con onore la maglia azzurra!

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