AD AUSTIN TORNA A TRIONFARE KIMI. LA FESTA PER HAMILTON E’ SOLTANTO RIMANDATA


Ad Austin, nel gran premio degli Stati Uniti, torna vincere Kimi Raikkonen. A 39 anni, dopo 113 gran premi, nell’ultima stagione in Ferrari prima dell’avventura in Sauber. Nel post gara, Iceman ha dichiarato tutto il suo amore per la Ferrari e la Formula 1, ringraziando tifosi e Scuderia. E c’è da credere che, dietro i suoi occhialoni scuri indossati sul podio, possa essersi veramente emozionato.

La gara ad Austin è stata vivace e brillante, con il risultato in bilico fino all’ultimo. Verstappen ha compiuto una rimonta pazzesca partendo 18esimo e finendo al secondo posto, dopo essersi difeso (come a Singapore, no?) dall’ultimo tentativo di sorpasso di Lewis Hamilton. L’inglese della Mercedes potrà tranquillamente festeggiare il campionato del mondo in Messico, tra una settimana, poiché gli basterà conquistare sei punti per vincere il titolo.

Già, perché Vettel è riuscito nella difficile impresa di perdere ancora punti, arrivando quarto dietro all’inglese. Al primo giro, infatti, nel tentativo di superare Ricciardo, si gira su sé stesso in maniera inspiegabile (o meglio, perde leggermente il posteriore e nel tentativo di correggere la traiettoria, compie un 360), costringendo a recuperare posizioni dalla 15esima posizione.

Ormai il campionato è deciso, ma Raikkonen è la dimostrazione del fatto che questo campionato, almeno quello costruttori, era realmente alla portata della Ferrari e, di conseguenza, anche di Vettel. Avere un pilota per il 2019 come questo Vettel, demotivato e furioso contro tutto e tutti, va recuperato al più presto.

Ad Austin, di fatto, è andata in scena la medesima “scenetta”, con Vettel costretto a recuperare dalle retrovie. Tanto vale farlo partire ultimo come nella migliore tradizione dei videogiochi a tema Formula 1.

Anche la Mercedes, però, ha fatto la sua parte, sbagliando la strategia su Hamilton, poiché costretto a compiere due soste. Alcuni potrebbero, malignamente, spiegare l’improvviso calo di rendimento e gestione gomme della Mercedes per la direttiva Fia che ha “chiuso” i fori nei cerchi posteriori (che dissipavano meglio il calore): indubbiamente alcuni grideranno al complotto, ma sarebbe inutile dietrologia. Le colpe di Ferrari e di Vettel rimangono.

Il vero protagonista, tuttavia, rimane Kimi Raikkonen: 11 anni esatti dopo la conquista del titolo di campione del mondo, l’unico per lui e l’ultimo per la Ferrari, torna a vincere una gara. E che gara: ha gestito egregiamente le sue gomme, ha alzato un muro difensivo nel tentativo di rintuzzare gli attacchi di Verstappen ed Hamilton, portando la sua Ferrari ad un primo posto meritatissimo.

Una giornata memorabile per un pilota discusso, criticato, non convenzionale, ma genuino ed amato da molti tifosi.

Per me, Raikkoniano d’adozione, è stato bello rivederlo al primo posto. Quale miglior modo per salutare la Scuderia Ferrari. Grazie Iceman!

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