GRAN PREMIO DI GERMANIA F1 2018: HAMILTON COMPIE IMPRESA, VETTEL RITIRATO


Il Gran Premio di Germania F1 2018, disputatosi sullo storico (ma rimaneggiato) circuito di Hockenheim, ha visto un’altalena di emozioni: durante la giornata di sabato, Hamilton compie un errore in qualifica che lo costringe a partire dalla 14esima posizione, mentre Vettel realizza la pole; durante la gara di domenica, le parti si invertono clamorosamente, con Vettel ritirato ed Hamilton che porta a casa il trofeo del primo posto e leadership del campionato.

In Germania va in scena una gara pazza, condizionata da meteo instabile ed una pista mutevole: in realtà la cronaca della gara potrebbe essere semplice, perché la gara è stata un assolo Ferrari almeno fino a 15 giri dalla fine, quando è avvenuto l’episodio clou.

Vettel, infatti, sbagliava la frenata ed arrivava lungo alla prima curva del Motodrome, toccando le barriere con l’alettone ed insabbiandosi rovinosamente. Un errore imperdonabile per il tedesco che, così facendo, ha consegnato la vittoria nelle mani del rivale inglese.

Già perché, nel frattempo, Hamilton sfruttava la Safety Car appena entrata per prendere la testa della corsa davanti al suo compagno di squadra e a Kimi Raikkonen. La sua vittoria, dopo una discreta rimonta, è stata certamente favorita da tale episodio perché, a differenza dei suoi diretti avversari, aveva già effettuato il cambio gomme.

Due considerazioni sono doverose post Gran Premio di Germania.

La prima è che Vettel commette troppi errori “gratuiti”: un conto è un azzardo come il tentativo di sorpasso a Baku, un altro è sbagliare un “rigore a porta vuota” come in Germania, peraltro nel Gp di casa. Oltre al rammarico per la vittoria sfumata, c’è da sperare che Vettel non commetta l’ulteriore errore di cadere nella smania di recuperare i punti perduti.

La seconda considerazione attiene, invece, al presunto taglio della linea di pit lane da parte di Hamilton: l’anno scorso, per un errore del tutto analogo, Raikkonen era stato penalizzato, mentre ieri, nel Gran Premio di Germania, la direzione gara ha solo sanzionato con una reprimenda l’inglese della Mercedes. Delle due, l’una: o la Formula 1 e la Fia sanzionano in maniera equivalente tutti i piloti oppure bisogna abolire le regole insulse, evitando di “pilotare” discrezionalmente le sanzioni a seconda del pilota o, peggio ancora, per non “ammazzare” il campionato. Ne va della serietà dell’intera categoria.

PAGELLE GRAN PREMIO DI GERMANIA F1 2018

HAMILTON: il pilota inglese non poteva chiedere di meglio. Rimonta facilitata dal ritiro di Vettel. La fortuna, inutile dirlo, aiuta gli audaci e lui, con il mezzo che si ritrova, riesce a garantire un risultato da urlo per il proprio morale e per il proprio team. A mio avviso, al netto della fortuna e della bravura, potrebbe “scendere” dal piedistallo su cui è salito, evitando di “scimmiottare” le imprese di Senna. Non siamo più nella sua epoca, non ci sono più quelle auto né, tantomeno, quei piloti. Ad ogni modo, torna leader del campionato con ben 17 punti di vantaggio. VOTO 10: ROYAL AIR HAMILTON

BOTTAS: il finlandese fa il suo compitino. Non disturba più di tanto il suo capitano ed amministra l’auto fino al traguardo. In Germania, ricorda parecchio un predecessore vestito di rosso. VOTO 7: RUBENS BOTTAS

RAIKKONEN: inutile dire che da lui ci aspetterebbe di più. Ha l’auto migliore del lotto, le gomme più fresche eppure non riesce neanche ad infastidire il duo Mercedes. Dovrebbe portare via punti ai rivali, ma ci arriva sempre dietro. E’ anche vero che la sua strategia è stata “tarpata” per favorire Vettel, ma forse qualcosa di più si poteva veramente fare. VOTO 6: PODIO RISICATO

VERSTAPPEN: il quarto posto era il massimo a cui poteva ambire. Qualche tentativo di sorpasso su Kimi all’inizio del Gran Premio di Germania, ma poi nulla più. VOTO 7: RAGIONIER UGO VERSTAPPEN

HULKENBERG: il tedescone sfrutta il meteo instabile per portare la sua Renault al miglior risultato stagionale personale. VOTO 7: ECOMIABILE

GROSJEAN: recupera quattro posizioni negli ultimi giri. Bravo nonostante le critiche per le ultime, bruttissime, prestazioni. VOTO 8: EROICO

PEREZ – OCON: il duo delle pantere rosa porta a casa punti che fanno morale in ottica campionato. Gara nel complesso anonima. VOTO 6: WURSTELLONI

ERICSSON: lo stoccafisso svedese si riaffaccia in zona punti, segno che la Sauber è tornata competitiva. Il suo nono posto è più frutto della crescita dell’auto che della sua guida. VOTO 7: FORTUNELLO

HARTLEY: il neozelandese rispolvera il suo repertorio tecnico e fa valere l’esperienza in endurance. In Germania coglie un punticino insperato alla vigilia. VOTO 7: CAPARBIO

MAGNUSSEN: problemi su problemi lo relegano nelle retrovie. S.V.

SAINZ: ha superato in regime di Safety Car, ergo penalità di dieci secondi. VOTO 4: ERRORE SUPERFICIALE

VANDOORNE: l’auto non c’è e lui non è più consistente. S:V. SVANITO COME LACRIME NELLA PIOGGIA

GASLY: il francesino sbaglia strategia e monta le gomme da pioggia mentre il meteo migliora. S.V. CAMBIA GOMMISTA

LECLERC: il monegasco fa una marea di errori, tra cui uno spettacolare testacoda ad alta velocità. Non era la sua gara. S.V. RODEO MANCATO

ALONSO – STROLL – SIROTKIN: ritirati. S.V.

VETTEL: era al comando, da solo, in pieno controllo. L’errore è stato banale e gratuito. Da un quattro volte campione del mondo è troppo. Troppi regali… VOTO 0: BABBO NATALE

RICCIARDO: guasto dopo pochi giri. S.V.

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