Sullo scaffale dei vini


Sullo scaffale dei vini un anello, dimenticato.

Anna lo trova e pensa sarebbe bello che qualcuno lo avesse regalato a lei.

Se lo rigira tra le mani e, quasi senza volerlo, se lo infila al dito.

È un anellino d’argento leggermente zigrinato, opaco a dire il vero, ma Anna prosegue con il suo carrello verso il reparto surgelati e si sente meno insicura.

Apre il frigorifero con la mano sinistra, vorrebbe che qualcuno notasse la fedina intorno al suo anulare, e ne tira fuori due confezioni di pizza. Ci pensa un istante e ne prende altre due.

Anche per questa settimana riuscirà ad evitare di mettersi ai fornelli.

Prosegue ora con le sue mani ben salde al manico del carrello, il mento alto e il passo più lento.  Quasi come una danza.

Aggiunge alla spesa un pacco di pasta, una bottiglia di pomodoro passato e una scatoletta di tonno. Lo fa solo per non sentirsi in imbarazzo quando incrocerà lo sguardo della cassiera.

Infine una barretta di cioccolato fondente, che non può mai mancare nella sua credenza.

Paga il conto, sempre con la mano sinistra, e le sembra che la cassiera la osservi in modo complice.

Rimette le sue cose nel carrello e sta per uscire quando il commesso della cassa 4 si offre di aiutarla con la spesa.

Anna scuote il capo, sono poche cose.

Carino il tuo anello, dice lui, il tuo ragazzo è fortunato.

Anna sorride.

Forse però una mano mi serve

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