GRAN PREMIO MESSICO F1 2017: HAMILTON CAMPIONE DEL MONDO


Lewis Hamilton è campione del mondo per la quarta volta in carriera. Come Prost e Vettel. Indubbiamente il Gran Premio del Messico è stato a dir poco rocambolesco e ha posto la parola “fine” al sogno di Vettel e della Ferrari di ripetere l’exploit del 2007.

A vincere è stato Max Verstappen, autore di una partenza al fulmicotone che, però, ha stravolto i piani dei due contendenti all’iride.

Già perché l’olandese ha affiancato Vettel, che partiva in pole position, all’esterno di curva 1: il vantaggio della traiettoria per la curva successiva gli consentiva di conquistare la prima posizione, ma la sua mossa ostacolava l’accelerazione di Vettel che veniva infilato persino da Hamilton. A curva 3 accade l’impensabile: Vettel distrugge l’alettone anteriore contro la gomma posteriore di Hamilton, cosa che costringe entrambi ai box.

Vettel ed Hamilton si ritrovano, quindi, al secondo giro, rispettivamente, in penultima ed in ultima posizione: alcuni tifosi ferraristi (antisportivi) avranno sicuramente sperato nel ritiro dell’inglese, ma la sorte è stata doppiamente beffarda.

Sì, beffarda perché se, da un lato, Vettel intraprendeva una rimonta da antologia, spingendosi fino al quarto posto con sorpassi di rabbia, Hamilton intraprendeva una rimonta “sorniona”, verosimilmente deficitata dai danni subìti al primo giro.

Tuttavia, la sorte aiutava l’audace Hamilton, consentendogli di arrivare al nono posto ad una manciata di giri dalla fine del gran premio: a causa di quei due punti in più in seno al rivale, a Vettel non sarebbe bastato nemmeno arrivare al secondo posto, occupato da Bottas. Alla richiesta di quanti secondi di scarto ci fossero tra lui e Bottas (23 secondi), eloquente è stato il commento via radio al suo ingegnere di pista: “Mamma mia!”.

Hamilton, alla fine, si è concesso un bagno di folla, correndo felice verso i box della Mercedes: come ha detto Toto Wolff, non era certamente la gara che si aspettava di disputare, ma il nono posto gli ha consegnato l’agognato titolo mondiale.

CONSIDERAZIONI:

Hamilton è un pilota straordinario, su un auto (non più?) straordinaria. L’inglese ha subito ribadito che il merito della vittoria finale è tutto suo (“ho commesso pochi errori”), ma l’ombra che Vettel e la Ferrari si siano dati la proverbiale “zappa sui piedi” resta eccome. Certo, la Mercedes resta un carro armato indistruttibile, a prova di contatti e di guasti, ed Hamilton ha un’inesauribile consistenza in termini velocistici che lo issano, di diritto oserei dire, tra i grandi di questo sport. Tuttavia, una piccola, piccolissima ombra rimane sulla sua vittoria, perché, oltre ai guai occorsi a Vettel ed alla Ferrari, in questo Gran Premio si è (ri)visto il duello tra Hamilton ed Alonso, con quest’ultimo in grado di dare del filo da torcere all’inglese (almeno fino a quando il mezzo/motore Honda glielo ha consentito).

Vettel è un pilota fortissimo. Il mondiale lo ha perso commettendo alcune leggerezze, pagate amaramente, come a Baku e a Singapore, oltre a guasti della sua vettura come in Malesia e in Giappone. 4 gran premi che, verosimilmente, lo avrebbero visto vincere (o perlomeno arrivare sul podio) e mettere sotto pressione il rivale. D’altronde, si è già visto come, in passato, Hamilton vada profondamente in crisi quando si trova un avversario alle calcagna (nel 2007, ma anche l’anno scorso con Rosberg). Dalla sua il tedesco della Ferrari sa che ormai il gap con Mercedes è colmato, ma è altrettanto vero che l’anno prossimo il team anglo-tedesco non “sbaglierà” nuovamente il progetto.

Verstappen è un pilota audace, ma, a mio avviso, esuberante, “vittima” della sua frustrazione: è costantemente alla ricerca dell’exploit e del “colpo da maestro” e, per carità, è indubbiamente sintomo di una bravura innata nell’arte del pilotaggio; tuttavia, spesso pecca di arroganza (come lo scorso gran premio, in USA, arrivando ad insultare i giudici che lo avevano penalizzato) ed è disposto a rovinare le gare altrui pur di “garantirsi” la supremazia. E’ anche vero, però, che tutti i grandi (Senna, Schumacher, Mansell, Fittipaldi) avevano un caratteraccio…

PAGELLE GRAN PREMIO DEL MESSICO F1 2017

VERSTAPPEN: l’olandese disputa una gara fenomenale. Partenza stupenda, al netto di aver provocato il contatto tra Hamilton e Vettel. E’ la sua terza vittoria in carriera, la seconda della stagione. E’ il più giovane pilota ad aver condotto il gran premio dal primo all’ultimo giro. Ormai i record li sta riscrivendo lui. VOTO 10: INDOMABILE

BOTTAS: il finlandese, dopo aver stretto a “panino” Vettel con il suo compagno di squadra, giunge secondo dopo una gara “scialba”. Non ci sono stati errori, ma neanche acuti degni di nota. Lo spettro di Ocon per il post-2018 si fa concreto. VOTO 7: NON IRRESISTIBILE

RAIKKONEN: dopo una partenza disastrosa, allunga lo stint e sopravanza le Force India. Forse avrebbe potuto attaccare Bottas, ma ormai è tardi. Almeno sul podio, se ne frega del dj e si dedica al bere. E’ al 90esimo podio in carriera. VOTO 7: CIRROSI EPATICA

VETTEL: il tedesco compie una rimontona, resa vana dal piazzamento a punti di Hamilton. L’obiettivo era comunque il secondo posto, irraggiungibile dopo il gap accumulato nel primo giro. L’italianità è forte nel ragazzo, ma questo mondiale gli è scivolato tra le mani. VOTO 9: USA LA FORZA, SEB!

OCON: il francese delle meraviglie sta stupendo sempre di più e ormai è costantemente una spina nel fianco delle “seconde” guide dei top team. La partenza memorabile, lo avvicina al podio, ma alla lunga non riesce a resistere. VOTO 9: OCON IL GUERRIERO

STROLL: il canadese ha impostato il pilota automatico. Sta lontano dai guai, va a punti pensanti anche grazie ai ritiri degli altri. VOTO 6: INCORAGGIANTE

PEREZ: il messicano incappa in un’altra gara “storta”, nonostante un ritmo davvero buono, dovuta all’entrata della virtual safety car al momento sbagliato. VOTO 7: PASO ADELANTE

MAGNUSSEN: vista la dissenteria, vista l’auto, vista la qualifica disastrosa, il suo ottavo posto è come una vittoria. VOTO 9: SUPER KEVIN

HAMILTON: l’inglese vince il mondiale nella gara più difficile della stagione. L’auto è danneggiata, il ritmo non è dei migliori, ma alla fine riesce con le unghie e con i denti a chiudere il discorso campionato. VOTO 10: LEONE D’INGHILTERRA

ALONSO: lo spagnolo disputa una gara grintosa, togliendosi diversi sassolini non appena vede negli specchietti Hamilton. La sua difesa dimostra quanto sia “maturo” e forte, ma il mezzo tecnico non può andare oltre certi limiti. VOTO 10: TORNERA’ DAVANTI?

MASSA: il brasiliano arranca nelle ultime posizioni a causa di una foratura ad inizio gara. Imbarazzante rispetto a Stroll. VOTO 4: LA VOLONTA’ NON BASTA.

VANDOORNE – GASLY – WEHRLEIN – GROSJEAN: le loro prestazioni sono in linea con quanto dimostrato nel week end, ma non consente loro di arrivare a punti. S.V.

SAINZ: si rompe lo sterzo. S.V.

ERICSSON – HARTLEY: noie al motore.

HULKENBERG: la macchina non è “sicura”, rischia di rimanere “elettrizzato”. E’ al quinto ritiro consecutivo dovuto a guasti.

RICCIARDO: noie al turbo. La sfortuna ha smesso di accanirsi su Verstappen e si è avventata sull’australiano.

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