GRAN PREMIO MALESIA F1 2017: WEEK END DA DIMENTICARE PER LA FERRARI


Come diceva il Drake, “la fortuna e la sfortuna non esistono, esiste soltanto ciò che non abbiamo saputo o potuto prevedere”.

E ancora, “la macchina perfetta è quella che si rompe appena dopo il traguardo”.

Tutto vero, ma certamente il gran premio di Malesia 2017 ha consegnato alla storia delle corse automobilistiche uno dei gran premi, sportivamente, più “singolari” di sempre: la concentrazione di guasti che si è verificata sulle due vetture di Maranello è stata davvero notevole e, soprattutto, impensabile alla vigilia.

Per la cronaca, il Gran Premio ha visto trionfare Verstappen, davanti ad Hamilton e a Ricciardo con Vettel giunto quarto dopo una buona rimonta. Il mondiale ha ormai preso la strada per Stevenage dato che Lewis Hamilton che ora ha 34 punti di vantaggio su Vettel a cinque gare dalla fine.

Anche perché le sorprese, in negativo, per Vettel e la Ferrari, potrebbero non essere finite qui

 

IL GUASTO DI SABATO

 

Già perché il gran premio di Malesia, a cominciare dal sabato era già partito col piede sbagliato. Se durante le prove libere, le Ferrari davano l’impressione di volare, sia in simulazione qualifica che durante il long run, con Vettel e Raikkonen costantemente nelle primissime posizioni, in Q1 accade l’irreparabile: Vettel rompe il turbo, senza neanche stabilire un tempo cronometrato, cosa che lo costringe a partire dall’ultima posizione. Viste le premesse, una vera e propria beffa (la prima delle tante) per Vettel e la Ferrari.

Nel frattempo, Raikkonen sembra confermare le impressioni del venerdì, portando la sua Ferrari a 40 centesimi dalla pole di Hamilton: l’inglese della Mercedes, infatti, è riuscito nel suo exploit attraverso un repentino cambio di aerodinamica nella notte tra venerdì e sabato. L’azzardo di tornare all’assetto “tradizionale” e di rinunciare all’ “upgrade” portato dal team per la Malesia, ha consentito ad Hamilton di tornare nelle prime posizioni, al contrario del suo compagno di squadra che, invece, rimasto fedele al “nuovo” pacchetto aerodinamico, rimaneva così attardato nelle classifiche.

Alla vigilia della gara, quindi, Raikkonen sarebbe partito dalla seconda piazzola, accanto al poleman Hamilton: la gara si preannunciava, quindi, ricca di variabili con una Ferrari in prima fila, chiamata ad “aiutare” la seconda (e più importante) Ferrari che partiva, invece, dall’ultima piazzola.

 

IL GUASTO DI DOMENICA

 

Poco prima della partenza, durante il giro di installazione, sulla vettura di Raikkonen viene riscontrato un problema alla Power Unit, peraltro confermato da un laconico team radio del finlandese “I have no power” di “Alonsiana” memoria. Esito? Pilota costretto prima ai box e poi al ritiro a causa, come per Vettel, di un problema al turbo.

Addio sogni di gloria per Raikkonen e strada spianata per Hamilton, il cui compito principale è diventato ormai quello di portare l’auto a traguardo.

Al via, Hamilton mantiene la prima posizione su Verstappen, seguito da un arrembante Bottas che supera Ricciardo; dietro Vettel risale, come una formichina, fino all’11esima posizione, sorpasso dopo sorpasso. Verstappen, poco dopo, supera Hamilton con un bel sorpasso in fondo al rettilineo.

A seguito del valzer dei pit stop e grazie all’undercut su Bottas, Vettel riesce a risalire fino al quarto posto, ma le gomme ormai non reggono più e gli impediscono di tentare un vero sorpasso sul coriaceo Ricciardo per il terzo gradino del podio.

 

L’ENNESIMA BEFFA

 

Sembra tutto finito e invece no. Durante il giro d’onore, si vedono transitare Verstappen, Ricciardo ed Hamilton in festa, ma, all’improvviso, le telecamere riprendono un’immagine totalmente inaspettata: Vettel con l’auto a pezzi, su tre ruote, senza il retrotreno, fermo a bordo pista!

A sentire i team radio del pilota della Ferrari, si scopre che Stroll, su Williams, mentre cercava di allargare la traiettoria verso i residui di gomma posti all’esterno della curva, non si rendeva conto dell’arrivo di Vettel, colpendolo irrimediabilmente.

Ora, a sentire Enzo Ferrari, la fortuna non esiste, ma certamente questo incidente era di difficilissima previsione!!

Tuttavia, oltre il danno, potrebbe esserci l’ennesima beffa: a causa di questo incidente, Vettel potrebbe essere costretto a cambiare il cambio, montando così il quinto della stagione; se così fosse, nel prossimo Gran Premio, in Giappone, dovrà scontare cinque posizioni di penalità in griglia.

Della serie, piove sul bagnato!

 

PAGELLE GRAN PREMIO MALESIA F1 2017

 

VERSTAPPEN: l’olandese ribadisce il concetto in casa Red Bull: quando non si complica la vita facendo errori o incidenti, lui è nettamente più veloce di Ricciardo. La sua gestione della gara è stata ottimale, il sorpasso su Hamilton anche; certo, i maligni potrebbero pensare che Hamilton lo abbia lasciato passare per non rischiare di perdere un podio sicuro, ma si può ragionevolmente ritenere che Verstappen e la Red Bull avessero un passo gara più performante rispetto alle Mercedes. VOTO 10: LA TIGRE DELLA MALESIA

HAMILTON: l’inglese impone di tornare alla vecchia configurazione aerodinamica, poi realizza un capolavoro con la pole del sabato (c’è da immaginare che fosse galvanizzato dalla notizia del guasto a Vettel). In gara amministra come un perfetto contabile della City londinese. In cuor suo, sa che il mondiale è in tasca. VOTO 9: INAFFONDABILE 

RICCIARDO: l’australiano, dopo un bellissimo sorpasso su Bottas, non riesce ad impensierire Hamilton. Bravissimo nel chiudere il tentativo di sorpasso di Vettel. Peccato solo che il suo compagno di squadra abbia vinto, segno che l’auto aveva del potenziale. VOTO 7: ARCIGNO

VETTEL: il tedesco compie una bella rimonta. Bella, ma inutile. Poteva essere una vittoria, anzi una doppietta, sia in Malesia che a Singapore. E invece, solo un misero quarto posto. Il suo rivale è arrivato davanti e, per giunta, corre il rischio di andare via dalla Malesia con un ulteriore penalità. Inconcepibile l’incomprensione con Stroll durante il giro d’onore. VOTO 9: REMUNTADA

BOTTAS: il finlandese parte bene, ma “razzola” male. Si perde nelle retrovie, annaspando tra temperature delle gomme e retrotreni “ballerini”. Da tempo non mostra più le doti velocistiche di inizio stagione. VOTO 4: GREGARIO

PEREZ: colpito da un virus, ha superato i suoi avversari compiendo bei sorpassi e facendo meno errori degli altri. VOTO 7: STOICO 

VANDOORNE: il belga sfodera una prestazione maiuscola, con sorpassi stupendi e strenue difese. Magnifico il doppio sorpasso sulle Williams appena uscito dai box. Meno male che rimane in F1. VOTO 8: PILOTA SEMPRE PIU’ INTRIGANTE

STROLL – MASSA: gestione gara “leggermente” inguardabile, con i due che “regalano” punti agli avversari con le loro lotte intestine. Incomprensibile il contatto tra Stroll e Vettel, ma attribuire responsabilità al canadese per l’incidente mi sembra eccessivo. VOTO 5: DELUDENTI, MA A PUNTI

OCON: incappa in una giornata storta, ma arriva comunque a punti. VOTO 6

ALONSO: lo spagnolo realizza un gran premio sottotono, avaro di vere emozioni per lui e soprattutto di risultati. VOTO 4

MAGNUSSEN – GROSJEAN: il duo Haas, sebbene con un mezzo inferiore, si trovano a lottare con Williams e Renault, con scarsissimi risultati. VOTO 5: VOLENTEROSI, MA INEFFICACI

GASLY: il debuttante francese, chiamato a sostituire Kvyat, non mi ha particolarmente impressionato. Buona gestione della gara, ma si fa “fregare” da Grosjean a fine gara. Considerando che nelle prove libere era stato perfino davanti a Sainz e che in qualifica non aveva sfigurato, in gara mi aspettavo qualcosa di più. Esordio comunque positivo. VOTO 6: SULLA FIDUCIA

PALMER – HULKENBERG: il duo Reanult naufraga con tutta la vettura. S.V.

WEHRLEIN – ERICSSON: il tedesco meriterebbe di rimanere in F1, ma nessuno sembra disposto a lasciargli spazio. S.V.

SAINZ: ritirato per un problema elettronico. Stava disputando un’ottima gara.

RAIKKONEN: il finlandese stava per disputare un week end fantastico, ma il guasto ha smorzato i suoi sogni di gloria. Al prossimo detrattore che accusa Raikkonen di mancanza di velocità e/o di risultati sarà bene ricordare quanto accaduto in questo Gran Premio della Malesia. S.V.

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