GRAN PREMIO DEL CANADA F1 2017: DOMINIO HAMILTON, DOPPIETTA MERCEDES


Il Gran Premio del Canada, sul circuito “Gilles Villeneuve” di Montreal, è stato, per i tifosi Mercedes, una gioia, mentre per i tifosi Ferrari, un’agonia (per usare un eufemismo). Almeno, nel mondiale, Vettel mantiene la leadership grazie al suo quarto posto, con ancora 12 punti di vantaggio su Hamilton.

In realtà, la gara si può riassumere analizzando i primi e gli ultimi dieci giri, dal momento che tutti gli eventi clou si sono concentrati proprio all’inizio ed alla fine del Gp.

INCIDENTI E RITIRI

Al via, Verstappen dalla quinta posizione sorprende tutti e si piazza secondo alle spalle di Hamilton, superando Bottas, Raikkonen e Vettel: alla prima curva, però, l’olandese, assieme a Bottas dall’altro lato, stringe “a panino” Vettel, causando la rottura del profilo superiore destro dell’alettone anteriore del ferrarista. Questo accade nelle prime posizioni, ma, poco dopo, a curva 3, in centro gruppo, accade il finimondo: Sainz ha un contatto con la Haas di Grosjean (probabilmente la colpa è dello spagnolo che ha “tagliato” la carreggiata senza curarsi di chi fosse accanto a lui), andando così in testacoda; purtroppo, lo spagnolo della Toro Rosso, con la macchina completamente fuori controllo, centra in pieno il povero Massa mentre impostava curva 4. Morale: entrambe le auto, distrutte, in via di fuga e Safety Car in pista a causa dei numerosi detriti.

La “frenesia” del primo giro era davvero tanta (a tal punto da costringere persino Alonso a lamentarsi via radio per l’irruenza dei suoi colleghi), ma in realtà era solo l’inizio: Raikkonen, dopo curva 6, lascia “correre” troppo la sua Ferrari, mettendo due ruote sull’erba a 240 km/h, prendendo un grande spavento e perdendo un’altra posizione (in aggiunta a quella persa al via a favore di Ricciardo).

LA SCELTA SBAGLIATA

Per i tifosi Ferrari vedere Vettel quarto e Raikkonen sesto dopo il primo giro già non era granché, ma il seguito è stato persino peggio.

Forse per incomprensione tra box e pilota, forse perché Vettel stesso sperava che il contatto con Verstappen al via fosse stato di lieve entità, sta di fatto che il tedesco aspettava la fine della Safety Car prima di rientrare ai box per cambiare il musetto. In questo modo, però, oltre che diventare ultimo, perdeva anche il “vantaggio” di aggregarsi al resto del gruppo (la Safety Car era già rientrata, ndr) e, quindi, al sesto giro, aveva già 45 secondi di ritardo da Hamilton. Una beffa vera e propria!

All’undicesimo giro, Verstappen è costretto al ritiro a causa della rottura del cambio e, quindi, Bottas e Ricciardo diventavano rispettivamente secondo e terzo, seguiti sorprendentemente dalle due “pantere rosa” delle Force India di Perez e Ocon, con Raikkonen incapace di superarli. Il resto del Gran Premio si assesta sul controllo totale di Lewis Hamilton su Bottas e gli altri, da un lato, e sull’inseguimento forsennato di Vettel per le posizioni di vertice, attestandosi però sempre tra le settima e la nona posizione.

IL TENTATIVO DI RECUPERO

A dodici giri dalla fine, Vettel si ferma e monta gomme Ultrasoft, cercando di rimontare quante più posizioni possibili, mentre gli altri giravano con gomme a banda rossa ormai usurate. Vettel riesce a superare, al pit, Raikkonen, e, con notevole fatica, le due Force India di Ocon e Perez, rispettivamente in quarta e quinta posizione. A causa di una piccola sbavatura durante il sorpasso di Ocon e del termine dei giri disponibili, la terza di posizione della Red Bull di Ricciardo era diventata irraggiungibile.

IL COMMENTO

Nonostante le ottime premesse viste nelle libere di venerdì, la gara è stata per la Ferrari un calvario. Certamente si correva su una pista pro Mercedes, peraltro con un Hamilton che vi aveva già vinto sei volte (con questa la settima in dieci anni!).

La Ferrari aveva buone possibilità di rimanere in scia delle Mercedes, ma la partenza, pur buona, non è stata perfetta come quella di Verstappen, bravo a capire i tempi giusti per girare alla prima curva al secondo posto.

Vettel ha forse “peccato” di presunzione o, più probabilmente, non si era reso perfettamente conto del danno all’ala, però è proprio la sostituzione del musetto ad avergli rovinato il Gran Premio. Il suo ritmo era come quello di Hamilton, però dopo sei giri era a 45 secondi. Ha recuperato con una strategia aggressiva su due soste, risalendo sì al quarto posto, ma ormai il danno era fatto.

La Ferrari ha dimostrato di avere due punti deboli: uno, conclamato, è quello relativo alla lentezza del cambio gomme (di mezzo secondo più lento rispetto agli altri team), mentre il secondo è quello relativo alla partenza. Sia Vettel che Raikkonen, nello spazio di 260 m (tra linea di partenza e prima curva), hanno perso due posizioni a testa, scavalcati da Bottas/Verstappen e da Verstappen/Ricciardo.

Non è necessario preoccuparsi perché si è ad un terzo del campionato e una gara sfortunata (come quella di Hamilton a Monaco) può capitare, però i segnali di non perdere la “bussola” dello sviluppo e di massimizzare ogni risultato devono essere ascoltati. Hamilton e la Mercedes sono clienti costantemente temibili.

P.S.

Alonso si ritira a due giri dalla fine, nonostante fosse in zona punti, per problema alla Power Unit. Scaraventa stizzito il “proteggi spalle” del proprio abitacolo, ma subito dopo compie un’operazione “simpatia” davvero unica: sale in tribuna, lasciandoci abbracciare dai tifosi e lanciando loro i suoi guanti.

PAGELLE GRAN PREMIO DEL CANADA F1 2017

HAMILTON: settima vittoria in dieci anni, ha eguagliato in pole Ayrton Senna, 65 a testa (anche se all’epoca di Magic c’erano la metà delle gare), ha ricevuto in dono il casco del brasiliano dalla famiglia Senna e ha vinto autorevolmente con ben 19 secondi di distacco su Bottas. Dopo Monaco, la Mercedes potrebbe aver definitivamente risolto i problemi con le gomme… VOTO 10: FORMIDABILE.

BOTTAS: Valtteri ha dichiarato di essere felice per il podio, ritenendo che dal terzo posto pensare di raggiungere un Hamilton in forma così smagliante sarebbe stato quasi impossibile; dal canto suo, il finlandese ha recuperato posizioni per “sfortune” altrui, ma indubbiamente ha portato molti punti alla causa Mercedes. Wolff e Lauda saranno stati contenti per come si sono messe le cose. VOTO 8 

RICCIARDO: l’australiano convince persino Sir Patrick Stewart (Star Trek e X-Men) a bere champagne dal suo stivale. La Red Bull non aveva molto potenziale per raggiungere le Mercedes, ma è riuscita ad arrivare davanti a Force India e soprattutto Ferrari. Daniel ha guidato con la giusta cattiveria, riuscendo a resistere alla rimonta furiosa di Vettel. VOTO 9: CAPARBIO

VETTEL: il tedesco raddrizza una gara partita malissimo; assieme alla squadra non si rende conto del danno (chiaramente visibile persino in tv) all’ala, ma riesce a rimontare tre posizioni negli ultimi cinque giri. Bello il sorpasso su Ocon, meno il lungo mentre inseguiva Perez che gli costa il podio. La Ferrari aveva un buon ritmo, probabilmente Hamilton avrebbe vinto lo stesso, ma lasciare punti per strada in questo modo, fa masticare amaro. VOTO 8: IL SEBASTIAN FURIOSO

PEREZ – OCON: la coppia della Force India, alias Pantere Rosa, sta cominciando a diventare cannibale. Nonostante Ocon chieda la posizione a Perez per via della mescola di gomma migliore, il messicano non ci pensa neanche per un secondo a lasciargli la posizione. Alla fine Vettel li supera entrambi, ma sicuramente tra i due saranno volate parole grosse nel retrobox per come si sono affrontati in pista. Probabilmente, se Perez avesse lasciato spazio ad Ocon, sul terzo gradino del podio ci sarebbe il francese. VOTO 10: DUELLO RUSTICANO

RAIKKONEN: problema ai freni, partenza al rallentatore, gestione gara mediocre. Gara da dimenticare. VOTO 5: BWOAH

HULKENBERG: a vederlo sembrava una furia, nonostante guidasse una “modesta” Renault. A mio avviso, pilota dal talento cristallino, meriterebbe un top team. Decisamente bello vederlo rimontare e compiere bei sorpassi su tutti i suoi diretti avversari (Toro Rosso, Haas, McLaren). VOTO 9: PILOTA CHE REGALA SPETTACOLO

STROLL: il canadese riesce nell’impresa di non andare a sbattere (magari nel famoso “muro dei campioni”), anzi sfrutta le disgrazie altrui e arriva a punti, prima volta in stagione. Certo due punticini fanno morale, ma i sorpassi che ha effettuato li deve imputare più al suo motore Mercedes e al DRS piuttosto che alle sue doti di guida. VOTO 6: OCON, PER DIRE, FA MOLTO DI PIU’

GROSJEAN: il transalpino viene coinvolto da Sainz in una carambola, da cui fortunatamente esce indenne. Porta a casa un punto che fa sempre comodo, ma l’ormai atavico problema ai freni della Haas non gli consente di andare oltre il decimo posto. VOTO 7: MENO MALE CHE ALONSO SI E’ RITIRATO

PALMER: poteva essere una buona occasione per portare la Renault a punti, ma Jolyon non ha mai avuto il ritmo adatto per stare davanti agli altri. VOTO 4: KUBICA SI AVVICINA?

MAGNUSSEN: il danese rimane coinvolto in una penalità per aver superato Vandoorne in regime di Virtual Safety Car. VOTO 5: MAI VERAMENTE IN GIOCO

ERICSSON – VANDOORNE – WEHRLEIN: l’auto non li aiuta, non avevano grandi motivazioni. S.V.

ALONSO: il pilota asturiano stava per compiere l’impresa di portare a casa un punto. A due giri dalla fine rompe il motore. L’anno prossimo delle figure del genere lui non le vuole più fare. Honda si allontana, il motore Mercedes si avvicina. Ci guadagnerebbe Alonso, ci guadagnerebbe la F1. VOTO 8: PROFESSIONE PILOTA

KVYAT: il russo sembra essere stato oggetto di un rito vudù. Prima di partire ha un problema al motore, recupera fino all’11esima posizione, ma compie quest’operazione prima della linea della Safety Car. Viene penalizzato, per sbaglio, due volte: prima con un drive trhough e poi con 10 secondi di stop &go. Assurdo. VOTO 7: SIAMO VERAMENTE IN UN CIRCO

VERSTAPPEN: l’olandese fa una partenza meravigliosa, con Vettel ha un normale contatto di gara. Evidentemente i pensieri dei ferraristi devono aver causato qualcosa al cambio della sua Reb Bull, costringendolo al ritiro. Peccato perché ha regalato comunque spettacolo. VOTO 9: BOLT

MASSA – SAINZ: lo spagnolo della Toro Rosso compie un disastro, cozzando con Grosjean e poi rovinando su Massa. Ritirati. S.V.

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