Toni e Sabastiani, ultime vittime di agguati da parte dei tifosi


Daniele Sebastiani e Luca Toni due persone diverse nel mondo del calcio con un destino in comune, essere vittime di agguati “calcistici”.

Daniele Sebastiani, presidente del Pescara

Sebastiani pescarese di nascita, entra nel mondo del calcio nel 2009. L’imprenditore abruzzese, insieme ad una cordata da lui fondata, sale al timone del club biancoazzurro dopo il fallimento con l’obiettivo di riportare in alto il nome del delfino. Dopo anni di sali e scendi tra Serie A e Serie B, quest’anno la società sta disputando il massimo campionato italiano ma con scarsi risultati. Ad oggi, il Pescara è ultimo in classifica con soli 9 punti (tre dei quali assegnati a tavolino) e la pazienza dei supporters è venuta a mancare. La mancanza di risultati non può giustificare alcuni comportamenti, infatti una settimana fa nel cuore della notte, sono state incendiate due automobili (una Smart e un Suv) di proprietà del presidente del Pescara, Daniele Sebastiani, parcheggiate nel cortile della sua abitazione di viale della Riviera nel capoluogo abruzzese. Per gli inquirenti non ci sono dubbi sulla natura dolosa dell’azione, e questa mattina, a caldo, la prima reazione del numero uno del club abruzzese è stata molto forte: “Adesso basta – è la sua dichiarazione riportata dal quotidiano Il Centro -. Sono indignato, a fine anno lascio la società”.  Il Pescara è ormai spacciato con l’ombra della retrocessione sempre più viva, i dispiaceri calcistici fanno male ma determinati comportamenti sono assolutamente da condannare.

Luca Toni, dirigente del Verona

Luca Toni non ha bisogno di presentazioni, un campione indiscusso in campo. Tanti gol e trofei nella sua bacheca, uno su tutti il mondiale vinto dalla nostra nazionale nel 2006. Ad oggi, Luca Toni è un dirigente dell’Hellas Verona e nell’ultimo turno di campionato è stato vittima di un’aggressione da parte dei tifosi dell’Avellino. A fine gara, l’ex bomber si è presentato davanti alle telecamere e ha raccontato l’episodio:“Ciò che mi ha dato più fastidio è che c’erano a dieci metri dei vigili che si sono voltati e non hanno detto niente”. Ferma condanna anche da parte della società veneta che prende le difese del suo dirigente attraverso un comunicato stampa: “L’Hellas Verona FC condanna con forza il gesto vile ed intimidatorio compiuto da ignoti che, durante il tragitto che separa l’albergo, dove alloggiava la squadra, dal ‘Partenio’ di Avellino, in seguito ad un vero è proprio agguato hanno accerchiato e danneggiato l’auto sulla quale viaggiavano il Presidente gialloblù, Maurizio Setti, il Direttore Operativo, Francesco Barresi, Luca Toni e un’altra persona diretti allo stadio per assistere ad Avellino-Hellas Verona.” Pronta risposta da parte dei tifosi dell’Avellino che a loro volta accusano l’ex azzurro: “Siamo stanchi di sentire bugie e menzogne da parte del signor Toni e degli altri occupanti dell’auto. Ci preme ricordare che dinanzi a quella rotonda son passati il bus del calcio Verona e la terna arbitrale senza subire alcun tipo di intimidazione. Siccome ci piace dirla tutta, ci sentiamo di condannare un solo gesto e cioè il lancio dell’oggetto che ha frantumato il vetro. Tutto il resto detto dai 4/5 presuntuosi che con sciarpe gialloblu al collo tentano di sfidare una città a loro nemica, è solo un concentrato di bugie e menzogne. Siamo stanchi di questi personaggi che si fanno pubblicità a discapito degli ultras.”  Due versioni, l’una opposta dell’altra, in qualsiasi caso è mai possibile che uno degli sport più belli al mondo deva essere infangato in questo modo?

+ Non ci sono commenti

Aggiungi