Guida alla stagione NBA


L’attesa è finita, i bolidi sono ai nastri di partenza e lo starter sta per sparare il colpo che sancirà l’inizio delle competizioni. Nei nostri occhi ancora galleggia la bellissima Gara 7 delle ultime finali, dove LeBron James e compagni sono riusciti a strappare l’anello ai tanto odiati seppur rispettati Golden State Warriors e donare la prima gioia all’Ohio dopo 52 anni di bicchieri vuoti. L’estate appena conclusa è stata ricca di enormi colpi di scena, come giusto che sia visto anche l’alzamento del limite al Salary Cap (da circa 70 milioni a 94). Ciò ha permesso di poter pagare ancor più i giocatori NBA, specie quelli di medio livello. Ma se parliamo di movimenti di mercato, è doveroso iniziare proprio dai ragazzi della Baia di San Francisco: gli Warriors infatti sono riusciti ad accaparrarsi Kevin Durant, in uscita insieme a mille polemiche da Oklahoma City. L’MVP della stagione di grazia 2014 ha preso questa decisione che lo porterà a competere per un titolo che sembra così facile quanto arduo, giocando insieme ad All-Star del calibro di Steph Curry (vincitore degli ultimi due premi per il miglior giocatore della Regular Season), del tiratore mortifero Klay Thompson e del faccendiere Draymond Green. Una squadra di tutto rispetto quindi, toccherà ora a Coach Kerr mettere insieme i pezzi per arrivare alla terra promessa.

QUI CLEVELAND

Ovviamente ci sono anche i campioni uscenti da considerare, coloro che sono riusciti a ribaltare un deficit di 3 a 1, riprendere l’inerzia della serie e metterla nel taschino. In quel dell’Ohio (che ora godono per le imprese dei cugini del baseball) sono stati rifirmati più o meno quasi tutti ad eccezione di Mozgov e Dellavedova, il primo accasatosi ai Lakers mentre il secondo ad aiutare i Bucks a crescere. Dopo molte pene e fiati sospesi anche J.R. Smith (che condivide lo stesso agente con LeBron e Tristan Thompson) ha deciso di rifirmare un contratto che sfiora i 15 milioni annui per le prossime 4 stagioni. Ora tutta la squadra di Cleveland è sotto contratto per 2 anni, il che garantirà a Coach Lue ed il suo entourage tecnico la possibilità di poter lavorare in serenità. LeBron James probabilmente si vedrà diminuito, anche se di poco, il proprio minutaggio così da arrivare alla Post-Season più fresco possibile. Durante l’estate ha seguito un percorso di allenamenti molto intenso, concedendosi poco riposo e le sue ultime dichiarazioni: “Hanno cambiato allenatori e preso giocatori per un solo motivo: battere me” danno prova di grande carica agonistica e voglia di riconferma. Come per tutti il campo ne darà verdetto.

ALTRE MOSSE/EST

Ci sono ovviamente anche le altre 28 franchigie che vogliono provare a scalare la montagna fino al cucuzzolo. I New York Knicks, ad esempio, dopo tante stagioni di vacche magre, hanno deciso di mettere insieme una squadra che possa rendere orgogliosa la capitale del mondo, portando nella grande mela Derrick Rose (MVP 2011) e Joakim Noah, già miglior difensore, ma che nella scorsa stagione ha trovato poco spazio per problemi fisici assortiti. Insieme a Porzingis e Anthony voglio provare a spodestare Cleveland come miglior squadra ad Est. Compito non semplice ma nella NBA può accadere di tutto.

Indiana ha rinforzato la panchina prendendo Al Jefferson dagli Charlotte Hornets, il quale si candida subito come miglior sesto uomo dell’anno. Finendo il nostro immaginario tour ad Est, impossibile non citare il ritorno a casa di Dwight Howard, tre volte miglior difensore NBA e nuovo centro titolare degli Atlanta Hawks, che però perdono Al Horford arrivato in casa Celtics. Chicago infine ha deciso di affidarsi ai servigi di Rajon Rondo da Sacramento e Dwayne Wade da Miami, i quali insieme a Jimmy Butler vanno a formare un trio di esterni molto interessante da seguire.

ALTRE MOSSE/OVEST

Spostandoci dall’altra parte della terra dei liberi, dobbiamo iniziare citando i Dallas Mavericks, che ancora un’altra volta si affidano a Dirk Nowitzki in attacco, coadiuvato da due giocatori provenienti dagli Warriors, ovvero Harrison Barnes e Andrew Bogut. L’australiano per altro già adorato dal suo nuovo compagno di squadra teutonico, il quale lo ha elogiato per la qualità dei blocchi che porta, fondamentale interessante che permetterà ai tiratori di guadagnare uno spazio ancora maggiore. Rimanendo sempre in Texas, San Antonio si è assicurata di mettere una maglia nero-argento sulle spalle di Pau Gasol, visto il ritiro dall’attività agonistica di Tim Duncan. Gasol è un giocatore molto intelligente che riuscirà ad adattarsi velocemente al sistema di gioco di Popovich e soprattutto ha già vinto due titoli NBA, dimostrando di saperci fare quando il cronometro è vicino allo zero ed i punti di scarto centellinano al minimo.

Sempre ad Ovest da citare l’arrivo di Victor Oladipo ad Oklahoma City, ancora scossi per la partenza del 35, e la curiosità che ricopre i Minnesota Timberwolves. Quest’ultimi si presentano con una squadra giovanissima e di sicuro interesse con un allenatore come Tom Thibodeau, ex allenatore difensivo dei Celtics prima e Head Coach dei Bulls poi, un leader ventenne di nome Karl Anthony Towns e la benedizione del ritirato Kevin Garnett e dell’anima di Flip Saunders. Segnatevi il nome di Towns che tornerà d’attualità.

Come al solito i presupposti ci sono, il grande spettacolo NBA sta per iniziare, portando le sue poderose giocate al ferro, i buzzer beater mozzafiato ed il solito stile inimitabile.

Buon campionato NBA a tutti

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