Dolori Nazionali, quando la Nazionale fa male


La Serie A non c’è e ci si concentra sulle Nazionali impegnate nelle qualificazioni ai mondiali di Russia 2018. Spesso, i giocatori si sono infortunati e hanno regalato dei veri e propri dolori Nazionali e anche alle loro squadre d’appartenenza. Come volevasi dimostrare, anche questo turno di qualificazioni è stato condizionato da infortuni pesanti. A farne le spese sono stati Riccardo Montolivo dell’Italia e del Milan e Arek Milik della Polonia e del Napoli.

 

DOLORI NAZIONALI NOSTRANI

Dolore che riguarda da vicino i milanisti e tutti gli italiani è l’infortunio di Riccardo Montolivo. Il Capitano rossonero impegnato con la nostra nazionale alle qualificazioni, al 28′ di Italia-Spagna è stato protagonista di uno scontro con Sergio Ramos, fortunatamente qualche giorno fa è stato già operato per la ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Appuntamento al 2017 dato che i tempi di recupero sono circa 5-6 mesi. Se la Dea è bendeta, la sfiga ci vede benissimo. Infatti, il centrocampista rossonero saltò il Mondiale 2014 dopo lo scontro con l’irlandese Pearce nell’amichevole a 10 giorni dal torneo, si ruppe la tibia e dovette stare fermo quattro mesi. Montolivo ha saltato anche l’Europeo in Francia per non aver recuperato in tempo da un infortunio.

Montolivo non è il primo ad infortunarsi con la maglia dell’Italia e purtroppo non sarà neanche l’ultimo, prima di lui ci sono stati illustri campioni che ne hanno fatto le spese. 50 anni fà toccò a Gigi Riva che nel Marzo del 1967 si fratturò il perone durante Italia-Portogallo, scontrandosi con il portiere Americo. Doppia sfortuna anche per Riva che nell’Ottobre 1970 si frattura tibia e perone dopo aver subito un fallaccio da dietro. Nel 1975 tocca a Fabio Capello che riporta una distorsione ai legamenti del ginocchio destro dopo uno scontro con Konkov dell’URSS. Uno degli uomini più sfortunati del calcio italiano è Alessandro Nesta con tre mondiali su tre saltati. E se nel 2006 almeno festeggiò (s’infortunò durante i mondiali e restò con la squadra), nel 1998 e nel 2002 ci furono solo delusioni. In Francia ci fu la rottura di collaterale e crociato e l’uscita in barella contro l’Austria. Quattro anni dopo la frattura al piede patita con la Croazia. I dolori nazionali non hanno risparmiato neanche l’attuale capitano, Gigi Buffon che nella prima gara di Sudafrica 2010 contro il Paraguay, fu costretto a uscire all’intervallo per il mal di schiena.

Poche gioie e tanti dolori, la nazionale è un problema?

 

DOLORI NAZIONALI OLTREPAESE

I dolori e gli infortunani non capitano solo in Italia. L’attaccante del Napoli, Arek Milik, nel primo tempo di Polonia-Danimarca ha rimediato la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, come da esito della risonanza magnetica svolta poco dopo essere uscito dal campo. Per i tifosi napoletani e polacchi c’era qualche speranze che l’infortunio non fosse così grave ma la verità è stata una doccia fredda: “Arkadiusz Milik ha effettuato oggi la risonanza magnetica a Villa Stuart dal Dottor Mariani, dopo l’infortunio subìto con la Polonia. Gli esami hanno confermato la diagnosi di: rottura totale del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. L’attaccante azzurro si sottoporrà ad intervento chirurgico domani mattina a Villa Stuart”, questa la nota ufficiale apparsa sul sito del Napoli che ha spazzato via ogni dubbio.

Con l’infortunio di Milik, il Napoli riceverà 1,5 milioni di Euro come indennizzo dalla FIFA in base al fondo assicurativo che prevede al riguardo una copertura/indennizzo perché l’infortunio impedirà al calciatore l’attività agonistica oltre i 28 giorni.

Una semplice quota di 1,5 milioni di euro può sostituire un calciatore durante l’infortunio?

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