GRAN PREMIO DI MALESIA F1 2016: i dolori del giovane Seb


IL GRAN PREMIO F1 DI MALESIA 2016

Gran Premio di Malesia F1 2016 ricchissimo di sorprese: Hamilton, in testa, vede il proprio motore andare a fuoco in pieno rettilineo. Al netto della sfortuna per l’inglese, ho subito pensato: “finalmente qualcosa di diverso dal solito: anche la Mercedes può rompersi in gara”. Oltre alla perdita della vittoria nel secondo gran premio di casa (lo sponsor Petronas è malese), Mercedes perde la possibilità di laurearsi campione del mondo costruttori: sarebbe bastato un primo e un terzo posto per vincerlo, cosa non impossibile in una gara “normale”. Tuttavia questa gara ha riservato moltissime sorprese e di normale c’è stato davvero poco.

Alla partenza, Vettel fa strike alla prima curva ed è l’unico ad uscirne con le ossa rotte. Infatti, il tedesco della Ferrari compie sì una partenza da urlo, ma presto quell’urlo di gioia diventa urlo di delusione e sgomento (per usare un eufemismo). Il ferrarista in prima curva non riesce ad emulare Verstappen a Spa e fa la figura del “crazy”: colpisce Rosberg e Verstappen, causando la rottura della propria sospensione sinistra e rovinando parzialmente la gara del connazionale della Mercedes. Per il resto la gara si svolge in maniera ordinata: Hamilton controlla la prima posizione in scioltezza, le due Red Bull braccano l’inglese, Raikkonen scivola via via indietro come la barchetta di Georgie in IT e le McLaren mostrano un ritrovato smalto. Poi, quando mancano quindici giri alla conclusione, il colpo di scena che proprio non ti aspetti: Hamilton costretto a ritirarsi perché il motore ha deciso che aveva la “gola arrossata”. L’episodio lascia la pista libera a Ricciardo che riesce a controllare, anche con una certa tranquillità, il suo esuberante compagno di squadra olandese.

CAPITOLO ROSBERG

Per il tedesco della Mercedes questo week end ha avuto un inizio da incubo. Partenza regolare, poi il testacoda causato dal contatto con Vettel lo costringe a risalire il gruppo dal diciottesimo posto. Lotta e recupera agevolmente, poi decide che sta perdendo troppo tempo dietro a Kimi Raikkonen. Morale? Tenta un sorpasso azzardatissimo in curva 2 ai danni dell’unica Ferrari rimasta in gara, appoggiandosi letteralmente su un fianco e “buttandolo un po’ più in là”. Ovviamente, i commissari di gara vedono il contatto e lo giudicano irregolare, comminandogli 10 secondi di penalità. Per Rosberg il podio sembra sfumato, ma il BBQ del motore di Hamilton gli regala un podio (quasi) perso e tantissimi punti per il mondiale.

CAMPIONATO FINITO PER LE ROSSE?

Per Ferrari il sogno della vittoria sta diventando una “concreta” utopia: Mercedes ha ampio margine di controllo e Red Bull è migliorata. I piloti Ferrari, tra errori personali e del team e problemi tecnici, non possono assolutamente ambire al primo gradino: troppo grande il divario tecnico e decisamente troppa la sfortuna. Vettel cerca di fare una buona partenza, ma invece di emulare Verstappen a Spa, riesce soltanto a causare un incidente, dove, per giunta, è l’unico ad uscire con l’auto rotta. Inoltre, i giudici di gara decidono di penalizzarlo con tre posizioni in meno sulla griglia di partenza del prossimo GP. Raikkonen, al netto dell’episodio della lampadina lasciata sotto il pedale dell’acceleratore da un meccanico nelle prove libere 2, non riesce a replicare le buone prestazioni delle precedenti gare, attestandosi sempre in quarta/quinta posizione, senza mai dare l’impressione di riuscire ad avvicinarsi a Mercedes e Red Bull (con il curioso e controverso episodio del sorpasso di Verstappen ai suoi danni in regime di Virtual Safety Car). Anche qui si potrebbero fare moltissime considerazioni: la Ferrari è in crisi d’idee e di sviluppo (vero), i piloti si impegnano a creare o a trovarsi in mezzo agli incidenti (vero anche questo) e la sfortuna ci vede benissimo (verissimo). In attesa del prossimo Gran Premio di Suzuka, alla Ferrari non resta che chiudersi in un angolino e leccarsi le ferite. Ennesima occasione persa di fare benino (se non addirittura bene) e soprattutto addio secondo posto costruttori.

PAGELLE GRAN PREMIO DI MALESIA F1 2016

RICCIARDO: il canguro australiano vince e convince. Certo, se avesse battuto le Mercedes sul campo sarebbe stato meglio: non sempre Hamilton rompe il motore e Rosberg si gira in testacoda. Però lui è presente e risponde alla grande a Verstappen, ridimensionandolo. L’esultanza di Jack Miller sta portando benissimo. VOTO 10: IL FAMELICO CANGURO DI PERTH

VERSTAPPEN: l’olandese è sempre al centro delle polemiche. Accusa Vettel di avergli rovinato la gara, dandogli del “crazy” e dell”Idiot”: peccato che una manovra simile l’aveva provata anche lui a Spa. Altro episodio, altra polemica. Dalla foto, sembra che abbia superato Raikkonen in regime di Virtual Safety Car, ma i giudici fanno finta di non vedere. Da ultimo, viene eletto Driver of the Day dal pubblico e quindi una domanda sorge spontanea: ma che gara hanno visto oggi? VOTO 8: THE FAST AND THE FURIOUS: MALESIA DRIFT

ROSBERG: come detto, il tedesco oggi aveva un sorrisone sul podio, non tanto per il terzo posto quanto per il ritiro del compagno di squadra. Prima subisce il testacoda, recupera, spintona Kimi, penalità, 13 secondi di margine: come sintesi è parecchio lunga. VOTO 7: OGGI A ME, DOMANI A TE

RAIKKONEN: oggi il fenomeno di Espoo non compie nessun miracolo. Galleggia nelle posizioni attorno al podio, ma non dà mai l’impressione di avere ritmo. Non c’è molto da commentare. E’ un signore al momento delle interviste. Prima domanda: cosa ne pensi della gara? “Non avevamo ritmo”. Seconda domanda: cosa pensi del sorpasso di Rosberg? “Ho visto che aveva fatto una traiettoria strana, ho evitato l’incidente, ma il contatto mi ha rovinato il fondo, impedendomi di restare entro i dieci secondi”. Terza domanda: cosa ne pensi dell’incidente di Vettel? “Con i se e con i ma non si va molto lontani e non ha senso commentare l’episodio alla luce del risultato finale”. Un gentleman e un vero e proprio uomo squadra. VOTO 6: ICEMAN DAL CUORE D’ORO

BOTTAS: riesce ad arrivare quinto perché davanti succede di tutto. VOTO 6: BOTTAS C’E’.

PEREZ: il messicano alla partenza si ritrova anche terzo, ma poi la sua auto mangia le gomme, scivolando via via indietro. VOTO 6: NON E’ DA BUTTARE

ALONSO: partiva dal centro di Sepang, aveva una cosa come 55 posizioni di penalità in griglia. Rimonta con la caparbietà che lo contraddistingue. Se fosse partito più avanti non è detto che il quarto posto di Kimi fosse così tanto al sicuro. VOTO 8: (RI)ANVEDI NANDO

HULKENBERG: doppio arrivo a punti per Force India, ma l’auto non conferma l’ottima qualifica. Forse le temperature, forse le gomme, hanno giocato uno scherzetto. Per ora i due della Force India hanno mantenuto il distacco con la Williams di Bottas in chiave costruttori. VOTO 5: SI POTEVA FARE DI PIU’?

BUTTON: l’inglese disputa un’ottima prima parte di gara, poi si spegne piano piano. VOTO 6: BUON MODO PER FESTEGGIARE 300 GP

PALMER: è lui il vero Driver of the Day! Compie il miracolo di arrivare a punti senza schiantarsi prima contro qualcuno o qualcosa. VOTO 9: JOLYON FACCI SOGNARE!

SAINZ: lo spagnolo ha imbroccato una serie di prestazioni negative, più per demeriti dell’auto che suoi. Anzi, sembra che Alonso lo abbia segnalato alla McLaren in chiave futura. VOTO 5: CARLITOS’ WAY

ERICSSON: lo svedese toglie un po’ di affumicatura dalle spalle e disputa una gara piuttosto convincente. Merito suo, ma soprattutto dei nuovi tecnici giunti con la nuova proprietà. VOTO 5: STOCCAFISSO NON PIU’ COSI’ TANTO FISSO

MASSA: Felipe “Paolino” Massa conferma la propria sfortuna. In griglia non riesce a partire per il giro d’installazione ed è costretto a partire dai box. Poi una gomma aveva una lenta foratura. Metà già basterebbe per andare a fare un pellegrinaggio. VOTO 4: CHE IELLA! CHE DISDETTA!

KVYAT: il russo si fa prendere dal ricordo dei primi gran premi di questo campionato e tampona per benino la Renault di Magnussen. VOTO 4: NOSTALGIA CANAGLIA

WEHRLEIN/OCON: lotta tra fratelli, ma oltre alla velocità di punta massima, l’auto non va. VOTO 4: BENE, MALGRADO TUTTO

NASR: S.V. Guasto. Fino a quel momento nulla da segnalare.

HAMILTON: ottime prove libere, pole record, Rosberg in fondo allo schieramento. Le premesse c’erano tutte per tornare in vetta, ma il motore lo abbandona all’improvviso. In Giappone dovrà cercare di fare il massimo. Caduta di stile con l’ennesima teoria del complotto della Mercedes ai suoi danni. VOTO 5: ANTONIO CONTE.

GUTIERREZ: S.V. La ruota non era ben imbullonata. Maxi multa in arrivo per la Haas.

MAGNUSSEN: dopo l’incendio in pitlane dove la sua Renault era diventata una fontana di benzina, il buon Kevin è incolpevole alla partenza. Kvyat lo tampona, rovinandogli il fondo della vettura e quindi il ritiro è inevitabile. S.V. DOPO IL BOTTO DI SPA, L’INCENDIO DI SEPANG.

GROSJEAN: S.V. nelle prove libere faceva fatica a stare in pista. Il problema ai freni lo ha letteralmente ostacolato in ogni singola sessione.

VETTEL: ormai le scuse cominciano a scarseggiare. Anche qui ha sbagliato lui, ma almeno non ha rovinato la gara al suo compagno di squadra. Rosberg e Verstappen sono arrivati comunque a podio, quindi lui è l’unico che ci ha rimesso. Ormai si sta facendo la stessa nomea di Takuma Sato e le sue entrate kamikaze. Ha provato a caricare il team sulle sue spalle, ma ormai Arrivabene deve cambiare nome in “Partemale”. Battute a parte, la Ferrari non sembra in grado di contrastare neanche la Red Bull. Vettel è un ottimo pilota, ma a differenza di Alonso non è in grado di tirare fuori dall’auto il potenziale massimo.  VOTO 2: CHI E’ CAUSA DEL SUO MAL, PIANGA SE STESSO .

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