GP AUSTRIA F1 2016: la gomma di Vettel e l’autoscontro Mercedes


Il GP AUSTRIA F1 2016, sul circuito dello Spielberg, ha riservato la parte migliore della gara proprio all’ultimo giro, quando sembrava ormai certa la (solita) doppietta Mercedes: Rosberg perde la prima posizione a causa di un contatto con il suo “compagno di squadra” Hamilton, consegnando la vittoria a quest’ultimo. Ferrari, a detta di Arrivabene, “sfortunata” (per via del cedimento della gomma posteriore destra di Vettel in pieno rettilineo), ma rinfrancata parzialmente dal terzo posto di Kimi Raikkonen dietro al sempre più arrembante Max Verstappen, ottimo secondo. La gara, per il resto, rimarrà negli annali per aver “rivisto” stabilmente nelle prime posizioni la McLaren (di Jenson Button, non Alonso) e per il primo “punticino” mondiale per la Manor motorizzata Mercedes, grazie al talento di Pascal Wehrlein, che è riuscito ad arpionare un insperato decimo posto per via dell’ecatombe di ritiri negli ultimi giri (Massa, Hulkenberg, Alonso, Perez). Per chi volesse saltare il resoconto, può andare direttamente alle pagelle.

Alla partenza, dormita di Hulkenberg, secondo in griglia, che non parte affatto bene e si lascia sfilare sia da Button che da Raikkonen, consentendo l’allungo di Hamilton. Dietro Rosberg si lancia all’inseguimento delle prime posizioni (in virtù della penalizzazione in griglia partiva sesto), seguito dalle due Red Bull e da Vettel.

Al terzo giro lo sfortunatissimo week end di Kvyat si conclude, probabilmente per un guasto della sua Toro Rosso già gravemente danneggiata durante le qualifiche (è lecito interrogarsi sul futuro del giovane pilota russo, dato che il livello delle sue prestazioni è in caduta libera); tra il sesto e il settimo giro, Rosberg si prende la quarta posizione ai danni di Hulkenberg, inseguendo la McLaren di Button, a sua volta appena superato dalla Ferrari di Raikkonen.

Vettel riesce a mettersi in luce compiendo un bel sorpasso su Ricciardo, Hulkenberg e Bottas, ma riesce a stabilirsi in prima posizione solo dopo ventidue giri, quando tutti quelli davanti a lui hanno sostituito le gomme Ultrasoft (con la banda viola, che garantiscono un elevatissimo rendimento, ma per pochissimi giri, ideali per la qualifica) o Supersoft (quelle con la banda rossa, che entrambe le Ferrari avevano scelto di usare nel primo stint di gara). Purtroppo la sua strategia, sulla quale stava facendo la gara anche Hamilton, mirata ad usare le gomme Supersoft per quanti più giri possibili prima del decadimento di prestazione nell’ottica di un’unica sosta, vede un’ingloriosa fine quando al 27esimo giro, in pieno rettilineo, la sua gomma posteriore destra esplode, causando così il ritiro del pilota tedesco. In questo non possiamo che riconoscere un’elevata dose di sfortuna ai danni della Ferrari, tuttavia è possibile compiere qualche semplice riflessione (senza voler necessariamente cadere nel complottismo): Hamilton, con le gomme Ultrasoft, che di regola durano all’incirca una decina scarsa di giri, è riuscito ad arrivare a compiere ben 22 giri, mentre Vettel, con gomme Supersoft, che durano all’incirca una quindici/venti giri, è arrivato a ventisette giri prima di vedere la propria gomma esplodere.

I casi sono due: o la Mercedes possiede un’auto veramente straordinaria (ma allora dovrebbe avere un vantaggio di due giri rispetto agli altri) oppure Ferrari & co. non ha la stessa tecnologia nella gestione delle gomme. Bisogna ricordare che Mercedes aveva compiuto un test “privato” con Pirelli, senza essere autorizzato dalla Fia, pertanto è legittimo evocare quel famoso adagio “pensare male è peccato, ma talvolta ci si azzecca”, essendo la Mercedes l’unico team in grado di gestire motore e gomme alla perfezione (inoltre, la F1 è stata abituata, di recente, di vantaggi “più o meno” leciti come il doppio diffusore per la Brawn GP e gli scarichi soffiati per la Red Bull). In chiave piloti, l’autoscontro tra i due piloti Mercedes dimostra tutta la frustrazione per entrambi di prevalere ad ogni costo sull’altro: Wolff ha già avvisato che, alla prossima doppietta gettata alle ortiche, la squadra imporrà la propria gerarchia, ma allo stato attuale colui che rischia di più è proprio Rosberg, dato che il suo contratto è in scadenza, è in attesa del rinnovo e se dovessero cacciarlo per la rivalità interna con Hamilton (e conseguente promozione di Wehrlein), per lui si aprirebbero le porte di solo due scuderie (Ferrari al posto di Raikkonen o Williams al posto di Massa).

Gli altri hanno avuto risultati gratificanti a metà: Red Bull soddisfatta per il secondo posto di Verstappen, ma meno per i problemi sull’auto di Ricciardo; Williams contenta per Bottas, ma non per il ritiro di Massa; Haas, felice per l’arrivo a punti di Grosjean, ma meno per l’undicesimo posto di Gutierrez; McLaren rinvigorita dalle prestazioni eccellenti di Button, ma dispiaciuta per i problemi di Alonso.

PAGELLE GP AUSTRIA F1 2016:

HAMILTON: parte primo, le sue gomme Ultratenere durano a lungo quasi come i rigori tra Italia e Germania all’Europeo, ma la safety car gli rovina la strategia, ritrovandosi dietro alla sua nemesi Rosberg. Ormai quei due litigano peggio di una riunione condominiale: se ci fosse davvero un terzo incomodo (Vettel), probabilmente riusciremmo a vedere un campionato 2007-bis. VOTO 9: LASCIATEMI PASSARE

VERSTAPPEN: il ragazzino terribile, l’enfant prodige, chiamatelo come vi pare, ma Max sa guidare molto bene un’auto di Formula 1: raramente si vede un talento crescere e migliorare gara dopo gara. VOTO 10: CHAPEAU

RAIKKONEN: il finlandese porta a casa un risultato un po’ “regalato” al GP AUSTRIA F1 2016, ma il suo contributo alla causa Ferrari è costante; rispetto al passato o altri rivali (Massa e Bottas), Kimi, pur facendo il suo onesto lavoro senza accampare scuse e senza mettere i manifesti, è sempre messo in discussione. A mio avviso, un compagno di squadra che lavora per la squadra come lui è difficile da trovare: in un contesto di rivalità e polemiche, lui e Vettel vanno d’accordo pur avendo gli stessi punti. Solo solo per questo meriterebbe la riconferma. VOTO 9: LA STABILITA’ PRIMA DI TUTTO

ROSBERG: guida bene per tutto il week end in questo GP AUSTRIA F1 2016, è perfetto fino al penultimo giro, quando il suo sistema Brake By Wire va in tilt e non riesce a mantenere il ritmo: quando vede Lewis all’esterno, non si fa scappare l’occasione e tenta di emulare il contatto Schumacher-Villeneuve, riuscendoci. Arriva quarto nonostante tutto, ma non ha fatto una bella figura. VOTO 5: GUIDA MODALITA’ CONTADINO DELLA STIRIA

RICCIARDO: l’australiano sembra essere in forma, ma la sua Red Bull non va; la squadra è comunque contenta, ma lui è profondamente (ab)battuto. VOTO 6: LUI C’E’, LA SFORTUNA PURE

BUTTON: finalmente rivediamo il campione del mondo quale è: sull’umido delle qualifiche vola e in gara si conferma essere un ottimo pilota. VOTO 9: LA RISCOSSA DEI PENSIONATI

GROSJEAN: unico punto di riferimento della sua squadra; la Haas deve ringraziarlo per la sua caparbietà. E’ lui il punto di partenza per l’anno prossimo. VOTO 9: REMAIN ROMAIN

SAINZ: nonostante l’auto non fosse al meglio su questa pista, riesce a lottare a centro gruppo e a portare i suoi soliti punticini a casa. Considerando quanto soffriva la convivenza con Verstappen, ora si sta mostrando un signor pilota. VOTO 8: BIEN

BOTTAS: oggetto misterioso della griglia di partenza. L’anno scorso litigava con Kimi per il suo sedile, quest’anno invece sembra la bella copia di Ericsson. Probabilmente l’auto soffriva il layout della pista, ma è pur sempre motorizzata Mercedes. Al netto delle belle inquadrature, sembra aver perso lo smalto dei tempi passati. VOTO 5: VALTTERI SE CI SEI, BATTI UN COLPO

WEHRLEIN: a differenza di Bottas, Pascal il colpo lo ha battuto. E pure forte. Merita un sedile migliore: considerando le noie nella casa madre Mercedes, Rosberg è avvisato. VOTO 10: PUNTO MONDIALE

GUTIERREZ: altro oggetto misterioso del Circus. Fortuna che è stato terzo pilota della Ferrari, altrimenti lo ricorderemmo solo per lo sponsor. VOTO 5: MENO “CLARO” DI COSI’

PALMER: l’inglese ridendo e scherzando è il primo del gruppo degli ultimi. Forse non c’è da esserne così fieri. VOTO 5: TRATTORE RENAULT

NASR: il brasiliano viene inquadrato quando sostanzialmente fa da “tappo” a tutto il gruppo. Per tutta la gara ha avvertito problemi nella gestione delle gomme. VOTO 4: CERCASI GOMMISTA

MAGNUSSEN: gara anonima. VOTO 4: BRUSCO RITORNO NELLE RITROVIE

ERICSSON: gara totalmente anonima nel GP AUSTRIA F1 2016. Come purtroppo (per lui e per la Sauber) accade spesso. S.V.

HARYANTO: il suo compagno di squadra arriva a punti. Lui no. S.V.

PEREZ: ritirato all’ultimo giro. S.V.

ALONSO: ritirato a metà gara in questo GP AUSTRIA F1 2016, ma la sua McLaren Honda non andava neanche in discesa.

HULKENBERG: parte male, viene sfilato da tutti. Il pilota ha dimostrato di esserci, la macchina no.

MASSA: parte dai box. La macchina non lo aiuta a recuperare.

VETTEL: la strategia era aggressiva, la volontà di “spaccare il mondo” c’era, purtroppo la gomma ha ceduto all’improvviso. S.V. UN PO’ DI FORTUNA QUA?

KVYAT: qualifiche col botto, gara col botto. S.V. COERENTE

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