Serie A, quinta sinfonia juventina
Alea iacta est: la Juventus per il quinto anno consecutivo conquista lo Scudetto del campionato di Serie A.
Il grandissimo risultato è arrivato dopo la vittoria dei bianconeri contro gli acerrimi rivali (sul campo si intende) della Fiorentina e la sconfitta del Napoli contro la Roma.
Questo per la squadra di Allegri è un traguardo incredibile che quasi nessuno pronosticava dopo la partenza più che mai traballante.
La Vecchia Signora non si è fatta abbattere, non ha mai messo in discussione niente e nessuno e ha iniziato a vincere partita dopo partita, arrivando allo Scudetto con tre giornate in anticipo.
Per questa settimana speciale “Un calcio al campionato” ha deciso di modificare un po’ l’ordine adottato abitualmente: partiamo subito forte con il racconto di Fiorentina-Juventus e Roma-Napoli.
Allo stadio Artemio Franchi la Fiorentina ospita la Juventus in un match fondamentale per la volata Scudetto.
I ragazzi di Allegri hanno vinto e hanno disputato un match di sacrificio, hanno saputo soffrire, ripartire, colpire l’avversario al momento giusto come un leone nella savana e vincere per 2 a 1.
I Viola si sono visti annullare (ingiustamente) un gol a Bernardeschi e questo è stato il primo campanello dall’allarme: Khedira cross, Pogba appoggia di testa e Mario Mandukic al volo spiazza Tatarusanu.
Da croato a croato, Nikola Kalinic a pochi minuti dalla fine della partita approfitta di un insolito errore di Leonardo Bonucci e insacca la rete di Buffon.
Secondo campanello: passa un minuto e sugli sviluppi di un corner Alvaro Morata riporta in vantaggio i suoi.
Non è finita, Juan Cuadrado – subentrato pochi istanti prima al posto di Lichsteiner – commette fallo su Kalinic in area di rigore e viene fischiato il penalty (la moviola non dà ragione all’arbitro).
Gigi Buffon non si fa intimidire e para il tiro dagli 11 metri allo stesso croato lasciando il risultato invariato.
Come se non bastasse, è ancora Nikola Kalinic il protagonista. Il bomber Viola colpisce la traversa con un colpo di testa da un corner.
Dunque il giorno dopo, davanti al megaschermo di Vinovo, la squadra di Allegri si è laureata per la quinta volta consecutiva campione d’Italia.
Allo stadio Olimpico la Roma affronta il Napoli nel giorno della festa della Liberazione.
Come detto i giallorossi ottengono tre importantissimi punti vincendo per 1 a 0 in extremis.
Fondamentale la vittoria dei padroni di casa non solo perché regalano lo Scudetto alla Juve ma perché si portano a solo 2 lunghezze dai partenopei con altre tre partite da disputare.
L’autore del gol vittoria – nel giorno del ritorno in campo di Gonzalo Higuain – è il Ninja Radja Nainggolan.
Ancora una volta nella stoccata decisiva c’è lo zampino del capitano Francesco Totti che ha servito in profondità Salah, autore poi dell’assist al centrocampista belga.
Nonostante la vittoria di misura è stata una partita divertente e giocata molto in velocità, sia Roma che Napoli hanno avuto delle belle occasioni per rendere il risultato finale più ricco di gol.
Le prossime tre partite saranno fondamentali per la conquista della seconda posizione e quindi l’accesso dalla porta principale per la Champions League.
Gli altri risultati che avevamo – solo per un attimo saltato nell’introduzione – sono la vittoria casalinga dell’Inter con l’Udinese e la clamorosa sconfitta dei cugini milanisti contro il fanalino di coda Hellas Verona. Il Sassuolo ne approfitta e accorcia le distanze battendo il Torino.
La Lazio perde ogni speranza per l’Europa League dallo 0 ottenuto contro la Sampdoria.
In chiave salvezza ci sono stati esiti molto importanti: il Palermo ottiene 3 punti contro il Frosinone ma il Carpi non è da meno contro l’Empoli.
The Last but not least le vittorie di Bologna e Atalanta contro Genoa e Chievo.
Alcuni dati curiosi di giornata: non c’è stato nemmeno un pareggio e la prima ammonizione in Serie A di Daniele Rugani dopo 53 gettoni.
L’unico anticipo del sabato si gioca a San Siro tra Inter e Udinese.
La squadra di Mancini gioca per rialzarsi dopo il brusco stop di mercoledì contro il Genoa, mentre quella di De Canio per raggiungere la matematica salvezza.
Alla fine a portare a casa il risultato sono i neroazzurri per 3 a 1, dopo non pochi patemi.
Infatti sono proprio i friulani a portarsi in vantaggio grazie al gol capolavoro di Cyril Thereau: Badu lancia e il francese al volo buca la porta di Handanovic.
Dopo il vantaggio bianconero, l’Inter reagisce e ribalta il risultato con la doppietta di Jovetic e il primo gol in neroazzurro di Eder.
Il match è stato appassionante perché da ambo le parti si sono viste ottime giocate e numerosi occasioni per “arricchire” il punteggio finale.
Succede tutto nella ripresa in una delle partite più importanti di giornata: al Matusa – il lunch match – c’è Frosinone – Palermo.
Nello scontro che vale tantissimo in chiave salvezza, i rosanero riescono a portare a casa una vittoria che pesa come un macigno.
Il 2 a 0 finale – targato Gilardino e Trajkovski – riaccende le speranze palermitane di rimanere in Serie A mentre affossa – se non completamente, quasi – quelle dei ciociari.
La squadra di Ballardini è stata letteralmente trascinata dalla “vecchia guardia” (Sorrentino, Maresca e Gilardino) che ha “soffocato” i giovani di mister Stellone.
Allo stadio Olimpico, da pochi giorni intitolato al “Grande Torino”, i granata non riescono ad onorarlo fino in fondo. A mettere il bastone tra le ruote è il Sassuolo che calpesta i ragazzi di Ventura per 3 a 1.
Per i neroverdi arriva il record di punti in Serie A e la lotta per l’Europa League non è ancora del tutto terminata.
Dopo il botta e risposta nei minuti iniziali di Sansone e Bruno Peres, nella ripresa gli emiliani passano in vantaggio nuovamente e poi triplicano con Peluso (che a Torino ci ha giocato ma sponda Juve) e Marcello Trotta, primo gol in Serie A.
Assolutamente eccellente la stagione del Sassuolo che l’anno prossimo proverà nell’impresa di migliorarsi. Come mister Di Francesco ha detto al termine del match: “Resto per costruire il Leicester italiano.”
Con la vittoria della Sampdoria per 2 a 1 a Marassi contro la Lazio, termina ogni speranza biancocelste di approdare in Europa League.
I blucerchiati hanno messo sul rettangolo di gioco tutta la grinta che avevano e sospinti dal proprio pubblico sono riusciti a portare a casa il risultato.
Sono i laziali che passano in vantaggio con Djordjevic ma dopo circa un quarto d’ora la squadra di Montella impatta il punteggio con il brasiliano Fernando.
A un minuto dal duplice fischio, Viviano neutralizza il rigore calciato da Antonio Candreva: per il portiere ex Bologna e Fiorentina arriva il secondo penalty disinnescato in una settimana, il terzo consecutivo e il quarto in stagione.
Nella ripresa – con tutta l’inerzia dalla propria parte – i padroni di casa trovano il vantaggio con De Silvestri/Diakité (non si è ben capito chi ha colpito il pallone) entrambi ex di turno.
In uno stadio Atleti Azzurri d’Italia tutto pieno, l’Atalanta sconfigge per 1 a 0 il Chievo e ottiene la matematica salvezza.
A decidere l’incontro è Marco Borriello che va a segno per la terza volta nelle ultime tre partite: forma strepitosa per l’attaccante napoletano.
Il “Papu” Gomez ha rischiato di compromettere tutto facendosi espellere al 15′ del secondo tempo per una manata rifilata al finlandese Hetemaj.
Gli ultimi minuti di gioco i bergamaschi hanno dovuto fare a meno di mister Reja perché è stato allontanato dall’arbitro per le troppe proteste.
Finalmente torna al successo il Bologna! Lo fa per 2 a 0 allo stadio Dall’Ara contro il Genoa.
Si rivedono anche Emanuele Giaccherini e Sergio Floccari (entrambi in gol) che nelle ultime uscite erano stati contestati per le pessime performance.
Il migliore in campo però per la squadra di Donadoni è l’highlander Franco Brienza (37enne) autore di una prestazione superba.
Bruttissima figuraccia del Milan allo stadio Bentegodi contro L’Hellas Verona, ultima della classe.
Dopo il vantaggio nel primo tempo i rossoneri si fanno rimontare e vengono sconfitti per 2 a 1.
A portare avanti la squadra di Brocchi è il francese Jeremy Menez ma nella ripresa prima l’ex di turno Giampaolo Pazzini su rigore impatta il risultato.
L’incredibile viene dopo quando – a pochi secondi dal triplice fischio – Siligardi su punizione batte Donnarumma.
Questo risultato rischia di compromettere la posizione in Europa League del Milan ma – alla luce del risultato del Braglia – condanna alla Serie B il povero Verona.
Allo stadio Braglia di Modena, il Carpi ottiene tre importantissimi punti in chiave salvezza contro l’Empoli.
Vittoria di misura per gli emiliani di 1 a 0 grazie al gol dell’uomo più decisivo biancorosso Kevin Lasagna.
Questo risultato fa fare un passo avanti verso la salvezza miracolosa dei ragazzi di Castori.
I toscani sono rimasti quasi subito in 1o per l’espulsione del georgiano Levan Mchedlidze.
Inter-Udinese 3-1 (Thereau, Jovetic x2, Eder)
Frosinone-Palermo 0-2 (Gilardino, Trajkovski)
Torino-Sassuolo 1-3 (Sansone, Bruno Peres, Peluso, Trotta)
Atalanta-Chievo 1-0 (Borriello)
Sampdoria-Lazio 2-1 (Djordjevic, Fernando, De Silvestri)
Bologna-Genoa 2-0 (Giaccherini, Floccari)
Fiorentina-Juventus 1-2 (Mandzukic, Kalinic, Morata)
Roma-Napoli 1-0 (Nainggolan)
Hellas Verona-Milan 2-1 (Menez, Pazzini rig, Siligardi)
Carpi-Empoli 1-0 (Lasagna)
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