F1 Bahrain 2016


Il gran premio F1 Bahrain 2016 è stata ricco di colpi di scena, soprattutto nei primi 25 giri, che hanno aggiunto nuovi tasselli al mosaico appena cominciato del mondiale di F1. Rosberg si è dimostrato rapido e costante, Hamilton fortunato e Kimi grintoso nonostante la partenza. La grande sorpresa è stata la Ferrari di Vettel che non ha neanche disputato il gran premio per quell’improvvisa fumata bianca degna di un barbecue in famiglia. Il campionato, rispetto all’anno scorso, è apparentemente incanalato in una direzione precisa, ma, essendo ancora la seconda gara, è troppo presto per fare proclami.

La gara in realtà è stata viva sin dall’inizio del collegamento con la grandissima sorpresa (e delusione per i ferraristi) di vedere la SF-16H di Vettel affumicarsi peggio di un salmone norvegese durante il giro di formazione: l’affidabilità sta pesantemente condizionando le prestazioni della Ferrari, cosa a cui non eravamo abituati da un bel po’ di anni a questa parte. Sembra che il problema sia stato anche diverso da quello di Kimi in Australia, pertanto ci si augura (per lo spettacolo) che la Ferrari riesca a correggere questi errori per regalarci una sfida aperta e totale con la Mercedes dei record.

Rosberg sfrutta la partenza orribile di Raikkonen e la “speronatina” di Bottas ai danni di Hamilton per disputare un gran premio in totale controllo e privo di grossi affanni. Raikkonen, invece, si piazza secondo dopo una discreta rimonta e qualche bel sorpasso ai danni di Ricciardo e Bottas, confermando il podio dell’anno scorso sulla stessa pista. Hamilton arriva terzo dopo essere scampato all’entrata “alla Sato” di Bottas alla prima curva: rimonta con l’auto disastrata, confermando un certa dose di fortuna e dimostrando che questa Mercedes è un panzer indistruttibile. Ai piedi del podio arrivano Ricciardo e Grosjean, confermandosi uomini squadra per i propri rispettivi team, tenendosi dietro piloti come Massa e Bottas che, sulla carta, disponevano di un mezzo migliore. Degne di note le prestazioni di Vandoorne, debuttante su McLaren, arrivato decimo, e di Wehrlein, su Manor, in grado di lottare bene e a pari dignità con piloti più blasonati. La gara ha poi visto un sostanziale assestamento nelle lotte e nelle posizioni dal 25esimo giro fino alla bandiera a scacchi.

PAGELLE:

Rosberg: il divin biondino sta incominciando ad accarezzare il sogno iridato, sfruttando ogni occasione per arrivare davanti al suo ingombrante compagno di box. Certo che lasciare un pilota rapido come Nico privo di avversari in pista è un po’ come calciare un rigore a porta vuota: magari ha meno talento rispetto ad Hamilton, ma quando comincia a martellare temponi dalle prove libere del venerdì, agli avversari lascia solo delle briciole. VOTO 10: COGLI L’ATTIMO.

Raikkonen: il finlandese riesce ancora a sbagliare la partenza, ma almeno riesce a metterci una bella pezza dato che rimonta bene con buoni sorpassi (Bottas all’esterno). L’auto si conferma essere la seconda forza in campionato, ma in solitaria: batte agevolmente Red Bull e Williams (e una Mercedes speronata), ma non si avvicina a sufficienza alla Mercedes di Rosberg. VOTO 8,5: ANCORA UN PODIO SENZA CHAMPAGNE.

Hamilton: non parte benissimo, anche se dietro Bottas decide di ravvivare un po’ i colori della sua fiancata. Alla fine Lewis recupera, sprizza scintille in molte curve, ma riesce a portare l’auto fino al terzo posto. La faccia sul podio la dice lunga sul fatto che poteva andargli peggio. VOTO 7,5: SORNIONE.

Ricciardo: arriva ancora quarto confermandosi uomo – Red Bull. Lui c’è, il telaio della macchina pure, ma non osiamo immaginare cosa riuscirebbe a fare se avesse a bordo il motore Ferrari. Per ora si deve accontentare dei quarti posti in attesa di occasioni migliori per salire sul podio. VOTO 8: IN AGGUATO.

GROSJEAN: porta la sua “Very Fast” 16 al quinto posto, migliorando il risultato dell’esordio. Vedendo come va e come lotta con Red Bull, Williams e Toro Rosso per i punti, verrebbe proprio da dire che ha fatto bene ad abbandonare la Renault per scommettere sul team americano. VOTO 9: GIOVANNONE PIEDEALATO.

VERSTAPPEN: senza Sainz che lo “frena”, riesce a guadagnarsi il primo piazzamento importante della stagione. Sta dimostrando di essere un ragazzino terribile. VOTO 8,5: MAX IS FASTER THAN YOU.

KVYAT: qualifica brutta, ma sicuramente migliore di quella dell’Australia, conduce una gara di sorpassi e lotte (anche fratricide) ma alla fine il confronto con Ricciardo lo vede soccombere sotto tutti i punti di vista. VOTO 7: LE CHANCE STANNO FINENDO.

MASSA: gara partita bene, finita malino con una Williams che non ha sfruttato affatto il suo motore Mercedes. Per la scuderia che l’anno scorso ha infastidito la Ferrari (soprattutto quella di Raikkonen), sembra che sia avvenuto un passo indietro. VOTO 5,5: SCINTILLA.

BOTTAS: al contrario di Massa, la gara è partita male e poi ha recuperato fino alla zona punti. In ogni caso dovrebbe tornare ad essere il pilota che l’anno scorso ha sfiorato il sedile della Ferrari (magari evitando di entrare nella macchina di Hamilton la prossima volta). VOTO 5: BOTTAS DA ORBI.

VANDOORNE: il ragazzino chiamato a sostituire il convalescente Nando dimostra di essere un buon manico. Lotta costantemente con Force India, Williams e Red Bull tra la settima e la dodicesima posizione, agguanta i primi punti per la McLaren. Rivendica prepotentemente un sedile da titolare. Vista la diatriba tra Alonso ed Herbert nell’appendere il casco al chiodo, si candida seriamente per un sedile in F1. VOTO 9,5: UN RAGAZZO CHE HA DELLA STOFFEL.

MAGNUSSEN: Rema a centro gruppo con la sua Renault, forse la macchina ha sofferto la conformazione di questa pista. Almeno è stato inquadrato. VOTO 6: ATTENDIAMO TEMPI MIGLIORI.

ERICSSON: all’inizio lotta con il compagno di squadra, poi battaglia con quelli che gli stanno accanto. VOTO 5,5: INSIPIDO.

WEHRLEIN: ragazzo davvero bravo, porta la sua modesta Manor vicino alla zona punti. Magari meriterebbe un sedile più prestigioso (Williams?) considerando che è del vivaio Mercedes. VOTO 9,5: TENACE. CI PIACE.

NASR: VOTO 4: NON PERVENUTO.

HULKENBERG: la sua Force India non è più l’auto discreta dell’anno scorso. Aveva disputato una buona qualifica, ma la gara è stata anonima. VOTO 5: NON E’ COLPA TUA.

PEREZ: stesso discorso del suo compagno di squadra. Per il pilota che gli anni scorsi aveva raggiunto diversi podi gestendo magistralmente le gomme, non è un passo in avanti per la carriera. VOTO 5: EHI..NON SONO UNO SCARSONE.

HARYANTO: VOTO 3: NON INQUADRATO PERCHE’ ULTIMO.

SAINZ, GUTIERREZ, BUTTON, PALMER, VETTEL: Ritirati tutti per noie meccaniche. ALLA PROSSIMA.

 

P.S. Ciao Prof!

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