Primi test F1: la stagione 2016 parte da Barcellona


Finalmente ricomincia la stagione 2016 e lo fa con i test F1 di Barcellona: oltre alle novità di quest’anno, si stanno delineando all’orizzonte nuovi temi interessanti, ma procediamo con ordine.

Innanzitutto la quattro giorni di test F1 a Barcellona ha svelato gran parte delle vetture del 2016, anche se non tutti i team hanno schierato le auto in configurazione definitiva per Melbourne. La Mercedes ha indubbiamente mostrato un’elevata affidabilità: Hamilton e Rosberg, carichi di benzina come petroliere e quasi sempre con gomme dure, hanno inanellato 675 giri, oltre il doppio dei giri delle prima inseguitrice, senza aver alcun problema tecnico e dimostrando di confermare l’elevato potenziale della nuova vettura, caratterizzata da un muso denominato “a squalo”.

La Ferrari, invece, ha rotto con il passato e ha presentato la SF-16H, un’auto profondamente diversa da quella del 2015 e molto più estrema: oltre al muso “corto” alla maniera Red Bull e Williams, la Ferrari è sorprendentemente rastremata nella zona Coca-Cola del retrotreno, nella quale si può ammirare il drastico calo d’ingombro della nuova Power Unit; purtroppo, sembra che la sfortuna abbia già cominciato a colpire Kimi Raikkonen e, in particolare, i suoi radiatori, rallentandolo nello sviluppo iniziato da Sebastian Vettel nei primi due giorni di test. A grandi linee, sembra che l’auto sia veloce, ma questi problemi d’affidabilità dimostrano da un lato la tenacia della Scuderia nel tentare di agguantare i rivali della Mercedes, dall’altro come i valori in campo per ora sembrano confermare il trend delle ultime due stagioni, con le Mercedes in grado di giocare come il gatto col topo. Bisogna ricordarsi che la Mercedes non ha cercato mai la prestazione velocistica anche perché, se l’avesse fatto, avrebbe sostanzialmente tagliato le gambe alle aspettative degli appassionati per la nuova stagione. Da notare la nuova livrea con tocchi di bianco che rievocano quella della Ferrari 312 T.

La Williams ha già annunciato che dai prossimi test proverà un nuovo muso e quindi possiamo azzardare che questi test siano serviti perlopiù per controllare alcuni aspetti meccanici piuttosto che per veri e propri test di ricerca della prestazione. La Red Bull ha confermato che il lavoro di Adrian Newey si è concentrato sull’aerodinamica e soprattutto sull’ “efficienza” di guida dell’auto, a scapito del motore ex-Renault, denominato per ragioni di sponsor Tag Heuer; da notare la nuova livrea leggermente opaca. Dietro questi team più blasonati, si apre, oserei dire, “una selva selvaggia” tra Force India, Toro Rosso (motorizzata Ferrari), Renault (ex-Lotus), McLaren, Sauber, Haas e Manor. Sono tantissime le novità che riguardano questi team: l’unica che ha dato continuità al suo progetto è la Force India, confermando piloti e PU Mercedes, con la nuova VJM 09 che rappresenta la naturale evoluzione della vettura che l’anno scorso ha consentito al team anglo-indiano di conquistare il quinto posto nel mondiale costruttori. Toro Rosso ha cambiato propulsore, passando dal Renault al Ferrari, e corre il rischio di passare davanti alla casa madre Red Bull in termini di prestazioni, soprattutto considerando gli arrembanti piloti che possiede: è anche vero però che la stessa scuderia ha spiegato che il progetto è in ritardo di qualche mese e, quindi, la loro è diventata una corsa contro il tempo per arrivare pronti quanto più possibile ai semafori di Melbourne. Renault ha preso il posto della Lotus nello schieramento, ritornando come team ufficiale (guarda caso Renault è stata la prima squadra di F1 a vincere con un motore turbo, con Jabouille, nella leggendaria gara di Digione del 1979, famosa per la lotta tra Arnoux e Villeneuve: vuoi vedere che la “storia si ripete” come diceva il buon Tucidide?): il nuovo team Renault ha assunto due giovani piloti come l’inglese Jolyon Palmer (figlio d’arte e vincitore del campionato di GP2 del 2014) e il danese Kevin “ the Revenant” (per restare in tema di Oscar) Magnussen, dovendo rinunciare al talento e ai denari di Maldonado (lo sponsor petrolifero venezuelano ha chiuso i cordoni della borsa). Sauber invece deve ancora presentare la nuova C35, avendo girato nei primi test di Barcellona con la vecchia C34 per raccogliere dati utili allo sviluppo della nuova auto.

Discorso a parte riguarda la nuova scuderia entrata a far parte del Circus, la Haas F1 Team, frutto della collaborazione tra il miliardario americano Gene Haas (già proprietario di un team Nascar) e Ferrari: motore e cambio e altri pezzi sono stati infatti forniti dalla Ferrari, quasi come un vero e proprio team clienti/satellite, situazione per la quale Mercedes ha subito cercato di “bloccare” prima e “imitare” poi attraverso Manor. I due piloti della nuova VF-16, questo il nome dell’auto americana dove VF sta per Very Fast, sono Romain Grosjean e Esteban Gutierrez: nei primi test hanno fatto una buona impressione e anche il Team Principal, il bolzanino Gunther Steiner, ha avuto parole di piacevole sorpresa per la nuova auto, ponendola stabilmente in “zona Q2”; bisognerà aspettare il riscontro della pista per capire quanto di questi buoni risultati sia un’operazione di marketing per attrarre nuovi sponsor e soprattutto per strappare un buon accordo con la FOM per i diritti TV (contratto che deve essere ancora firmato e che conosce una trattativa piuttosto complicata con Mr. Ecclestone).

Manor, come detto, quest’anno sfrutta la partnership tecnica con Mercedes e Williams: il team ex-Marussia, infatti, è passata alla PU Mercedes, usa sospensioni e trasmissione Williams e carburante Petronas, diventando molto simile alla Haas – Ferrari. I due piloti sono molto diversi: Pascal Wehrlein, tedesco, è campione DTM e terzo pilota Mercedes ( probabilmente Mercedes farà uno sconto nella fornitura delle PU al team guidato da John Booth e Graeme Lowdon proprio per questo “favore”), mentre Rio Haryanto, primo pilota indonesiano in F1, è riuscito a garantirsi un sedile attraverso il finanziamento del suo governo e della compagnia petrolifera Pertamina, occupando un sedile da titolare in Manor dopo anni di GP2 col junior team.

Ultima ma non ultima è la McLaren: i due piloti Alonso e Button hanno già provato la nuova MP4-31 e sono stati contenti di non avere avuto gli stessi problemi dell’anno scorso, riuscendo a girare abbastanza regolarmente. In realtà il motore Honda ha già riservato una grande sorpresa poiché il capo motorista Arai è stato sostituito da Hasegawa (ufficialmente Honda ha parlato di riorganizzazione interna e programmata, ma in realtà sembra che questo sia dovuto al fatto che il nuovo motore già sui banchi di prova ha dato segni di inaffidabilità). Solo il prossimo test sempre a Barcellona ci potrà chiarire la situazione della McLaren: allo stato attuale non è così scontato che riesca ad arrivare in Q3.

Capitolo a parte riguarda proprio le qualifiche e il nuovo format lanciato da Ecclestone: si tratterebbe sostanzialmente dell’esclusione del pilota che ha segnato l’ultimo tempo ogni minuto e mezzo, dopo i primi sette minuti di ogni sessione. Personalmente lo trovo “rischioso” nel senso che se queste nuove qualifiche garantiranno un po’ di movimento in gara con i sorpassi dei piloti “forti” che hanno fatto brutte qualifiche, allora potrebbe essere un successo, ma certamente ricorda troppo un videogioco. Inoltre bisogna ricordare che in piste lunghe come Spa il minuto e mezzo non basterà per terminare un giro e, quindi immaginando uno scenario di pista umida o bagnata, i piloti tenteranno di “strafare” pur di superare il taglio (insomma la tragedia di Bianchi non ha insegnato nulla?). Immagino anche quei piloti che in qualifica hanno sempre fatto piuttosto fatica (come Raikkonen) che in un caos come quello che si verrà a creare, con la cosiddetta “sedia bollente”, correranno il concreto rischio di essere tagliati fuori già dal sabato nella lotta per il podio (vedi Monte Carlo o Singapore). Se questo è uno stratagemma per combattere la noia, rischia di essere un grandissimo boomerang per la F1, dato che essa perderebbe la poca restante credibilità solo per assecondare idee “videoludiche” alla Knockout di Need for Speed. A questo si aggiunge anche che le nuove qualifiche partiranno solo dal gran premio di Spagna perché bisogna preparare adeguatamente il software dei tempi per evitare errori: in pratica, si rischia di falsare il campionato ancor prima che cominci. Solo la pista e il pubblico potranno decretare il successo o meno di questa trovata!

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