FORMULA 1: PAGELLE 2015


Per iniziare direi che è bene partire dalla fine: l’ultimo gran premio di Abu Dhabi ha riservato poche sorprese… ma certamente solide realtà! Se non volete leggere tutto, andate direttamente alle pagelle!

Nelle qualifiche di sabato è tornato lo spauracchio delle strategie “suicide” nel box Ferrari: inspiegabilmente, anche sotto la nuova gestione Arrivabene, sono ricomparsi (e sempre nello stesso gran premio, evidentemente qualcosa nel deserto degli emirati arabi turba gli strateghi..) gli stessi errori della gestione Domenicali, con un Vettel costretto a partire sedicesimo per un grave errore di valutazione dei tempi, errore che dalla Ferrari non ci si aspetta. Nonostante l’errore, Vettel si è dimostrato ancora una volta legato ai colori della Scuderia, con un autentico atteggiamento di collaborazione e sostegno per i suoi meccanici: ormai i suoi team radio, tra un “Forza Ferrari” e le simpatiche canzoncine, stanno confermando Seb come vero e proprio uomo squadra su cui fare affidamento.

A livello di prestazioni assolute, la gara di Abu Dhabi ha certamente rappresentato il giusto parametro per una valutazione globale della stagione: le due Mercedes si confermano le auto più performanti, con Niki Lauda e Toto Wolff che ormai non sanno come mantenere l’unità di squadra, avendo due piloti (ex amici) come Hamilton e Rosberg che corrono il serio rischio, compiendo un paragone calcistico, di “spaccare lo spogliatoio”. E’ sotto gli occhi di tutti il comportamento di Hamilton che, nonostante la sua vittoria mondiale, sta soffrendo molto la rimonta, sia in pista sia mediatica, di Rosberg: basterebbe leggere le recenti dichiarazioni del team principal Toto Wolff per comprendere come la Mercedes sia ora in difficoltà nel proteggere il suo bicampione del mondo nei confronti di un compagno di squadra come Rosberg, che quando infila partenza e gara impeccabile, si dimostra imbattibile, a parità di strategia: alla Mercedes preme vedere arrivare entrambe le vetture sui due primi gradini del podio, ma non sempre questo obiettivo è lo stesso per i propri piloti quando lottano (n.b. avessero questo problema anche in Ferrari o in McLaren e avremmo un campionato esaltante come quello del 2007).

Le due Ferrari, giunte terza e quarta, rappresentano il miglior auspicio per vedere l’anno prossimo un anno più combattuto ed equilibrato: Raikkonen ha concluso al meglio l’anno, dimostrando di meritare la riconferma per il 2016 (basti pensare che l’eventuale, preventivato sostituto, Valtteri Bottas su Williams, ha corso una gara profondamente anonima, gravata da un clamoroso errore della squadra durante il primo pit stop e aggravata da una condotta di gara priva di guizzi degni di un salto sul divano), con un distacco, al netto del rallentamento all’anteriore destra ai box, di soli 14 secondi da Rosberg; Vettel ha dimostrato ancora una volta di essere uomo delle rimonte dalle retrovie (come non dimenticare Brasile 2012), compiendo alcuni discreti sorpassi, sfruttando la ritrovata efficacia della power unit Ferrari.

Dietro ai due alfieri della Scuderia, si apre un ventaglio di squadre quali Red Bull, Force India (che secondo indiscrezioni l’anno prossimo dovrebbe chiamarsi Aston Martin, sancendo così il ritorno di un altro costruttore storico, con le modalità simili della Lotus nel 2011), Williams, Lotus e Toro Rosso, che variano molto le loro prestazioni a secondo della conformazione della pista e delle condizioni delle gomme durante l’arco della gara: le due Force India hanno certamente concluso alla grande la stagione, soprattutto con un Sergio Perez che ha infastidito, soprattutto nelle qualifiche, la Ferrari; la Red Bull ha concluso la gara in linea con le aspettative prima della gara, ma certamente Horner non è contento della posizione finale che il suo team ha raggiunto, dovuta in gran parte all’inaffidabilità prestazionale della PU Renault; la Williams è sembrata irriconoscibile per quasi tutto il gran premio, con Bottas escluso dalle posizioni di vertice e con Massa che non riusciva a sfruttare il rettilineo per superare avversari meno quotati di lui; la Lotus invece ha dimostrato di avere con Grosjean un buon pacchetto “uomo-macchina”, pacchetto che però sarà destinato ad essere stravolto data la partenza del transalpino verso i lidi del nuovo team Haas l’anno prossimo. Capitolo a parte per Toro Rosso, capace di ottenere buonissimi risultati, più per meriti dei suoi piloti (Verstappen su tutti) che della macchina (Sainz jr ad esempio ha nettamente perso il confronto con il suo compagno di team a causa dei suoi numerosi ritiri o incidenti), e per McLaren, che a dispetto di tutti i pronostici, almeno con Button, ha disputato una gara grintosa e divertente per gli spettatori (la lotta tra Button e Verstappen, e il sorpasso all’esterno di Button nei confronti di Ericsson ha sancito ancora una volta per tutte la bontà della scelta Honda di tenere il veterano inglese nel team). Delle Sauber e delle Manor non si può dire molto tranne che hanno entrambe disputato una gara anonima e nelle retrovie, i primi forse per l’incapacità dei piloti, i secondi per i limiti palesi dell’auto.

Passando alle pagelle:

  • ROSBERG: voto 9. Il figlio di Keke è arrivato alle ultime tre gare senza nulla da perdere e ha inanellato una serie di vittorie notevole, peccato che durante l’arco del campionato sia stato il sosia del pilota dell’anno scorso. Forse è stato l’arrivo della prima figlia (il Drake ripeteva che l’arrivo del primo figlio toglieva ai piloti mezzo secondo..), forse le modifiche all’auto prima di Singapore non hanno aiutato Nico nella prima parte di stagione, relegandolo a ruolo di scudiero di Hamilton, ma certamente nei prossimi test di febbraio si presenta con almeno tre buoni motivi per cercare di convincere la Mercedes a puntare ancora su di lui nonostante il vicino di box così “ingombrante”. MEGLIO TARDI CHE MAI
  • HAMILTON: voto 8. Ci ha provato in lungo e in largo ad arrivare davanti a Rosberg, ma il suo voto è dettato dal fatto che in pista si meriterebbe un 10 per la modalità “Bulldog” (n.d.r. infatti lui ha Roscoe) che riesce a inserire, ma fuori dall’abitacolo un 6 per le sue dichiarazioni al vetriolo: francamente dal campione del mondo in carica, che ha stracciato la concorrenza, ci si aspetterebbe un atteggiamento di superiorità e di rispetto per le vittorie del suo compagno di squadra. In fin dei conti, per tre gran premi Rosberg ha negato ad Hamilton, che corre con il numero 44, la vittoria numero 44 in carriera e su una pista come quella di Abu Dhabi che festeggiava i 44 anni d’indipendenza dall’impero britannico. Coincidenze? DA STEVENAGE CON FURORE… E CATENONE.
  • RAIKKONEN: voto 9. Il voto è giustificato solo solo per la faccia con cui si presenta sul podio: è incredibile constatare come i suoi tre podi siano stati tutti su piste senza champagne nella premiazione… la gara è stata buona, la solita sfiga sembrava pronta a fargli perdere il terzo posto per colpa dell’anteriore destra, ma nonostante tutto ha fatto una buona figura. UNA BIRRA ANALCOLICA PER FAVORE CHE DEVO GUIDARE..
  • VETTEL: voto 9. Per vedere Seb, come lo chiama Arrivabene, che parte dalle retrovie bisogna sfogliare un paio di annali, ma ancora una volta si dimostra essere un ottimo pilota: per molti ferraristi, quando c’era ancora Alonso, Vettel era il pilota che aveva soltanto la fortuna di avere una gran macchina sotto al sedile..in realtà ora possiamo dire che Schumacher ci aveva visto giusto nel 2006. Per il futuro bisogna attendere l’auto, intanto l’armonia nel box è tornata e il vecchietto Kimi sembra essere un buon compagno. SEB FACCI SOGN…VA BENE ANCHE VINCERE.
  • PEREZ: voto 9.5. Dalle dune ti aspetteresti una gara nella media per il messicano, e poi ti piazza temponi in qualifica, è dolcissimo con le gomme che neanche i castori della Milka lo sono, arriva quarto e batte il suo compagno di squadra..vuoi vedere che in McLaren e in Ferrari stanno rimpiangendo la scelta di non puntare su di lui? Se pensi poi che sta per uscire Space Jam 2… ARRIBA ARRIBA ANDALE ANDALE!
  • RICCIARDO: voto 8. Fa il suo lavoro, afferma di essere pronto a voler anche guadagnare meno soldi pur di tornare a vincere, ma nonostante tutto non si conferma essere la prima guida che la Red Bull auspicava di aver trovato. L’anno prossimo, se non vuole fare la fine di Vergne, dovrà essere molto più determinante per il suo team..CANGURO O GAMBERETTO?
  • HULKENBERG: voto 7.5. Anno anonimo, a tratti meno veloce del suo compagno di squadra, ma più costante tuttavia privo di acuti degni di riportarlo sotto i riflettori. Per uno che gli anni scorsi ha più volte accarezzato i sedili dei grandi team e ha già ampiamente dimostrato di essere veloce (vedi pole in brasile 2010 e vittoria Le Mans nel 2015) quest’anno è un po’ mancato sul podio..HULK MA NON PIU’ TANTO VERDE
  • MASSA: voto 7. Per un pilota che doveva diventare prima guida e portare la Williams agli antichi fasti, perde il confronto con il suo compagno di squadra e si perde tra le retrovie di Abu Dhabi. Vero che la sfortuna ha condizionato molte sue gare, ma certamente non è stato l’unico (vedi Kimi e Sainz). ULTIMA CHIAMATA FELIPE.
  • GROSJEAN: voto 7.5. Costante, quando la macchina glielo consente, arriva a punti e lotta egregiamente con il mezzo che si ritrova. Forse l’azzardo dell’anno prossimo non lo ripagherà, dato che lascia un team abbastanza sicuro per l’arrivo della Renault per approdare in un team new entry dove dovrà seguire in prima persona lo sviluppo. TRULLI 2?
  • KVYAT: voto 8. Per il russo adottato da Roma, quest’anno è stato ricco di soddisfazioni: anche nell’ultima gara ha dimostrato di avere caparbietà da vendere nei sorpassi; peccato che anche lui sia stato condizionato dal rendimento dell’auto come Ricciardo. L’anno prossimo dovrà meritarsi la conferma altrimenti i due piloti arrembanti della Toro Rosso potrebbero scalzarlo. LASCIO O RADDOPPIO?
  • SAINZ: voto 7.5. Lo spagnolo guida bene, fa punti quando può, ma qualsiasi paragone vicino a Verstappen lo vedrebbe soccombente: ha dalla sua la volontà di fare squadra (che manca al suo collega olandese), e certamente dopo la gara in Russia ha dimostrato di essere un buon pilota. Ad Abu Dhabi corre bene, ma l’anno prossimo dovrà essere più convincente. LA RED BULL NON PERDONA.
  • VERSTAPPEN: voto 10. E’ minorenne, guida una Toro Rosso, porta un cognome famoso, molti potevano pensare che avesse l’etichetta di raccomandato. Invece è veramente forte e, in prospettiva, ci si augura che possa guadagnare subito un buon sedile: merita la Formula 1, è un predestinato, ha talento per i sorpassi. L’anno prossimo conoscerà già le piste..MAX MARQUEZ O VALENTINO VERSTAPPEN?
  • BUTTON: voto 9. Per la gara che fa ad Abu Dhabi meriterebbe una medaglia: lotta, si difende bene e addirittura riesce a superare Ericsson con un bel sorpasso. La Honda dovrà dare un mezzo migliore a Jenson, che ha già messo dietro in classifica compagni del calibro di Hamilton e Alonso. Vuoi vedere che se ha la macchina giusta, riesce a diventare bicampione? UN NUOVO AVENGER.
  • BOTTAS: voto 7. Mai presente in corsa, si abbandona nelle retrovie a causa di un errore del box. Durante l’anno guadagna sì il ruolo di prima guida sul campo nei confronti di Massa, ma nella faida tutta finlandese non ne esce affatto vincitore. Forse la Ferrari ha veramente fatto bene a non assumerlo, deve ancora dimostrare di essere un campione. PER ORA PROST DEI POVERI.
  • ERICSSON: voto 5. Non dimostra di avere un talento all’altezza del suo portafoglio; fa qualche buona gara, ma c’è da dire che ha già un anno di esperienza. Forse era meglio vedere Sutil su quella stessa macchina. STOCCAFISSO.
  • NASR: voto 6. Debuttante, non sempre riesce a stare davanti al suo compagno e questo è preoccupante. La macchina certamente non aiuta, tuttavia molti dei punti della Sauber sono suoi. L’anno prossimo dovrà dimostrare di meritare la Formula 1. BANCO DO NASR.
  • ALONSO: voto 7. Il pilota è da 10, l’uomo un po’ meno. Perde credibilità quando afferma che è andato in McLaren perché si è stufato di arrivare secondo; non è colpa sua se la Honda ha preparato un motore da aspirapolvere, ma forse potevano fare un po’ meno proclami. L’anno prossimo dovranno costruire una buona base per rilanciarsi come meritano.PECCATO.
  • STEVENS: voto 6. Guida e non va fuori pista. ONESTO LAVORATORE.
  • MERHI: voto 6. Guida bene, si lamenta per Vettel che in qualifica lo avrebbe ostacolato nel suo giro lanciato. Quanto manca Jules Bianchi. ONESTO LAVORATORE 2.
  • MALDONADO: voto 7. Il suo voto non è per la prestazione o gli exploit in pista clamorosi, bensì per il suo magnifico sorriso e la sua simpatia dopo che ha distrutto l’ennesima auto dopo una toccatina con qualcuno o qualcosa. PERCHE’ LUI E’ IL NOSTRO PASTOR!

 

Alla prossima! Ciao!

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