Ti ho scoperto!
-Sei una persona orribile – disse lei, ma lo fece essenzialmente per vedere l’effetto che faceva su di me, per vedere come quelle parole vibranti suonavano nell’aria.
-Spiegati meglio.
-Sei una persona pessima, nauseabonda, uno scarto umano. E mi fai paura – aggiunse.
-Mi hai tradita, io lo so. Ti ho visto ieri sera, la sera della partita, la finale, quella che dovevi assolutamente guardare con Andre e tutti gli altri, infossati nel divano a bere Heinkenen in lattina e mangiare patatine, quella lì. Dovevi essere lì, invece indovina un po‘? Ho chiamato per controllare. Lo so, tu dirai, non c’è fiducia se fai così, se al minimo dubbio vacilli, ma dovevo farlo, perché intuivo qualcosa e infatti, guarda un po’? Tu non eri lì. Andre fa fatica a mettere in fila le parole di Mattina di Ungaretti, figuriamoci a inventarsi una scusa sul momento. Non se ne era nemmeno preparata una, per rendere l’idea. Ha balbettato come un bambino, e ho avuto la conferma che non c’eri, ma nemmeno loro sapevano dove fossi. Non glielo avevi detto. Allora mi sono vestita, ho preso l’auto e sono uscita, ho guidato fino alla piscina. I corsi di nuoto, già, pensavi che non lo sapessi eh? E tu ovviamente eri lì in macchina con quella là, Giorgia, nel parcheggio, nemmeno troppo nascosti o al buio, come se voleste farvi vedere e non aveste paura di nulla, oh no. Parlavate, poi lei ha allungato una mano a sfiorarti i capelli e l’ha appoggiata sulla tua spalla e tu l’hai lasciata fare, poi ti sei sporto per baciarla, veloce e lei c’è stata, vi siete baciati per un minuto circa, poi tu hai acceso la macchina e siete partiti. Ma no, non preoccuparti, poi non vi ho seguiti, e non so cosa siate andati a fare, anzi lo so, ma non mi interessa, perché non è questo il punto o il vero problema, il vero problema è che il rispetto e la fiducia tu li hai già superati, per cui di peggio non può esserci nulla, zero, nemmeno scopare con quella lì. Sei sporco ormai, sporco di lei e così hai sporcato anche me, anche noi… tutto quanto.
-E poi sai, le mie amiche mi parlavano dei primi tempi, che all’inizio sembrano sempre fantastici unici eterni ma poi succede che cambia tutto, non farti ingannare mi dicevano, sii pronta al mutare della sorte e invece ci sono cascata anch’io… è successo anche a loro, una delusione dopo l’altra… Linda ad esempio è sola, dopo tutti questi anni, e lei dice che alla sua età non è un problema, che anche da sola se la cava, ma io non ci credo. E‘ stata tradita da un uomo, anzi di più, un punto di riferimento nella sua vita, proprio come me, ed ora… ma io non farò la sua fine, questo te lo prometto. Non ti darò questa soddisfazione, caro mio.
-E lo sapevo che la fedeltà, l’amore pure e incondizionato e il rispetto erano solo parole, concetti graziosi e consolanti che vivono nei film e nei romanzi di Sparks, e che passare la vita insieme non è più così facile, oggigiorno… oggi c’è di tutto, pronto a distrarti. E non fare quella faccia stupita… sai a cosa mi riferisco.
Fece una pausa, e alcune lacrima spuntavano dagli occhi, piccoli accenni brillanti, che però lei asciugò subito, ma che le fecero vibrare un po‘ la voce.
-Io non sono più la stessa da quando sei arrivato tu… almeno questo lo sai? Mi hai cambiata, renditene conto. E lo vedo che ultimamente sei assente e distante, stai sempre al cellulare… c’è qualcuna di cui mi devi parlare, è evidente, e dopo ieri sera mi permetto di sapere anche chi.
-E ora voglio sentire la scusa che tirerai fuori. Cosa ti inventerai? E‘ stata solo una sbandata? Oppure è la prospettiva di un futuro stabile insieme che ti spaventa? Avanti, voglio sentire.
Si sistemò meglio sulla sedia, la schiena dritta e due occhi ansiosi e pieni di rabbia che mi fissavano. Le piccole rughe che aveva agli angoli della bocca e appena sotto gli occhi erano più evidenti del solito, e dietro la furia che colorava il suo volto credetti di vedere anche tanta sofferenza e delusione.
-Non so che dire – dissi io. -Davvero, non lo so. Se non che ti chiedo scusa. Non succederà più. Scusa, mamma.
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