Dan Auerbach: fra Bluegrass e Psichedelia
Ben ritrovati cari lettori. Oggi nelle pagine di Discorsivo, parliamo di Dan Auerbach, ovvero il chitarrista, cantante ed autore (nonché fondatore) dei Black Keys. Con quest’ultima band ha raggiunto i quattro milioni di copie vendute, sette Grammy e 14 anni di onorata carriera: nel 2001 con Patrick Carney (batterista) fonda la band, incidendo 8 album studio ed uno live. Contemporaneamente ai Black Keys, Dan manda avanti una carriera con la band The Barnburnes e, recentemente ha un progetto chiamato The Arcs, dove ha modo di sperimentare vari sound come blues e funk tra i tanti, il tutto condito da un sapore psichedelico e di forte impatto, tipico di Dan.
Auerbach è uno dei chitarristi più particolari ed originali degli ultimi tempi, perché nelle sue influenze e nel suo originale modo di suonare possiamo cogliere tantissimi aspetti e sfaccettature di molti generi musicali, partendo da una base prettamente delta blues e bluegrass, fino ad arrivare a sonorità più moderne e mature con gli ultimi album dei black keys.
INFLUENZE MUSICALI: Auerbach si innamorò del Blues dopo aver ascoltato dei vecchi vinili del padre durante la sua infanzia. Agli inizi fu influenzato perlopiù dal ramo materno della sua famiglia, grazie ai suoi zii che suonavano bluegrass. In seguito, al college, è stato fortemente influenzato da Junior Kimbrough, tanto da spingerlo a considerare seriamente la carriera chitarristica. Infatti ha dichiarato in un’intervista: “Lo ascoltavo tantissimo, in modo particolare, l’ho studiato tantissimo. Ai tempi del college prendevo molte insufficienze, perché quando avrei dovuto studiare, ascoltavo la musica di Junior Kimbrough”. Altre grandi influenze provengono da: Robert Johnson, R.L. Burnside, Clarence White, Robert Nighthawk, T-Model Ford, Hound Dog Taylor, Mississippi Fred McDowell, Kokomo Arnold e Son House.
APPROCCIO STILISTICO: Auerbach utilizza una tecnica simile a molti artisti blues, usa un plettro sull’indice mentre con il pollice suona gli accordi. Non è un chitarrista che si lascia andare ad improvvisazioni, preferisce avere un approccio ritmico (non dimentichiamoci che è anche un batterista) e avere un giusto equilibrio fra riff potenti ed incisivi con intermezzi ambientali: certamente non è un artista virtuoso e fa di ogni sonorità virtù, lasciando spazio ad emozioni ed atmosfere.
Quello che più colpisce è il grande “ponte” che questo artista crea tra le sonorità più vecchie come il delta blues (una delle prime forme di questo genere, nato in Mississippi) o il bluegrass ed altre totalmente differenti come la psichedelia ed il funk anni 70 e qualche base di synth, tastiere e sound grezzi più moderni.
Artisti come John Mayer (già recensito qui in rubrica) o Bonamassa per citarne alcuni, partono da basi più recenti per consolidare il proprio sound (come Hendrix o Stevie Ray Vaughan) e mantengono un impostazione ed una sonorità moderna per esprimere queste loro influenze musicali; Dan Auerbach fa l’esatto contrario: partendo da una base essenziale e pura, grezza ed emozionale, tende e prende spunto dalle sonorità moderne e questo, di fatto, lo rende un artista originale e unico nel suo genere. Segnaliamo inoltre che Dan usa anche accordature aperte in Sol per le sue chitarre ed usa sporadicamente lo slide per qualche pezzo.
CHITARRE: Dan non è legato a solo a modelli o marchi importanti (come Fender, Gibson); il suo arsenale vanta chitarre molto vintage, dalle forme particolarissime e molto versatili. Raramente si vedono artisti importanti con delle sei corde Harmony, Silvertone, Teisco Del Rey, National e Supro: questa sua passione per il vintage gli ha permesso di sperimentare con le sonorità e le singolarità di questi strumenti che , seppur di nicchia, hanno una loro personalità ed originalità che li contraddistingue. Una delle sue chitarre principali è una Harmony Stratotone con Pick-up P90 Lindy Fralin (qui sopra), accordata il Sol. Altre sei corde che Dan usa spesso sono una Harmony H78 Semi-acustica (nella quale spesso fa nuovi cambiamenti di pickup e controlli), una Supro Martinique bianca del ’65, con la quale ha inciso gli ultimi dischi come Brothers ed El Camino, Una Guild Thunderbird con pickup avvolti da Lindy Fralin ed una Custom Kaft semi-acustica verde smeraldo molto amata da Dan specie con i Fuzz e per suoni aggressivi. Non dimentichiamoci che nel suo arsenale troviamo anche chitarre più famose come Fender telecaster Jerry Donahue, Gibson Firebird, Les Paul Deluxe ed SG junior. Oltre a queste usa dal vivo anche un dobro del ’35, una lap-steel Supro e chitarre acustiche Gibson j-16. Oltre alle sei corde Dan suona a volte un Fender Rhodes.
AMPLIFICATORI ED EFFETTI: Nel corso degli anni Auerbach ha cambiato diverse volte il setup, tuttavia è rimasto fedele ad alcuni modelli. Negli ultimi tempi (fino al 2014) troviamo un Fender Quad-reverb con coni Tone Tubby da 12 per i suoni puliti, mentre per quelle sonorità leggermente increspate e grezze usa Marshall. Nel suo personale setup del 2009 usa copie di amplificatori Marshall fatte dalla Metropoulos (che replica delle vecchie Plexi). Nel 2012 il nostro chitarrista invece, tendeva ad usare 3 amplificatori assieme, sempre accesi: Marshall JTM45, Fender Quad-Reverb ed un Victoria Dual Deluxe (foto qui a fianco). Nel 2014 sostituisce il JTM45 con il Plexy 50 watt e cassa 8×10 per un maggiore volume in stage, mantiene il Quad-Reverb e sostituisce il Victoria con combo Danelectro con coni da 8 pollici.
Parlando di effetti, Auerbach ha un paio di pedaliere in rack pilotate da un controller midi in stage. Nella sa prima pedaliera (in basso a sinistra) non si possono non citare i numerosi Muff e Fuzz: troviamo un Shin-ei Companion fuzz, Rosac Nu Wa Fuzz wah pedal (usato solo per toni fuzz) ed un Electro-Harmonix Big Muff Pi (vintage). Oltre a questi, troviamo anche effetti Boss come Tremolo, Super Shifter, Super Octave e Phase Shifter. La seconda parte della pedaliera è formata invece da Electro-Harmonix Q-Tron Plus, un delay Disaster Transport Jr., Terminal Fuzz e Tone job tutti e tre della Earthquaker Devices. On stage invece troviamo un pedale per l’espressione, la pedaliera midi, un accordatore ed un Phase Shifter della Boss.
Non ci resta che ascoltare il grande Dan Auerbach all’opera. Al prossimo appuntamento!
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