Con l’acqua, la grondaia ha l’occhio verde per il rame della ruga


Nel Canto XXX del Paradiso, Dante fissa un fiume di luce talmente pura da farsi “bere” attraverso le palpebre, e come l’infante innanzi al latte materno. La vista resta il senso più distanziante, in chiave materialistica. L’assoluto invece si percepisce nella sua densità, rimandando solo a se stesso. L’occhio di Dante quindi avrà avuto una gronda, al “riversarsi” della luce purissima. Qualcosa che tendesse alla forma tonda, del lago. Tramite la palpebra “imbevuta”, Dante avrebbe potuto vedere la corte degli angeli e dei beati. Da una fotografia di scena, esteticamente si percepisce che il volto di Piera grondi abbastanza. Basta studiare il trucco sugli occhi. Una “goccia” dalla palpebra inferiore spingerebbe a vedere le piccole rughe sulle guance… La fotografia ha toni nel complesso blu, e quindi percepibili sull’immersione della figura umana. In basso il trucco “grondante” si riverserebbe nel “laghetto” del girocollo. Ci piace immaginare che la bocca qui non respiri, bensì beva. Le pupille di Piera sono verdi, rendendo astrattamente denso il blu rispetto al marrone. Più in generale, lei avrebbe uno sguardo volto a qualcuno che la prenda… per “succulenza”.

Manuel Scrima & Piera Saladino

 

Bibliografia consultata:
D. ALIGHIERI, La Divina Commedia: Paradiso, BUR, Milano 2001

 

 

 

Nota biografica sugli artisti recensiti:

 

 
L’attrice Piera Saladino nasce a Napoli. Fin da piccola lei ama scrivere, suonare il pianoforte, recitare. Piera dunque si trasferirà prima a Parigi, e poi a Roma, per lavorare coi maestri del cinema, imparando molto da loro. Oltre il teatro, a lei piace indagare le diverse vicende dell’animo umano (attraverso l’astrologia, la scrittura, la tecnologia, la musica). Attualmente, Piera ha una pagina artistica, la quale si chiama Le storie di Peris – Peris Pictures. A Parigi, nel camerino d’un teatro, durante le prove per lo spettacolo Le Miroir, Manuel Scrima le fece uno scatto, e che Discorsivo ha potuto pubblicare!

 
https://www.facebook.com/lestoriediperis

 
https://instagram.com/perispictures/

 

Il fotografo Manuel Scrima nasce a Cremona nel 1977. Esteticamente egli è molto ispirato dal classicismo e dal neoclassicismo, da rapportare frequentemente alle culture più “distanti” o perfino esotiche. Nel 2006 le fotografie di Manuel cominciarono a girare in musei e gallerie d’arte di livello mondiale, mediante il progetto “AfreakA – Africa Awakes” (sostenuto da Unesco, Medici senza Frontiere, Care International). Nel 2009, egli scelse di tornare in Italia, a Milano. Manuel iniziò a scattare per il mercato e la moda (tramite i marchi Yamamay, Carlo Pignatelli, Romeo Gigli, IKEA, Lancetti ecc…). Nel 2012, la sua mostra AfreakA rientrò nel Festival Fotografico Italiano; ma questa volta in comparazione con la cultura asiatica. Attualmente Manuel lavora molto con l’artista Angelo Cruciani, tramite scatti che non rinunciano all’astrattismo od alla paesaggistica.

 
www.manuelscrima.com

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