Fender Stratocaster: il mito


Bentornati cari lettori di Discorsivo e della rubrica “il Chitarrista”. Oggi vediamo più da vicino una delle chitarre che forse ha fatto da icona, o meglio, ha contribuito a rendere icone tantissimi personaggi della scena musicale, dalla metà dagli anni 50 fino al giorno d’oggi. La Fender Stratocaster nasce dalla mente dello straordinario Leo Fender che, poco dopo aver dato alla luce la Telecaster, sperimentò un nuovo prototipo di chitarra con più ergonomicità, un nuovo accattivante design e nuove possibilità sonore.
Associamo questa 6 corde a tantissimi volti, alcuni conosciutissimi, altri meno, che però fanno parte di generi musicali completamente diversi tra loro. Nonostante questo, la Strato è sempre stata all’altezza del genere che gli si proponeva davanti, passando di generazione in generazione, rimanendo sempre attuale ed a passo con i tempi. Vediamo un po’ come si è evoluta la chitarra nel corso degli anni e quali sono le sue caratteristiche di base.

L’INIZIO E LA STORIA IN BREVE: La prima Stratocaster su base commerciale è stata prodotta il 15 maggio 1954. Tra le Fender Stratocaster del 1954 è importante ricordare la “Hard-Tail” ovvero il primo prototipo della Stratocaster a ponte fisso, senza tremolo, progettato in circa 20 esemplari che divenne poi di serie in produzione limitata da fine marzo 1955. Uno dei primi artisti a sfoggiare la (allora nuovissima) Fender Stratocaster fu Buddy holly (a destra), poi successivamente Hank Marvin (the Shadows). Dopo qualche anno, venne il boom del beat e, pur essendoci sempre abbondanza di stratocaster in queste band, l’essenza stessa di quella musica richiedeva che restassero sullo sfondo. Anche le Telecaster erano molto amate, per esempio da Eric Clapton e Jeff Beck durante le loro rispettive permanenze negli Yardbird, perche’ avevano un suono più’ incisivo e carnoso. Le Strato sembravano un po’ troppo deboli, e quando le capacita’di distorsione e sustain delle Gibson Les Paul vennero scoperte nel boom del blues degli anni ’60 la Strato venne relegata al ruolo di chitarra ritmica. Poi venne James Marshall Hendrix, conosciuto al mondo come Jimi Hendrix. Quest’ultimo usava la Strato come nessuno aveva mai usato una chitarra elettrica fino a quel momento. Dopo di lui, artisti come Clapton (e la sua celeberrima Blackie, chitarra assemblata e pregiatissima), Ritchie Blackmore, David Gilmour, Mark Knopfler, Stevie Ray Vaughan, Richie Sambora, Dave Murray, Jeff Beck, Buddy Guy, ed ora anche chitarristi più “giovani” come John Mayer, Joe Bonamassa e tantissimi altri, hanno fatto della Strato il loro marchio di fabbrica, la loro icona, inserendola in tantissimi contesti e generi musicali. Ognuno di questi artisti poi ha usato la Stratocaster in modo diverso, a volte modificandola, a volte semplicemente suonandola in altro modo.

L’INNOVAZIONE: Grazie alla forma, alla leggerezza dello strumento e alla maggiore facilità ad accedere alle note più acute della tastiera dovuta alla particolare forma scavata della spalla, la Stratocaster è considerata la più evoluta fra le chitarre elettriche degli anni ’50 (e lo è tuttora!).
Il montaggio di una leva vibrato integrata nel corpo della chitarra, ha permesso di sfruttare originali effetti sonori, mantenendo un notevole sustain (lunghezza e controllo della nota). La nuova concezione del ponte con sellette regolabili per lunghezza ed altezza delle corde inoltre, permette una regolazione accurata dello strumento. Una ricerca attenta fu eseguita nella disposizione dei pick-up, piazzando i due superiori perpendicolarmente alle corde, mentre quello al ponte presenta un’angolazione di circa 20 gradi in grado di enfatizzare i toni alti. Il Single Coil infatti ha un suono più squillante poiché è un pickup a bobina singola, contrariamente agli humbucker Gibson, ovvero pickup a bobina doppia, dotati di un suono pieno e rotondo.

L’EVOLUZIONE: La Stratocaster ha avuto nel tempo grossi cambiamenti; pur mantenendo intatta la forma del corpo, ci si è spinti di anno in anno, verso la ricerca e la sperimentazione di nuove parti elettroniche, meccaniche, di legni, forme del manico. Nelle prime decadi si è giocato molto sulle caratteristiche sonore dei pick-up e la possibilità di metterli in parallelo con uno switch a 5 posizioni. Si sperimentarono diversi legni della tastiera (dapprima solo in acero, poi anche in palissandro) e, sempre più avanti vedremo cambiato, oltre al suono, anche il ponte: nei modelli standard attuali il ponte è a 2 viti e non a 6 come l’originale, e le sellette che lo compongono hanno una forma diversa. Specialmente negli ultimi anni il mercato delle fender stratocaster è diventato vastissimo e pieno di modelli. Dagli anni 80 e 90 si cominciò a produrre queste chitarre anche in Giappone e si lanciò la linea Squier (più economica) ad esempio, e da quegli anni in poi si è andati sempre a crescere.
Tutti quelli che si vogliono addentrare nel mondo di queste chitarre al giorno d’oggi, veterani e non, ne ha per ha per tutti i gusti. Chi si voleva comprare una Strato negli anni 50, 60 e 70 certo aveva poca scelta perché c’era a malapena un modello, invece ora abbiamo una scelta vastissima:
La produzione Americana vanta le seguenti chitarre: Fender Stratocaser American standard, American Vintage, American Special, Deluxe, Signature, Custom Shop, Master Build
Le chitarre fatte in messico invece, seppur più economiche (alcune relativamente), si difendono molto bene in suono e costruzione. Per citare aluni modelli: Fender Stratocaster Made in mexico Standard, Road Worn, Roadhouse, Lonestar, Classic Player.
Per chi inizia, sono disponibile chitarre entry-level, ovvero le Squier, come: Bullet, Anniversary, Classic Vibe e Vintage Modified.
Tutti questi modelli che ho appena elencato (sono solo alcuni dei modelli che sono in circolazione, i più famosi) hanno una propria caratteristica che li contraddistingue, un proprio suono, più caldo o più freddo, con Humbucker o solo con single coil, alcune richiamano al vintage ed altre alla modernità.

In conclusione, non posso che dire il mio pensiero su questo strumento. La Stratocaster è una delle mie chitarre preferite in assoluto, sin da quando iniziai a suonare; ne possiedo una al momento (una bella road worn ’60) e non credo di poterne fare a meno per il suono che a me piace. Le possibilità sonore di questo strumento sono tantissime, la sua suonabilità è ottima e con qualche upgrade (se necessario), le capacità dello strumento si ampliano a dismisura. Come ogni tanto mi piace ricordare, il consiglio che do è sempre lo stesso: abbiamo visto i grandi della musica prendere questo strumento e stravolgere i canoni della musica, il che significa che anche noi non ci dobbiamo precludere in generi, o artisti. Se sentiamo che è la chitarra che fa per noi, e se abbiamo una capacità di uscire fuori dagli schemi, la Stratocaster è una chitarra che rimarrà sempre attuale, che non rimarrà solo nelle glorie del passato, ma che sarà un nuovo trampolino di lancio verso il futuro.

1 comment

Aggiungi

+ Leave a Comment