Chiamarsi “bomber” con evidenti meriti sportivi: i cannonieri dei campionati europei
È opinione diffusa che vi sia ormai una differenza incolmabile tra la pallacanestro giocata negli Stati Uniti, madrepatria dell’arancia a spicchi, e quella praticata invece in tutto il resto del mondo. A ben guardare, sembra proprio così: le regole diverse di gioco che man mano sono state adottate, le dimensioni del campo, la ricerca (al di là dell’oceano) di atleti che fossero sempre più grossi fisicamente a discapito talvolta (ma non sempre) della tecnica sono lo specchio delle due concezioni ormai divergenti tra la NBA (e solo parzialmente la NCAA) e il basket FIBA. Per questo, se si considerano le cifre messe insieme dai capocannonieri dei campionati europei con i parametri americani queste possono non apparire straordinarie. Bisogna però tenere conto che da questa parte si sta pur sempre in campo per otto minuti di gioco effettivo rispetto alla Lega, ed è un tempo che segna un divario notevole. In questo articolo vogliamo quindi analizzare per caratteristiche e storia quelli che, al momento, sono marcatori più prolifici dei migliori campionati FIBA (Liga Endesa, Lega Baltica, campionato turco, greco e Serie A).
Andy Panko (Fuenlabrada): la storia di Andrew John Panko III somiglia molto a quella di altri giocatori americani che abbiamo ammirato nel vecchio continente. Ala forte sottodimensionata per i pro statunitensi, a queste latitudini è riuscito a mettere invece in mostra le sue caratteristiche: è un 2.04, agile, con le mani dolci e con un rapidissimo rilascio della palla, atletico e in grado però di prendere posizione e attaccare in post basso così come di segnare dalla lunga distanza. Uscito dal college di Lebanon Valley nel 1999, dopo qualche puntata tra Messico, Porto Rico e CBA è approdato in Spagna a Girona nel 2003 e in terra iberica ha messo poi radici. Si è concesso due comparsate in Grecia al Paok e al Panathinaikos, ma per il resto il meglio lo ha dato nella Liga Endesa, nella fattispecie a San Sebastiàn. Nel 2012 si è anche concesso il lusso di essere nominato MVP della stagione regolare (oltre che top scorer). Ora la storia si ripete, ma gli anni sono due in più e già parecchi (37 fatti a fine novembre). Ma si sa che molto spesso gallina vecchia…
Matt Walsh (Eskisehir Basket): sempre a proposito di pollame stagionato, un altro dei capocannonieri è quel Matt Walsh visto dalle nostre parti a Bologna l’anno passato. Lui ha cinque anni in meno di Panko, ma a differenza del connazionale lungo, la sua carriera si è snodata in un sacco di posti. Belgio (dove nel 2009 fu MVP), Slovenia, Grecia, Germania, Ucraina (dove sodalizzò con quel Luca Bechi che poi lo volle l’anno scorso nei felsinei), ma anche lui ha fatto vedere le cose migliori in Spagna, tra Murcia, Manresa e Vitoria. Swingman atletico in grado di colpire sia da lontano che da vicino, è impressionante come dal 2012 in qua stia riscrivendo verso l’alto i propri record personali. Un mese fa quello di rubate in una partita (6), a novembre i 40 punti (career high). Una seconda giovinezza.
Randy Culpepper (Krasny Oktyabr): rispetto ai due signori qui sopra, il cannoniere del nord est è decisamente più giovane. Farà i 26 anni a maggio, è un play di 1.83 uscito quattro anni fa da UTEP, quindi se non una garanzia poco ci manca. Ha sempre giocato in zona, prima in Ucraina e poi ora al Krasny Oktyabr (21.3 punti la media), da dove era andato via ad inizio estate in direzione Libano per poi tornare da figliol prodigo a fine ottobre (dopo anche un tentativo andato a vuoto in Cina). Veloce in penetrazione e nei recuperi, agile negli spazi stretti, l’arma che predilige è l’attacco diretto al ferro, anche se non disdegna qualche tiro da fuori ogni tanto, magari dopo un crossover che fa incrociare gli occhi agli avversari. Il migliore in termini di cifre dopo Tony Mitchell.
Tony Mitchell (Aquila Basket Trento): le cifre danno ancora Sam Young come primo marcatore, ma l’ex Grizzlies è partito a inizio 2015 verso il Messico, e così il secondo in ordine l’americano di Trento, che comunque è il migliore dei cinque come punti segnati (21.4). Mostro di atletismo come pochi, attacca il ferro con un’aggressività e una forza impressionanti, partendo sia dal post basso che da lontano, e sa dove farsi trovare per ricevere palla libero e segnare. Esperienze tra D – League, Porto Rico e Cin, è alla sua prima grande avventura da protagonista. Lui e la sua squadra stanno sfruttando al meglio questa occasione.
Carl English (AEK Atene): anche il top scorer greco lo abbiamo visto dalle nostre parti, a inizio carriera quando militò nella Virtus appena risalita dalla Legadue. Poi dopo per lui tanta Spagna tra Gran Canaria, Vitoria, Badalona, Siviglia, Estudiantes di Madrid e Tenerife. Da quest’anno è approdato nel campionato greco, dove sta mettendo in mostra tutto il suo repertorio, composto di conclusioni in uscita dai blocchi o create in proprio, di qualsiasi distanza si tratti. Qualche volta si concede una penetrazione sulla linea di fondo, ma in generale preferisce agire fronte a canestro all’altezza dell’arco.
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