Coppa Davis: quando il tennis diventa un gioco di squadra


Ebbene sì signore e signori, siamo arrivati davvero (e aggiungerei purtroppo) alla fine della stagione tennistica 2014. Sì perchè dopo che si è concluso il Master di fine anno a Londra, con la vittoria di Djokovic su Federer in finale per il ritiro di quest’ultimo, rimane un solo trofeo da assegnare quest’anno: la Coppa Davis, 

Strano a dirsi ma anche i tennis, considerato forse come lo sport individuale per eccellenza, può trasformarsi in un gioco di squadra: la Coppa Davis infatti può essere considerata la “coppa del modo del tennis”, infatti in questo torneo si affrontano tra loro, in un tabellone ad eliminazione diretta, le più forti nazioni nel panorama tennistico mondiale per decidere, ogni anno, qual è la nazionale più forte del mondo. La procedura è piuttosto semplice: gli incontri si svolgono nell’arco di tre giorni, le due nazionali convocano quattro tennisti a testa e si effettuano cinque incontri ( quattro singoli e un doppio), la squadra che vince tre incontri su cinque si aggiudica la sfida e passa al turno successivo.

Dobbiamo aspettare ancora poco per scoprire quale nazione si porterà a casa la famosa “insalatiera” (guardando l’immagine è facile capire perchè il trofeo a questo soprannome), infatti da oggi fino a domenica si svolgerà a Lille in Francia l’atto conclusivo del torneo tra Francia e Svizzera, una sfida davvero interessante ed incerta dato che entrambe le nazioni-per motivi diversi come spiegherò in seguito-meriterebbero il titolo.

FRANCIA

La Francia è una nazione che ha sempre fornito tennisti di altissimo livello ed ha quindi una tradizione tennistica di tutto rispetto. Negli ultimi anni il segreto dei Francesi per arrivare sempre alle fasi finali della Coppa Davis è stata la quantità di giocatori francesi ad alto livello: basti pensare che la Francia presenta nove giocatori tra i primi cento del mondo (solo la Spagna ne ha di più, ben undici). Quindi Clement, capitano della formazione francese, aveva l’imbarazzo della scelta, ma alla fine ha convocato per la finale di Lille Tsonga, Monfils, Bennettau e Gasquet. Una squadra molto solida, compatta ed affiatata, con giocatori che tutto sommato si equivalgono, ma soprattutto una squadra che ha il vantaggio di giocare davanti al proprio pubblico ed essere incitata dalla grande maggioranza dei tifosi che accorreranno, elemento da non sottovalutare in una competizione a squadre.

SVIZZERA

Se per la Francia il punto di forza è la quantità, per quanto riguarda la Svizzera si può dire l’opposto: se gli svizzeri sono arrivati in finale infatti, lo devono solo al fatto di avere due giocatori che attualmente sono tra i primi quattro al mondo: Federer e WawrinkaDopo questi due fenomeni si può dire che ci sia quasi il nulla in svizzera, infatti gli altri due convocati, Lammer e Chiudinelli, sono rispettivamente numero 212 e 508 del mondo, una bella differenza con la Francia che schiera invece quattro giocatori compresi tra i primi 30 del mondo. Ma dato che in Coppa Davis non è obbligatorio far scendere in campo tutti e quattro i giocatori, ma possono anche scenderne in campo solo due nelle cinque partite, è ovvio che la Svizzera ha ottime possibilità di uscire vittoriosa dal confronto dato che i due fenomeni citati in precedenza sono superiori, almeno sulla carta, a tutti e quattro i giocatori francesi.

Insomma Francia-Svizzera è una partita tutta da seguire, è difficile trovare un favorito, ma se dovessi puntare un centesimo su una delle due squadre sceglierei gli Elvetici, ma tutto dipenderà dalle condizioni mentali di Wawrinka, e soprattutto da quelle fisiche di Federer, afflitto da fastidiosi dolori alla schiena. Di una cosa sono però sicuro, in questi tre giorni di sfida la noia non sarò contemplata, quindi vi consiglio di non perdervi nemmeno un secondo della finalissima.

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