La Rivoluzione di Tom Morello


Bentornati cari lettori della rubrica “il chitarrista”; Questo fine mese parleremo di un chitarrista molto particolare che da poco si è unito alla E-Street band di Bruce Springsteen per una serie di Tour e per la registrazione di un intero Album. Stiamo parlando di…Tom Morello!

Apparentemente (e soprattutto musicalmente) questo artista ci sembra non entrare nei canoni di una band Folk-Rock ‘N’ Roll quale è la band di supporto del Boss, soprattutto perché ricordiamo Tom come chitarrista di Band come i Rage Against The Machine e gli Audioslave. Queste ultime band hanno un genere che è più incline al Rock più duro e non di certo ai generi ballabili e tranquilli ma, come vedremo nel corso dell’articolo,  a Tom piace tantissimo la sperimentazione che lo porta ad associarsi ai generi più disparati. Quello con Bruce Springsteen quindi è solo uno dei tanti progetti che ha abbracciato.

Morello ha anche un progetto acustico recente che porta il nomeThe Nightwatchman”. Si tratta di un lavoro di matrice indubbiamente più acustica, in cui Tom si cimenta in ballads dal sapore tutto americano che si avvicinano più al folk Dylaniano ed in generale all’american-roots.

Lo stile inconfondibile di questo artista è però il vero fulcro di ciò che esprime ed è quello che lo ha reso un’icona tra i chitarristi più famosi dei nostri tempi.

CHITARRE E STRUMENTAZIONE: Contrariamente alla maggior parte degli artisti che suona Rock, Tom Morello usa un bassissimo numero di effetti. La sua strumentazione, difatti, può essere definita decisamente mediocre (soprattutto se si pensa che stiamo parlando di un musicista internazionale che si esibisce ogni sera davanti a decine di migliaia di persone).

Nessuna pedaliera digitale, nessun multieffetto da 600 e più combinazioni: per l’amplificazione Tom Morello usa una testata Marshall JCM800 da 50W con cabinet Peavey 4×12.

Come effettistica vera e propria invece, durante la sua attività nei Rage, aveva a disposizione un Dunlop Crybaby, un Digitech Whammy (un pedale capace di modificare le ottave in base alla pressione effettuata su di esso), un Boss Digital Delay e un DOD EQ pedal (usato soprattutto per accentuare i suoi assoli), e un Flanger Ibanez. Nel periodo con gli Audioslave, ha aggiunto anche un Tremolo Boss (udibile in Like a Stone) e ha sostituito il flanger con un MXR Phase 90 (Getaway Car).

Tom Morello è, altresì, conosciuto per il notevole set di chitarre, a dir poco eterogeneo, di cui dispone durante i concerti. Salta subito all’occhio la notevole personalizzazione estetica dei suoi strumenti, abbelliti da adesivi o messaggi in pennarello e sempre a tema politico.

Durante il “periodo R.A.T.M.“, Tom ricorreva principalmente a quattro chitarre (due accordate in Mi e due accordate in Re). La prima, e probabilmente la più famosa, era una simil-Stratocaster celeste, assemblata con pezzi costruiti dal laboratorio artigianale Performance Guitars di Hollywood (CA,USA) abbellita da ippopotami bianchi (pare disegnati dal musicista stesso) e la scritta “Arm the Homeless“, pickups EMG81/EMG-H e ponte Ibanez Edge. Nelle canzoni da eseguire con accordatura in Re, Morello usava una Telecaster messicana nera su cui capeggiava la scritta “Sendero Luminoso” e alcune foto. Meno usata era invece una terza chitarra color crema, comprata da Tom in un negozietto in Canada per l’esigua cifra di 60 dollari. Una quarta chitarra, una Ibanez Artcore AS73 metà rossa e metà nera, costruita per lui dal Custom Shop Ibanez, è destinata solo all’esecuzione di Guerrilla Radio. Questa, oltre alla peculiarità di essere semi-acustica, era dotata di 6 manopole destinate alla regolazione di una serie di effetti interni. Col procedere della sua carriera musicale Tom ha man mano aggiunto altre chitarre al suo “corredo base”. Famosa è la Gibson doppio-manico (6/12 corde) usata in The Ghost of Tom Joad, e la Ibanez Talman personalizzata con la bandiera keniota usata in How I could just kill a man.

Con l’inizio della sua attività negli Audioslave, Tom ha ampliato ancora il suo corredo strumentale. La più celebre chitarra nuova è una Stratocaster nera con bordo bianco e mascherina a specchio, su cui capeggia la scritta “Soul Power“, con un ponte Ibanez Edge,  pickup Seymour Duncan Hotrails e due Fender Noiseless. Ad essa sono affiancate due Gibson Les Paul (qui a sinistra), una con sfumature arancioni e una rossa.

 

STILE CHITARRISTICO ED INFLUENZE MUSICALI:  Lo stile di Morello è personalissimo e difficile da collocare in un solo genere musicale. Le sue influenze musicali difatti, si possono ricercare nel Rock, nel Rap, nel Funk e persino nei DJ (lui stesso è un fan di Dr. Dre e di alcuni Ghetto DJ).

Tom ha saputo miscelare tutti questi elementi e queste influenze e le ha assemblate in uno stile che gioca più di fantasia che di virtuosismi. Nel suo stile chitarristico notiamo un uso elevato del delay, uno switch massiccio per ricreare un effetto simile al tremolo, feedback modellati con whammy bar avvicinandosi agli amplificatori ed ancora modulazioni/armonizzazioni d’ogni sorta. Trucchetti di magia come l’estrazione del jack dalla chitarra che diventa plettro in slide si coniugano all’eccelsa capacità nel destreggiarsi nelle tecniche “canoniche”.

Ricordiamo inoltre che la strumentazione di Tom è molto limitata. Perciò sorge spontanea la domanda: se non nell’effettistica o nella qualità delle sue chitarre, dove si nasconde il segreto di Tom Morello? La risposta è semplice: va ricercata nel suo rapporto con lo strumento, e più in generale con la musica stessa. Se durante la sua militanza nei Lock up poteva essere a buon diritto etichettato come virtuoso del tapping a due mani (che amava eseguire negli anni Ottanta, come suggerisce in un’intervista), con i R.A.T.M. le estremizzazioni del feedback, degli armonici, del trillo delle corde suonate prima del capotasto del manico e un utilizzo improprio dello spinotto che collega la chitarra all’amplificazione gli permettono di creare suoni innovativi, impensabili da ottenere con qualsiasi pedaliera multieffetto. Elementi capaci di riprodurre il suono dello scratch attraverso la tecnica dello switch toggle, che può essere effettuata attraverso una levetta appositamente montata sul corpo dello strumento o con quella già presente nei modelli Gibson per cambiare pick up: con la mano destra apre e chiude il segnale audio della sua chitarra, mentre con quella sinistra sfrega le corde appena sopra i due microfoni.

Tom Morello, quindi, gioca con la sua chitarra e con i codici della musica, attraversando un nuovo livello interpretativo del suono prodotto dal suo strumento.

Come ci Insegna Tom, è sbagliato pensare che tali sonorità elaborate siano frutto di un esagerato numero di effetti: si tratta in primo luogo della grande fantasia ed inventiva dell’artista, non coadiuvata da apparecchiature sofisticate o campionamenti eccessivi. Ad alimentare la creatività è anche l’ascolto dei più svariati generi musicali, traendo da questi il meglio che si riesce a cogliere, e mescolandoli secondo il gusto personale. Se c’è una lezione che dobbiamo avere da Tom è proprio questa: L’avere poco a disposizione a volte è una ricchezza, tutto dipende da noi, dalla passione e dall’interpretazione che diamo quando imbracciamo il nostro strumento, e non solo.

Al prossimo appuntamento!

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