Citiamo il drammaturgo Calderon De La Barca, dal suo libro La vita è sogno. Egli ricostruisce un eventuale “battibecco”, fra i quattro elementi della Natura. Questi sarebbero spinti ad ottenere il potere, e simbolicamente facendosi incoronare. Alessandro Aresu, commentando la filosofia di Carl Schmitt, scrive che l’intera storia dell’umanità vale nel “viaggio” fra i quattro elementi della Natura. Calderon De La Barca li fa “discutere”. Così, i quattro elementi della Natura almeno “viaggeranno” con le loro parole. La Terra chiede all’Acqua di liberare la distesa del mare. Questo cela i vari fondali, in via sempre omogenea (dalla superficie). L’Acqua chiede all’Aria di lasciarle le “braccia” dei fiumi o dei mari. Scorrendo ed ondeggiando, uno stato solido quasi “respirerebbe”. Esso non si farà schiacciare (dalla pietra come dal cielo). L’Aria deriverebbe dal Fuoco che “si stringa” attorno a sé. Esso alla fine sospirerà. Il Fuoco deriverebbe dal nucleo della Terra, laddove l’opacità della pietra possa risplendere. Studiamo esteticamente la fotografia con le due modelle, Dunja Knezevic e Victoria Keon-Cohen. I corpi si vedono seduti a terra, allungando le gambe. Nell’insieme, complici le triangolazioni fra le braccia ed un ginocchio, pare che le modelle riconfigurino una sorta di profilo “a vette montuose”. Sarà la percezione più terrestre dello scatto. Tre gambe s’allungano sul pavimento. Alzate le punte dei piedi, noi immagineremo che l’intero corpo virtualmente remi. Le scarpe si sostituirebbero alle classiche pale. Quando la gamba più vicina a noi sia visivamente “tagliata” in verticale, dal vestito, avremo forse l’utile scalmo. Lo scatto si percepirebbe in via acquosa. La pelle e lo sfondo hanno un tono pallidamente caldo (dall’ocra al rosa). Sarà la percezione d’un fuoco che “respiri”. Le braccia “arieggianti” (in quanto sospese nel vuoto) arriveranno a scorrere, in via fluviale o marina, complice la virtualità delle gambe “a remi”. Le punte dei piedi s’alzano, inducendo a ricordare la prua e la poppa della gondola veneziana. Consideriamo anche il tono quasi nero sia delle scarpe sia dei vestiti. Le due modelle si stringono assieme, intersecando le gambe. Sotto il “fuoco solare”, l’aria diventerà “pallida”, fra la “respirazione” del mare, per la remata e la conseguente scia (cui alluderebbero i risvolti sull’abito, a terra). I corpi si percepiscono nel tono marrone (caratteristico della pietra) che provi a risplendere, grazie al viola.

We mention the playwright Calderon De La Barca, from its book Life is a dream. He recreates a possible “squabble”, between the four elements of Nature. These should be induced to reach the power, and symbolically in becoming crowned. Alessandro Aresu, commenting philosophy of Carl Schmitt, writes that all the history of men counts in “travel” of four natural elements. Calderon De La Barca imagines that they “have a discussion”. So, the four elements of Nature at least “will travel” with their words. Earth asks Water to release the sea stretch. That hides the various sea bottoms, in a way always homogeneous (from the surface). Water asks Air to leave it the “arms” of rivers and seas. Flowing and rippling, a solid body almost “would breathe”. It will be not pressed (by the stones as by the sky). Air would originate from Fire which “is clung” around to itself. Finally, it will sigh. Fire would originate from Earth’s core, where opacity of stones could shine. We study aesthetically the shoot with two models, Dunja Knezevic and Victoria Keon-Cohen. We see that bodies are seated on the ground, stretching their legs. Together, complicit the triangulations between arms and one knee, it seems that models configure a sort of profile “with mountaintops”. It will be the perception more terrestrial in this shoot. Three legs are stretched on the floor. For their raising on tiptoe, we will imagine that all the body virtually could row. The shoes would substitute for the classical blades. When the leg nearer to us is visually “cut” in vertical, by a dress, maybe we will imagine the useful oarlock. The shoot would be perceived in a watery way. The skin and the background have a tone palely warm (from ochre to pink). It will be a perception about a fire which could “breathe”. The arms “in ventilating” (because they are dangling in space) will arrive to flow, in a river or marine way, complicit the legs virtually “in oars”. There’s the raising on tiptoe, inducing us to remember the prow and the poop of a venetian gondola. We consider even the tone almost black both of shoes and clothes. The two models are clung to themselves, together, intersected their legs. Under the “solar fire”, air will become “pale”, between a “respiration” on sea, for the rowing and the consequent wake (to which facing of dress, on the ground, could allude). The bodies are perceived in a brown tone (typical of stones) that tries to shine, through the violet.

Bibliografia consultata – Annotated bibliography:

A. ARESU, Filosofia della navigazione, Bompiani, Milano 2006, pp. 170-171

Nota biografica sugli artisti recensiti – Biographical sketch about the two artists:

La modella Victoria Keon-Cohen è nata a Melbourne (Australia). All’età di 15 anni, lei vince una competizione sul magazine “Girlfriend”. Victoria comincia a calcare le passerelle, per tanti marchi importanti (come Chanel, Vogue, Dior, Replay ed Armani), finendo pure nella pubblicità di Levis Jeans. Nel 2007, lei decide di fondare a Londra il sindacato per modelle Equity Models Union. Qualcosa di molto pioneristico, citando le parole della rivista “Marie Claire”. E’ grazie al lavoro come sindacalista di Victoria, dal 2007 al 2012, che poi si varò il Codice di Condotta per la “Settimana della Moda” a Londra, d’accordo col British Fashion Council, l’Associazione “Agenzie di Moda” e la Greater London Authority. Nel 2011, lei è la personal costumer per l’attore Robert De Niro, nel film Killer Elite. Nel 2012, Victoria organizza la prima proiezione inglese d’un documentario, Girl Model, sulla vita delle modelle siberiane (chiamate a lavorare in Giappone). Lei ha pure sceneggiato, prodotto e diretto il suo primo film Eternal Return, romanzato in via “gotico- medievale” (con la partecipazione di Jonathan Rhys Meyers, Heida Reed, Tom Wisdom), favorendo la conoscenza dell’organizzazione benefica “Bipolar UK”.

The model Victoria Keon-Cohen was born in Melbourne (Australia). At fifteen years old, she won the Girlfriend Magazine competition. Victoria has done catwalk work for important brands such as Chanel, Vogue, Dior, Replay and Armani. She has also shot campaigns for Levis Jeans. In 2007, she founded the Equity Models Union in London. It was praised a “pioneering campaign” by “Marie Claire” magazine. As Chair of the Model’s Committee, from 2007-2012, Code of Conduct for London “Fashion Week” was negotiated, with the British Fashion Council, Association of Model Agencies and Greater London Authority. In 2011, she was personal costumer for actor Robert De Niro, for the film Killer Elite. In 2012, Victoria organised the premier screening of Girl Model, a documentary about life of siberian models working in the Japanese market. She has also co-written, produced and directed her first film Eternal Return, a medieval gothic romance (featuring Jonathan Rhys Meyers, Heida Reed, Tom Wisdom), raising awareness of the charity “Bipolar UK”.

http://www.firstmodelmanagement.co.uk/first/victoriacohen/

https://www.facebook.com/eternalreturnbipolaruk

La modella Dunja Knezevic è nata in Bosnia-Erzegovina, nel 1981. Da bambina, lei passò un periodo in Iraq, dove il padre lavorava come ingegnere, ma vicino al confine con l’Iran. I due paesi erano in guerra fra di loro, per cui Dunja purtroppo crebbe stordita dagli aerei militari, coi coevi bombardamenti. In seguito, la sua famiglia si ristabilì nella natia Bosnia. In quel periodo, il padre era un attivista del primo Partito Democratico in Yugoslavia. Scoppiata la guerra anche in Bosnia-Erzegovina, la famiglia di Dunja riparò in Australia, fortunosamente. La ragazza, ancora scossa dal dramma dell’esilio, cadde in depressione. Benché avvicinata da un talent-scout, per lavorare come modella, Dunja pensava di non meritarselo. Alla fine, lei passò dalla depressione all’anoressia. Nel contempo, nonostante la sua escalation lavorando da modella (fra New York e Milano), Dunja ebbe una delusione sentimentale, dopo un divorzio. Fortunatamente, in Australia lei incontrò un inglese, fidanzandosi con lui. Trasferitasi a Londra, Dunja decise di fondare un sindacato d’avanguardia, insieme alla modella Victoria Keon-Cohen, lottando contro le “ingiustizie sociali” nell’industria del fashion. Nasce così l’importante Equity Models Union. Oggi Dunja è felicemente risposata, con lo stesso inglese conosciuto in Australia, e ha riacquistato la forza caratteriale.

The model Dunja Knezevic was born in Bosnia Herzegovina in 1981. During her childhood she spent a period in Iraq, where her father worked as an engineer near the border with Iran. The two countries where at war with each other so Dunja unfortunately grew stunned by military planes and bombardments. Her family then returned to their native Bosnia. In that period her father was an activist for the first Democratic Party in Yugoslavia. The war exploded in Bosnia and her family took refuge in Australia, with difficulty. The girl, still shaken by the drama of exile, became depressed. Although approached by a talent scout to work as a model, Dunja thought to not deserve that. Finally she passed from depression to anorexia. At the same time, despite her escalation working as a model (between New York and Milan), Dunja had a romantic set back, after a divorce. Fortunately in Australia she met an Englishman, and became engaged to him. Moving to London, together with model Victoria Keon Cohen, Dunja decided to found a union in the vanguard, fighting against the social injustices in the fashion industry. And so the important Equity Models Union was born. Today, Dunja is happily remarried, with the same Englishman she met in Australia, and she has recovered her mental well being.

http://www.elitemodellondon.co.uk/details.aspx?modelid=383621&nav=1&subid=5572&mainsubid=5572&from=

P.S. Avvertenza – Instructions

Scovando tale fotografia tramite Google, fu per me impossibile risalire con esattezza a chi l’avesse scattata, professionalmente.

Recovering that photography from Google, for me was impossible going back to who exactly shot it, in a professional way.