A parità di porosità


Consideriamo la classica spugna, usata per lavarsi. Là, gli spazi vuoti (inevitabilmente senza forma) hanno la possibilità di compenetrarsi, gli uni sugli altri, se imbevuti d’acqua. E’ interessante la nostra percezione della porosità spugnosa. Questa non fa passare l’acqua, fra le differenti cavità, bensì la trattiene, nella propria compenetrazione. La spugna dunque si percepirebbe come informe. Essa si tratterrà continuamente nel suo vuoto. Il filosofo Perniola ha scritto che il poroso non basta mai a se stesso. Questo “chiederebbe” di farsi continuamente ricevere, dalla sua alterità. Perniola ci ricorda il vampirismo, quando il sangue della vittima va succhiato. E’ la fenomenologia della porosità. Nella fotografia di Brivio, noi vediamo due modelle. Morena (a sinistra) sarebbe in posizione dominante, su Martina (a destra). Percepiamo lo slittamento fra i due volti. Essi sono “schiacciati” dall’inquadratura, che ne taglia la fronte. A noi, visivamente resterà la “via di fuga” del loro slittamento, essenzialmente fra le bocche. Valutiamo anche le luci del mento “pronunciato”, in Martina. Là, il nostro sguardo slitterebbe fino “ad urtare”. Alla sensibilità del possibile bacio (fra le bocche), si contrapporrà il “duro stridere” fra i menti. E’ la rivelazione che Martina potrebbe “reagire” alla dominanza di Morena. Le due modelle parranno solo a prima vista attratte l’una dall’altra. Velatamente, il mento si percepirà nello stridere del loro rapporto (fra i ruoli), come se questo fosse irrisolto, mancandogli “qualcosa”. Emerge una narice di Martina, che finirebbe ad “aspirare” il più rasserenante bacio. La complicità fra le due modelle si percepisce in via “slittante”, senza la dominanza tipicamente “maschile”. E’ utile la citazione dal filosofo Perniola, vedendosi bene la porosità sulla pelle di Martina (molto giovane d’età), con l’ingrandimento dell’inquadratura. Morena dal canto suo assumerà una dominanza quasi “vampiresca”. Il cambio della messa a fuoco, fra le due modelle, indurrà a percepirne il tentativo d’una “compenetrazione”. Questa però giunge a mancare (sullo slittamento del bacio in bocca), rivelando tutta la natura “problematica” dell’attrazione.

Brivio - Turatti - Rodrigues

 

Bibliografia consultata:

M. PERNIOLA, Il sex appeal dell’inorganico, Einaudi, Torino 1994, pp. 90-104

 

Nota biografica sugli artisti recensiti:

La modella Morena Turatti nasce a Monza nel 1991. Nel 2010, lei si diploma all’Istituto Statale d’Arte. Attualmente, lei frequenta a Milano il Terzo Anno Accademico presso lo IULM. Morena è iscritta alla Facoltà di Comunicazione nei Mercati dell’Arte e della Cultura.

La modella Martina Erba Rodrigues nasce a San Paolo (Brasile) nel 1994. Attualmente, lei sta terminando gli studi a Monza, presso l’Istituto Statale d’Arte. Martina vorrebbe farsi conoscere, nel suo piccolo, come pittrice e tatuatrice.

Il fotografo Samuele Brivio nasce nel 1988, opera a Brugherio (MB). Egli studia Comunicazione, Media e Pubblicità a Milano, presso lo IULM. Brivio è sia fotografo sia video-maker. Egli cerca d’esprimersi al meglio nel fashion, nel portrait e nel reportage.

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