Come si fa a far tutto? Chissà se anche gli uomini se lo chiedono.


Non costa tanto apparecchiare una tavola. Dopo di che, non costa nemmeno tanto prendere piatti, posate e bicchieri e caricarli nella lavastoviglie, invece che buttarli sul lavello. Sparecchiare, poi, non è così faticoso e permette di digerire un attimo, prima di appoggiare “ciapet e panza” sul divano, tanto si fa in tempo a poltrire lì tutta la sera. Lasciamo che siano i cani ad aspettare beatamente la pappa dal padrone. E se proprio come i cani si volesse fare, allora bisognerebbe prima imparare a simulare occhioni dolci, scodinzolamento, con tanto di lingua all’infuori.

Anche decidere di prendere i propri panni sporchi e quelli della famiglia per fare una lavatrice, non costa tanto. Invece di lasciarli ovunque, tranne che nel posto in cui andrebbero: la lavatrice per l’appunto. La cesta è solo una transizione temporanea, se non volete far crescere in casa vostra l’Everest. Ricordato questo, il passo successivo è quello di separare i bianchi dai colorati, che vanno al massimo con i neri. Non è difficile. Tentare non nuoce.( Male che vada ci sono ancora i saldi nei negozi). Forse, risulta più difficile suddividere i diversi tessuti e azzeccare il lavaggio giusto, è vero. Allora, magari, stendere i panni già lavati, potrebbe essere un giusto compromesso. Se poi non soffriamo della sindrome di Diogene, nei confronti della spazzatura, potremmo anche buttarla. Sarebbe proprio un bel gesto. E se per finire qualcuno volesse fare lo “sburone”, ci sarebbero i criteri della differenziata da rispettare. Il pianeta ringrazierebbe.

Sapete cosa non ha alcun costo invece? Accorgersi di quanto sia dia da fare una donna e dirle così di fermarsi un attimo. Lasciandola occuparsi di se stessa, senza sentirsi in colpa e sempre con i minuti contati. O con l’ansia che non ci sia qualcuno che possa svolgere i lavori caserecci al suo posto. Viceversa si può decidere di portarla fuori a cena, o alle terme, o di cucinare per lei, condividendo del tempo insieme, senza che debba poi correre a fare lavatrici, stirare, mettere in ordine… Arrivando così a letto stremata, tanto da non aver voglia di fare nemmeno l’amore.  Questo ha un costo è vero. Ma ricordate: più stress, meno amore.

Fortunatamente ci sono tantissimi uomini che sanno essere dei compagni di vita e non un altro figlio di cui occuparsi. Quegli uomini che condividono con la propria donna il piacere di essere in due, in tutto. Ma ce ne sono di altrettanto, che purtroppo, sono stati viziati dalla prima donna della loro vita. Quella che gli ha sempre detto: ”Stai fermo. Ci pensa mamma”, creando così una dannosa “infermità mentale”: pensare che i lavori domestici spettino alla donna. Perché donna. Perché sa fare tutto meglio, non importa se lavora anche lei otto ore al giorno. Per gli uomini è strategico fingere incompetenza, quando serve.

Ma c’è qualcun altro che ha una grossa infermità mentale: lo Stato italiano. Con un mercato lavorativo troppo poco flessibile, che non aiuta a conciliare l’amore per se stessi, per la carriera e la famiglia. Come si fa a fare tutto? Mi viene da chiedere alle donne più grandi. E non ci sarebbe tanto  da meravigliarsi se una di loro dicesse che per stare in forma, fa palestra mentre allatta. Le donne ne sanno una più del diavolo. Vogliono far tutto e in qualche modo ci riescono sempre. Con il risultato però di uscirne schizzate, invece che felici.

Allora nel 2013 è arrivato il momento di eliminare sciocchi stereotipi sugli specifici compiti maschili/femminili e soprattutto di debellare una volta per tutte il divario lavoro-famiglia. Perché se da una parte è praticamente impossibile, oggi, mantenere un’intera famiglia con uno stipendio solo; dall’altra sarebbe comunque una discriminazione per quelle donne che vogliono realizzarsi anche fuori dal nido famigliare. Invece che cadere, per forza, nella nuova categoria delle “Retro wife”. Vezzeggiativo americano, che indica quelle mamme che hanno abbandonato la carriera per non diventare una “Desperate work-house-wife“. La parità dei sessi ha un prezzo ancora troppo alto per una donna. La collaborazione deve essere quindi un’altra parola chiave della rinascita italiana, oltre che “Tagli, Tagli, tagli”. La collaborazione tra coniugi. E la collaborazione dello Stato, per facilitare un mercato lavorativo centrato sulla famiglia. Istituendo, per esempio, più asili e strutture ospitanti bambini nei pressi dei posti di lavoro. Creando maggior flessibilità temporale, che concili affetti e carriera.Perché è un popolo felice che determina lo sviluppo economico di un Paese.

Allora, nel frattempo mentre qualcuno parla di orango tango, assieme  ai media che parlano di chi parla di orango tango, il popolo italiano avrebbe bisogno di sentir parlare di nuove idee, strategicamente efficaci. E di vederle messe in atto queste idee. Se non si vuole che nel giro di un anno si realizzi uno switch: tutti gli immigrati dentro l’Italia, e tutti gli Italiani fuori. Perché Il problema è solo uno: il tempo. Giusto perché siamo in piena crisi, mica per altro. Ma almeno questo ve lo avevano già detto, vero?! Se no come facevano a chiedere più tasse.

1 comment

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  1. Francesco

    Molto piacevole e interessante, come sei riuscita a parallelare la
    vita domestica: uomo-donna e lo Stato.
    Dopo tutto come ci si dovrebbe aiutare all’interno di una famiglia, ancora di più in tempo di crisi, lo stesso dovrebbe avvenire all’interno dell’intera Italia. Lo Stato non è altro che la nostra famiglia in grande, e noi siamo la sua. Esso dovrebbe tirare la cinghia e collaborare, insieme a noi, per portare un livello degno di vita sociale alla pari di quello richiesto al giorno d’oggi, in qualunque stato Democratico. Sarebbe piacevole, insieme sacrificarsi e odorare quello spirito patriottico, che purtroppo non si ritrova in noi Italiani, oggi, come lo si trovava un tempo, o come meglio ancora, regna forte oggi, in tanti altri territori!! Attorno a noi.

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