Sigaretta elettromagnetica


Il critico Birnbaum ha studiato le video-installazioni dell’artista Aitken. In queste, percepiamo che la cinepresa si sposti rapidamente (spesso, venendoci incontro). La stessa immagine è proiettata su più schermi, collocati ad incrociarsi (nelle loro diagonali). Alla fine, la video-installazione di Aitken diventerà quasi “psichedelica”. La sua proiezione multipla sembra a Birnbaum rielaborata da un cervello che abbia perso le “coordinate euclidee” (così da emettere “altri suoni”), citando un passo del filosofo Deleuze. In molte video-installazioni, accade che l’artista riprenda qualcosa in modo circolare, evitando d’assegnarle un finale. Gli schermi, incrociandosi con le loro diagonali (così da spezzarsi), contribuiranno a rompere la linearità del tempo solo cronometrico. La cinepresa si muoverebbe come il telecomando, il radar, il monitor “nebbioso”. Elementi dove percepiamo la rottura lineare (la deviazione) dell’interferenza. Nella fotografia di Gaia, consideriamo la composizione a spicchi fra gli occhiali, le dita ed il polso. Qualcosa da percepire dentro una circolarità che nel contempo vada a spezzarsi. Al centro dello spicchio (fra gli occhiali, le dita ed il polso) emergerà la bocca, con la propria emissione della sigaretta. La fotografia pare “psichedelica”, perché la nostra visione finirebbe a “sussultare”. La linearità della sigaretta si riconfigurerà in chiave “iperbolica”, complice il suo accentramento nello spicchio. Anche il “cinturino” fra i bottoni sembra decostruito. Ci piace immaginarlo come l’antenna… che trasmetta “male”, con tutte le interferenze del caso.

Quarantini - Zauli

 

 

 

 

 

 

Bibliografia consultata:

D. BIRNBAUM, Cronologia, Postmediabooks, Milano 2007, pp. 67-76

 

Nota biografica sugli artisti recensiti:

Il fotografo Paolo Zauli è nato nel 1966, vive e lavora ad Imola (BO). Egli ama inquadrare la virtualità del sogno, nella sua “battaglia” per conquistarlo. Per lui, la vita sarebbe dotata d’un “senso laico”, quello in cui fare qualcosa per sé diventi pure fare qualcosa per gli altri. L’intera realtà, una volta inquadrata, perderebbe le sfumature del grigio (chiaroscurali) per colorarsi in modo “accecante”, con più “battiti irregolari”. Le fotografie devono avanzare un’immagine finalmente non di tipo “preconfezionato”, evitando ingenuamente di “rilassare” lo sguardo. Il loro significato sarà percepito quasi nella “solitudine” di se stesso, emergendo “violentemente” contro la realtà (sino a consumarla, per astrazione). Innanzi alla fotografia, noi avremmo uno sguardo “nero”, riempibile solo con l’amore incondizionato del cuore (esteticamente, preferendo l’immagine emotiva).

www.paolozauli.com

La modella Gaia Quarantini vive ad Imola (BO). Già da studentessa, impara a posare per marchi molto importanti, quali Max Mara e Trussardi Jeans. Pensando a se stessa, Gaia sente di vivere nel “work in progress” della sua crescita personale. A lei piacciono la creatività e l’accettazione delle “nuove sfide”. Gaia è laureata in psicologia. Lei si crede una persona semplice, che percepisce “il colore” della vita, rischiando di scegliere sempre col cuore.

www.gaiaquarantini.com

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