Trottolino amoroso… “fuh fuh cra cra” (dal colpo di vento alla foglia secca)


Possiamo citare una poesia di Rebora, che s’intitola Gira la trottola viva. Se ferma, quest’ultima arriverà ad “odiare” la terra. La trottola è destinata ad inclinarsi. Una postura da percepirsi solo passivamente. La trottola ferma sarà “sottomessa” dalla terra. Una volta sferzata, essa invece potrà scorgere intorno. Al movimento di tipo circolare, s’aggiungerà quello del dondolio. Qualcosa da percepire in via sempre “incerta”. La trottola “guarderebbe” di sfuggita attorno a sé. Essa rifletterà tutti i colori all’esterno, nel loro biancheggiare. Basterà la rapidità del giro. Per Rebora, la trottola simboleggerebbe la “sferza” del tempo. Il presente è lanciato dal passato e lancia il futuro, dentro il loro eterno ritorno (se il primo si percepisce solo succedendo al secondo, od anticipando il terzo). Rebora ha scritto che la trottola rotolante “aspira” con amore. Col suo biancheggiare, essa eternizzerebbe il mondo circostante, letteralmente purificandolo. L’artista Basilé ha inquadrato una sorta di triangolazione rettangolare: fra il Sole (in alto), la modella Simonetta (a destra) ed il “pallino” del riflesso (a sinistra). Contro la “secchezza autunnale” del bosco (con tutte le foglie per terra), pare che l’aria debba assicurarsi un’altra fluidità. La triangolazione rettangolare nascostamente veleggerà. Il braccio destro di Simonetta avrebbe sferzato il Sole, portandolo a “trottolare”. Lo pensiamo anche perché i capelli, ondulati dal vento, cingeranno la testa in via ovale. Una figura da percepire nel rotolamento sferzato (allontanato) di se stesso. Sembra che la pettinatura funga da “visiera”, evitando che gli occhi s’abbaglino (contro il “pallino” a sinistra). Il braccio sinistro si percepisce come molto teso. Simonetta avrebbe uno sguardo “deciso”, sferzando quasi impulsivamente il Sole (in alto) e quindi il “pallino” del riflesso (a sinistra). S’aggiunga che lei potrebbe abbandonare la scena, voltandoci la schiena od avvicinandosi al margine dell’inquadratura (a destra). Simonetta guarderà di sfuggita, quantomeno “sospendendo” la propria presenza. Inquadrata dal fianco, lei ruoterà con la schiena (mentre i piedi s’accavallano fra di loro, nel passo). La vela visivamente va a “sferzare” le onde. Così, essa permette la cavalcata del mare. Simbolicamente, pare che Simonetta voglia ri-posizionarsi sul bosco, lasciando un segno spiritualmente vivo di sé, contro la secchezza autunnale. Il Sole comunque è calato a terra, mediante il suo “pallino” di riflesso. Simonetta “girerà” intorno a sé, così da ri-posizionarsi. Soprattutto il braccio va percepito in via “decisa”. Ci piace immaginare che Simonetta si lasci (finalmente!) dietro di sé “l’autunno” d’un… “trottolino” amoroso. Lei rivendicherà la sua vita. Questo scatto di Basilé simbolicamente si percepisce entro una passionalità matura, contro le “secche” del più banale “tira e molla” sentimentalistico.

 

Basilé - Lein

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bibliografia consultata:

C. REBORA, Poesie 1913-1957, Garzanti, Milano 1994

 

Nota biografica sugli artisti recensiti:

L’artista Matteo Basilé nasce nel 1974 a Roma. Il suo vero cognome – Cascella – appartiene ad una nota famiglia di pittori e ceramisti. Basilé è stato uno dei primi a praticare l’arte digitale, avuto con questa lo stimolo a modernizzare le immagini (in particolare sul ritratto). Nei suoi lavori, egli ama contaminare le icone della serializzazione sociale (dai codici a barre alle cifre del bancomat) coi simboli arcaici (dagli ex-voto agli idoli orientali). Basilé è celebre per il ricorso al light-box ed ai plotter su alluminio. Le sue mostre s’allestiscono da tempo sia in Italia sia (soprattutto) all’estero.

www.matteobasile.com

La modella Simonetta Lein nasce nel 1983 a Pordenone. Lei lavora pure come scrittrice ed attrice (sia in teatro sia in televisione). Simonetta ha fondato via web il cosiddetto People wish tree: un Albero dei desideri (dove questi, abbandonata la virtualità iniziale, alla fine possano avverarsi). Per lo stesso tema, ricordiamo anche il suo libro dal titolo Tutto ciò che si vuole, pubblicato dall’editore Sperling&Kupfer (nel 2013). Come modella, Simonetta Lein è la testimonial per il fotografo Bruno Oliviero, nel loro progetto “La crisi e la vergogna” (a sfondo sociale). Oggi lei lavora tanto in Italia quanto in America.

Scrivete allora il vostro desiderio, sul sito internet di Simonetta: www.lovelightlein.com !

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