«Aggiungi Vivier e aggiungerai stile»


«L’arte per me è aria, è un respiro, un libro, è come andare al cinema. È l’occhio degli artisti su di noi, è un modo di pensare totalmente libero». Bruno Frisoni, direttore creativo di Roger Vivier, continua: «l’arte è una finestra aperta sul mondo. Comunica bellezza, tristezza, brutalità, gioia. E poi ha sense of humour, è decorativa». Decorativo come il mondo iconico raccolto nel lussuoso volume di Rizzoli Roger Vivier presentato il 18 aprile a Milano, da Inès de la Fressange, ambasciatrice del marchio.

Foto d’epoca, bozzetti di calzature, immagini dalla nuova collezione e di celebrities. Tutto nel libro dal gusto chic che ripercorre la storia della maison parigina.

Roger Vivier era un couturier: il suo strumento espressivo non erano gonne o abiti da sera, ma tacchi dalle forme squisite, sandali e stivali. Ha inventato il tacco a spillo, pensato per conferire slancio alle donne, quello “a virgola” ricurvo su se stesso, ha dato eleganza a quello a blocchetto e ha trasformato il rocchetto in una scultura.

«Il segreto è scoprire le forme antiche e reinterpretarle alla luce del nostro tempo» diceva il designer. Nei suoi sessant’anni di carriera ha rivoluzionato lo stile delle calzature da donna. E ha fondato una maison che, ancora oggi, è sinonimo di raffinatezza ed eleganza.

A raccontare questa storia fatta di artigianalità e stile è il volume Roger Vivier: il libro, complici trecento immagini e contributi speciali, tra cui quelli di Olivier Saillard e Virginie Mouzat, offre uno sguardo privilegiato sulla storia del designer francese e un’inedita visita negli archivi di foto dei modelli vintage, di schizzi originali, ma anche di disegni e collage più recenti.

Il volume ripercorre tutta la storia della maison attraverso le prime creazioni, le sperimentazioni, le collaborazioni con Christian Dior (Vivier fu l’unico a cui il sarto permise di tenere il proprio nome quando lavorava per lui), Elsa Schiaparelli e Yves Saint Laurent.

Un’accattivante monografia, che è un omaggio a idee geniali e azzardate. Un viaggio attraverso quasi un secolo di stile. Ma va oltre, raccontando anche la seconda vita della maison: tutto ricomincia quattro anni dopo la scomparsa del designer, quando nel 2002 Diego Della Valle acquista il marchio ormai in disarmo. A guidarlo sceglie Bruno Frisoni, che disegna, e Inès de la Fressange, modella e creatrice di moda che ne incarna il volto, lo spirito e l’immaginario.

Nelle pagine del volume scorre così tutto il lavoro fatto negli ultimi dieci anni per riportare il nome del creatore ai fasti del passato: materiali preziosi, ricami e colori accecanti sono gli stessi che aveva usato Vivier, reinterpretati secondo il gusto contemporaneo.

In un’atmosfera fiorita, tra rose in carta bianca sospese e altri decori in velina crepé, al gallery shop di Corso Como 10, si sono riuniti molti volti noti: Candela Novembre, Andrea Della Valle, Tommaso Aquilano e Roberto Rimondi, Micol Sabbadini e molti altri. Un elegante scenario per gli ultimi modelli di bag Prismick, di cui per l’occasione è stata creata una versione in coccodrillo in edizione limitata.
 In mostra anche la décolletée con tacco Virgule, ispirata a un modello originale di Monsieur Roger Vivier del 1963, e rilanciata per la collezione Autunno Inverno 2013-14.

«Non devono esistere regole, se non la bellezza. Si può essere chic senza essere convenzionali. Alla fine la cosa importante è il piacere di vestirsi», Inès de la Fressange.

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