27° turno della Serie A italiana di pallacanestro


«Quando è in atto una crisi, la passività non fa che accrescere l’impotenza: alla fine ci si trova costretti ad agire proprio sui problemi e nelle condizioni di gran lunga meno favorevoli». Chissà se Andrea Trinchieri conosce queste parole di Henry Kissinger, e se gli sono state d’ aiuto nell’ affrontare il momento di difficoltà della sua Cantù. Per carità, non va cantata vittoria troppo presto, ma la prova contro Montegranaro è un segnale di vita che i brianzoli. Contro una delle compagini più in forma del momento, e dopo le tre sconfitte consecutive (Siena, Caserta, Biella) qualcosa sembra effettivamente girato. Cantù ritrova la sua consueta pericolosità diffusa, Mancinelli pare essere riuscito a integrarsi nei meccanismi del sistema della Lenovo, e Smith si sta riabituando all’ attività dopo i lunghi mesi di stop. Ora il calendario propone la trasferta a Reggio Emilia e il derby con Milano in casa, e all’ ultima giornata il match fuori contro Bologna. Queste tre gare diranno se Cantù è tornata a essere una contendente effettiva per il titolo. Sempre che abbia mai smesso di esserlo.

BANCO DI SARDEGNA SASSARI 105 – 87 ACEA ROMA

La Dinamo torna implacabile regina tra le mura amiche e supera una Acea non brillante. Easley e Brian Sacchetti sono i due mattatori con 17 punti ciascuno, Drake Diener per una volta fa il secondo violino e si ferma a 15, Vanuzzo ne segna 14, e seguono Thornton a 13, Travis Diener a 12 e il neo- arrivo Gordon a 10. Roma, dal canto suo, trova molto da Goss e Datome, rispettivamente a 21 e 17, e da un positivo Taylor da 15 punti e 6 assist. Fa bene anche Czyk, 10, ma in generale ciò che non convince è la pausa mentale che dei capitolini nel secondo e periodo. A questi livelli e con il palio la zona alta della classifica, è un vero delitto buttare via una gara così.

MONTEPASCHI SIENA 75 – 55 OKNOPLAST BOLOGNA

Gara mai in discussione, per Siena, che d’ altronde riceve poca opposizione da una Virtus azzoppata dai mortificanti diktat presidenziali. Sono come di consueto Moss e Brown i trascinatori dei toscani: il primo segna 15 punti a cui aggiunge 7 assist, il secondo 14. Importante fattore risultano i lunghi Eze, 10, e soprattutto Kangur, che va in doppia doppia, con 18 e 11 rimbalzi. Per Bologna, il solito Pullen evita la debacle con 12 punti e il 50% da tre.

LENOVO CANTÙ 85 – 61 SUTOR MONTEGRANARO

Non c’è partita, dal secondo quarto in poi. Cantù dà un segnale rullando una delle compagini maggiormente in forma in questo momento. Gli uomini più importanti vanno in doppia cifra quasi tutti: Aradori, Mancinelli e Mazzarino tutti a 13, Leunen e Tyus a 12, Brooks 11. Manca solo Smith all’ appello, che dopo l’ infortunio deve man mano riabituarsi al campo. Montegranaro si vede solo nell’ apporto dei suoi lunghi:  15 punti per Freimanis, 11 per Slay.

ENEL BRINDISI 101 – 94 ANGELICO BIELLA

Era crisi per entrambe, anche se di diversa portata. La gara del PalaPentassuglia sancisce il ritorno in Legadue di Biella dopo otto anni. Gibson, 25 punti, torna il killer che negli ultimi tempi sembrava smarrito, e Simmons, Reynolds e Robinson riscattano le ultime prove incolori supportando il secondo cannoniere del campionato: per loro rispettivamente 17, 15 e 14 punti, a cui vanno aggiunti i 12 del positivo Formenti. Biella ci prova, con i punti di Johnson (26) e Pinkney (23), innescati come sempre da Rochestie (14). Il giovane Laganà è il prima linea, nella disperata rimonta della quarta frazione. Rimonta che non si concretizza, e il verdetto arriva inevitabile.

SCAVOLINI BANCA MARCHE PESARO 88 – 81 VANOLI CREMONA

Entrambe senza obbiettivi, Pesaro e Cremona danno vita a una grande gara, divertente e ad alto punteggio. La spuntano i padroni di casa, che trovano una grande prova degli esterni: Mack fa 22 punti e 6 su 8 dalla lunga distanza, mentre Barbour  e Kinsey si dimostrano i complementi adatti, il primo con 18 punti e 4 su 7 da due, il secondo con 12 punti e su 5 su 10 da dentro l’ arco. Bene anche Cavaliero, 10 punti, mentre tra i cremonesi chi fa la differenza sono Peric, 21, Stipanovic, 14, e la coppia di guardie Vitali – Jackson, entrambi a 15.

UMANA VENEZIA 85 – 88 JUVE CASERTA

Venezia butta via la possibilità di allungare su Caserta, in vista della corsa all’ ottava piazza dei playoff, e si costringe a un palpitante finale di stagione. Jelovac e Jonusas trascinano la Juve a un successo importante, realizzando 25 e 19 punti rispettivamente. Il resto lo fanno i due play/guardia italiani Gentile,12, e Mordente, 13. La Reyer risponde con i 19 di Bowers e i 15 di Szewczyk e di Young. Venezia in ogni caso ha la differenza canestri a favore, ma deve stare attenta. Ogni passo falso, d’ ora innanzi, può costare la post season.

SIDIGAS AVELLINO 69 – 78 TRENKWALDER REGGIO EMILIA

Sempre a proposito di playoff, sfumano a questo punto anche le speranze irpine, surclassate da una Reggio Emilia che, ora come ora, relegherebbe Milano al settimo posto in graduatoria. Taylor legittima il titolo di capocannoniere (19.4 di media) segnando 17 punti, Bell si dimostra ancora una volta un’ ottima spalla con 13, e Brunner,12, è il consueto pericolo sotto le plance. In generale è la diffusione della pericolosità la chiave del sistema emiliano, mentre Avellino trova molto da pochi interpreti: Johnson (17), Ivanov (13), Richardson (12), Lakovic (11, a cui unisce 6 assist).

CIMBERIO VARESE 95 – 81 EMPORIO ARMANI MILANO

Anche per Milano vale quanto detto sopra: alle volte è il sistema nel suo complesso a non funzionare, e a quel punto i suoi solisti vanno per conto loro, con risultati soddisfacenti solo dal punto di vista personale: la dimostrazione di questo discorso sono i 28 punti di Langford, i 13 di Bremer e i 10 di Marques Green. Viceversa, dall’ altra parte Mike Green realizzano 17 punti entrambi, Dunston addirittura 20, Ere 15 e Sakota 10, anche questi ultimi due al tiro sono meno mortiferi del solito. Poco male, perché Varese aveva già archiviato la pratica all’ intervallo.

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