25° turno della Serie A italiana di pallacanestro


«Il coraggio è la prima delle qualità umane, perché garantisce tutte le altre». Parole di Winston Churchill che risuonano ancora moderne nella vita di tutti i giorni. Il coraggio fa fare scelte spesso rischiose, e controcorrente. Come quella di Jaka Lakovic, campione pluriaffermato con Barcellona, Panathinaikos, Galatasaray la scorsa stagione: uno come lui non ci saremmo mai aspettati di vederlo ad Avellino, a lottare forse per l’ ottava posizione dei playoff, lui che ha calcato palcoscenici internazionali e ha giocato in grandi città europee. Stesso discorso di può fare per Taylor Rochestie, che lotta per una salvezza semi – impossibile a Biella e ed inizio stagione disputava l’ Eurolega a Vitoria, o per Andrea Cinciarini, passato nel giro di un anno dalla massima competizione continentale con Cantù ad essere il playmaker titolare di Reggio Emilia, oltre che della Nazionale. Il coraggio è stato anche quello di Stefano Gentile (ne abbiamo già parlato in un editoriale qualche tempo fa): ha scelto Caserta, quando il cognome e l’ essere il figlio di uno dei pezzi principali della storia della squadra campana poteva pesare come un macigno. Invece, per ora sta facendo buone cose, in attesa, chissà che magari possano trasformasi in “grandi”. Ma non c’ è solo il coraggio del singolo. C’è anche quello del gruppo: quello di Milano, che gioca a viso aperto in un campo infernale come Sassari, quando si parla di una possibile cacciata del suo allenatore. Il coraggio di prendersi le proprie responsabilità e di non fare lo scaricabarile, un’ anomalia, di questi tempi (e non si intende solo in ambito sportivo). E quello di Reggio Emilia stessa, audace nell’ inseguire senza indugi il sogno playoff, quando si è aperta questa porta. Il coraggio: ciò che distingue gli uomini dagli animali.

BANCO DI SARDEGNA SASSARI 79 – 85 EMPORIO ARMANI MILANO

Come un pugile che viene messo all’ angolo, l’ Olimpia reagisce e batte a domicilio una Sassari che trova un pomeriggio negativo al tiro (un dato per tutti, il 7 su 26 dalla lunga distanza). Il trio americano composto dai cugini Diener e Easley è il traino della Dinamo: sono 21 i punti del playmaker, 23 quelli della guardia e 21 quelli del lungo. Il resto però è poca roba, e una Milano compatta ha la meglio, questa volta affidandosi alla forza del gruppo: Lanford tira fuori la solita prestazione magistrale (26 punti e 4 assist), Gentile si conferma ancora in un periodo di forma strepitoso (18) e Radosevic (11) è quella presenza interna che di solito è garantita da Bourousis, stavolta opaco. Poco male, dato che L’ Emporio si dimostra una squadra e non un insieme di singoli. La domanda è se stavolta è definitivamente, o se è stata solo una condizione data dall’ emergenza.

SCAVOLINI BANCA MARCHE PESARO 101 – 91 OKNOPLAST BOLOGNA

Pesaro e Bologna danno vita a una gara avvincente e spettacolare dal punteggio alto. Paradossalmente, gli ospiti hanno solo tre uomini di doppia cifra: Pullen a 34 e la coppia di lunghi Gigli – Smith con 16 ciascuno. Bologna paga però l’ assenza di Poeta, e soffre in difesa con Imbrò sugli esterni avversari: lo dimostrano i 13 punti di Stipcevic, i 10 di Cavaliero e i 18 di Kinsey. Tra i marchigiani molto bene anche Crosariol, 12, Mack 17 e Barbour, 16.

LENOVO CANTÙ 65 – 66 JUVE CASERTA

Per Andrea Trinchieri Caserta rimane una ferita aperta, anche a cinque anni di distanza da quando in Legadue fu esonerato dalla panchina campana per risultati non ritenuti all’ altezza (la squadra poi sarebbe stata promossa con Frates alla guida). Aradori è l’ unico tra i brianzoli che va in doppia cifra (19), mentre la Juve trova la vittoria grazie ai soliti noti Akindeele (11), Gentile (12) e Jelovac (17). È proprio il lungo di origini africane a guidare i suoi nel quarto e decisivo parziale, quando i bianconeri rimontano grazie a lui, Michelori e Mavraides.

UMANA VENEZIA 80 – 74 VANOLI CREMONA

Partita bizzarra se ce n’è una: Venezia chiude la prima frazione sotto di 16, segnando solo 6 punti, tre quarti dei quali con Magro, mentre i lombardi pasteggiano con Peric (6 punti nel quarto iniziale, chiuderà con 15), Stipanovic (4, e saranno 14 alla fine) e Johnson. Poi pian piano i padroni di casa rimontano, prendono le misure a Cremona e nel terzo periodo accelerano grazie a Clark e Hubalek, che alla sirena conclusiva totalizzeranno rispettivamente 19 e 15 punti. Molto bene nell’ Umana anche Rosselli, 13, e Diawara, 10, quest’ ultimo altro fattore decisivo nella rimonta dopo l’ intervallo. Tra gli ospiti si segnalano anche Vitali, 11 e 5 assist, e Chase, 14 col 50% da tre punti.

CIMBERIO VARESE 81 – 58 ACEA ROMA

Prova di forza di Varese, che spazza via l’ Acea nell’ incontro dei quartieri nobili di questa giornata. Chi va in doppia cifra sono solo Rush (10) ed Ere (13), ma molti degli uomini della Cimberio chiudono a quota 8 (Sakota, Banks, Talts, Green), e a 9 Polonara. Roma si regge invece sui punti di Datome, 19, e Taylor, 13. Ma i soli 3 assist della partita dei giallorossi testimoniano come ciò che è mancato sia stata la circolazione del pallone. Nella pallacanestro, ad ogni livello, ciò porta irrimediabilmente alla sconfitta.

SIDIGAS AVELLINO 75 – 70 MONTEPASCHI SIENA

Dopo il Barcellona, Avellino. E con la prospettiva che a Vitoria le cose si faranno ancora più dure. Siena vive un momento no, nonostante Brown segni con continuità (20 in terra irpina), Moss sia l’ equilibratore che sa quello che deve fare nel momento giusto (10) e Kangur si stia dimostrando, col tempo, il lungo più efficace e dal rendimento più elevato (16). Dall’ altra parte, però, Avellino riscatta il tonfo di Casalecchio con una prestazione positiva: merito certo del rientro di quel campione che è Jaka Lakovic, 19, ma non solo. Ora è il gruppo che sembra funzionare, come dimostrano i 15 di Ivanov e i 14 di Hunter, entrambi arrivati da non molto. Già, il gruppo: quello che per anni è stato la forza di Siena, e la cui forza ora sembra misteriosamente svanita.

ANGELICO BIELLA 73 – 86 SUTOR MONTEGRANARO

Biella dà segnali di vita, anche se minimi. Con Rochestie sottotono, chi guida i piemontesi sono gli elementi più esperti, vedi alla voce Tsaldaris (14) e Jurak (11), che completano il consueto apporto offerto da Pinkney (15 e 8 rimbalzi) e uno degli sprazzi di Trey Johnson (19, con 5 su 8 da due punti e 3 su 5 da tre, oltre che 6 assist). Montegranaro però si dimostra più solida, con la sua anima italiana (Di Bella 17, Cinciarini 16 e Campani 13) e con un Kyle Johnson (11) che vive di molti alti e bassi.

ENEL BRINDISI 69 – 84 TRENKWALDER REGGIO EMILIA

Ora possiamo dirlo: Brindisi è in crisi. Non da questa giornata, certo, ma la gara tra le due neopromosse non dà adito a ulteriori dubbi. Non bastano ai pugliesi i 22 di Reynolds e i 12 di Gibson, perché nel terzo periodo salgono in cattedra i reggiani. La Trenkwalder, dopo aver condotto per quasi tutto il primo tempo, dopo l’ intervallo dà il giro di vite decisivo all’ incontro, grazie a Bell e Taylor che segnano 6 punti ciascuno, e che chiuderanno rispettivamente con 17 e 24. Cinciarini (13 più 6 rimbalzi) e Brunner (14 punti e 11 carambole) completano il quadro della serata positiva degli emiliani.

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