Carte in voce


Il filosofo Bachelard immagina che una sera d’inverno, col vento che soffia attorno alla casa, basta un fuoco luminoso perché l’animo addolorato ricordi le sue pene. Più precisamente, egli citava una poesia di Toulet. In questa, leggiamo che il cuore s’incanta a voce bassa, sotto la cenere d’inverno. Possiamo immaginare che il cielo sia nuvoloso, avendo una tonalità grigia. Qualcosa da percepire in via quasi “fumosa”. Il cuore avrebbe una passionalità che si lasci andare, malinconicamente, come il fuoco coperto (sotto la “pesantezza” del sentimentalismo). D’inverno, l’irradiazione del Sole “si consumerebbe” nell’aria, parendo “cinerea”. Il cuore di Toulet giungerà a cantare con la voce bassa. La sua passionalità malinconicamente si sarebbe lasciata andare. La fotografia scattata da Leonardo ha toni chiaroscurali. La modella Erica s’affaccia da un balcone. Il volto s’inquadra a ¾, mentre le mani cercano l’appoggio forte sulla cimasa. Dietro al corpo, l’ingresso “visivo” alla stanza è per noi del tutto oscurato. Immaginiamo che Erica declami, proprio in palcoscenico? Lei guarda astrattamente, nel vuoto. Cercando il forte appoggio sulla cimasa, le mani ci farebbero percepire il petto nella sua respirazione diaframmatica (come se quello aumentasse di volume). Erica reciterebbe in via “solenne”… I suoi occhi ci paiono ancora chiusi, come preparandosi ad un risveglio. La rigidità sul busto (legato alla cimasa coi “tiranti” delle braccia) apparterrebbe a quella del coricarsi a letto. Il “sipario” del balcone si sarebbe aperto con tutto l’onirismo dello sfondo nero. L’abito di Erica ha i risvolti sulle spalle. Pare che essi sventaglino. L’abito si percepirebbe in via “d’accartocciamento”, come se il tessuto avesse ricevuto un’illuminazione in grado di “bruciarlo”. Sul profilo destro del volto, sembra che la pelle letteralmente si squagli. Il tono bianco della camicia si percepisce facilmente come “cartaceo”. Le sopracciglia potrebbero aggrottarsi, conferendo al volto l’incertezza non solo del dormiveglia, ma pure della tristezza. La modella da un lato cerca l’appoggio forte sulla cimasa, e dall’altro guarda astrattamente nel vuoto… C’è una “seriosità” (una solennità) che nel contempo si lascia andare. Erica vivrà il risveglio d’una piccola pena, con un po’ di tristezza? Allora recuperiamo la poesia di Toulet. C’è un’illuminazione che letteralmente accartoccerà il tessuto. La prima s’incanterebbe sulla bruciatura del secondo. I risvolti sulle spalle si sventaglieranno come la cenere, tramite cui la “pesantezza” del fumo alla fine si lascia andare. Erica magari non canterà, ma senz’altro lei si sarà affacciata da un palcoscenico.

 

Fabris - Alberti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bibliografia consultata:

G. BACHELARD, L’intuizione dell’istante: la psicoanalisi del fuoco, Dedalo, Bari 2010, p. 113

 

Nota biografica sugli artisti recensiti:

Il fotografo Leonardo Fabris nasce nel 1987 a S.Vito al Tagliamento (PN), e poi cresce a Casarsa della Delizia (PN). Sono i luoghi del giovane Pierpaolo Pasolini. Fabris impara a percepirne l’eco estetica… Subito egli la personalizzerà, artisticamente, complice la passione del padre per gli scatti. Nel 2006, Fabris si diploma in Grafica pubblicitaria e Fotografia. Seguito dal maestro Elio Ciol, egli cura in particolare la postproduzione. Oggi Fabris scatta tanto lavorando per gli studi grafici del pordenonese, quanto più artisticamente (esibendo alcuni progetti personali).

(www.leonardofabris.com)

L’attrice e modella Erica Alberti nasce a Pordenone, nel 1982. Lei s’è diplomata al Liceo Socio-psico-pedagogico, ha la laurea in Antropologia culturale (presso l’Università di Bologna). Erica nel 2002 s’appassiona ai corsi d’immedesimazione teatrale, tenuti da Fabio Scaramucci. In seguito, lei s’iscrive al Coros – Servizi per lo spettacolo, diretto da Monia Tomasi. In Emilia-Romagna, Erica inizia a lavorare presso alcune ludoteche, recitando per i bambini. Nel 2006 lei è attrice nei progetti teatrali “Icaro”, promossi dalla Polizia di Stato per educare i giovani sul problema degli incidenti stradali. Erica in seguito cura il libro Piccoli principi (nel 2011, per Samuele Editore), raccogliendo le frasi più estemporanee ed inaspettate di 56 bambini. Erica ha continuato a studiare recitazione, sotto il maestro Michael Margotta, a Roma. Oggi lei è iscritta al database degli attori professionisti, presso la Roberto Bigherati Casting.

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