La pagella maschile degli Australian Open 2013


Djokovic: Terza vittoria consecutiva in terra australiana per il serbo. In questa superficie si sente a suo agio con tutti i colpi; combatte fisicamente, ma soprattutto mentalmente, in una maniera straordinaria. Quando incontra la prima difficoltà, però, rischia di perdere contro un Wawrinka spaziale (voto 8). Un match tirato, forse uno dei migliori dello Slam, che si conclude al 22esimo gioco del quinto set. Si pensava che Berdych, che fino ai quarti non aveva perso un set, potesse metterlo ancora in difficoltà ma Nole lo mette in riga con 3 facili sets. La finale contro Murray è giocata con un po’ di timore. Ci vuole l’aiutino dello stanco Murray a ingranare la giusta marcia. Con questo torneo Djokovic dimostra di avere  carattere, di stare attaccato al punteggio quando sembra non averne più. Sono caratteristiche da campione. E adesso il Roland Garros, l’unico Slam che non ha mai vinto, è a portata di mano… Nadal permettendo. 9

Murray: Probabilmente 1 anno fa, un match come quello con Federer l’avrebbe perso. Avrebbe risentito del timore reverenziale dopo il secondo e il quarto set persi, ma meritati. E invece il progresso che il coach Lendl gli ha apportato sta proprio qui: nel continuare a fare il proprio gioco anche quando non si raccoglie quello che si meriterebbe. Un passo in avanti dal punto di vista psicologico importante, che lo pone ormai al pari degli altri tre per la corsa al numero uno. Adesso mi aspetto anche una superiorità netta (magari nei confronti proprio di Federer?) che gli averebbe consentito di affrontare Djokovic con qualche energia in più. 8

Federer: il tabellone gli ha riservato un percorso più facile di quello che sembrava sulla carta. Diciamocelo, i vari Paire, Tomic e Raonic sono buoni giocatori, ma ancora troppo acerbi per uno Slam. E infatti il Re Roger li manda tutti a casa agevolmente in 3 set. Arrivato ai quarti, inizia a smarrirsi. E se gli anni iniziassero a farsi sentire? Riconosco che è un concetto che va di moda quando Roger non arriva perlomeno in finale, ma credo sia da escludere un ritiro da numero 1 (o anche 2). Rispetto ai suoi avversari Federer fa valere l’esperienza, cosa che gli ha consentito di salvarsi su Tsonga, ma non con Murray. Nonostante ciò, è sempre una bellezza vederlo giocare. 6,5

Ferrer: Ormai è evidente che rispetto a chi gli sta davanti è parecchi passi indietro. Volontà, sforzo fisico e generosità non bastano più. Serve un adeguamento tecnico che è difficile possa avverarsi. Basta leggere il risultato della semifinale persa contro Djokovic: 2-6 2-6 1-6. Sale al numero 4 del mondo, a causa dell’infortunio di Nadal. 5,5

Berdych: Percorso stabile del ceco, che perde dove non può nulla. Il suo gioco è efficace per i più deboli, troppo prevedibile per i più forti. Lo vedremo mai protagonista? Ho i miei dubbi. 6

Almagro: Miglior suo piazzamento agli Australian Open, ma è incredibile come perda i quarti di finale contro Ferrer. Lo prende a pallate fino al 5-4 del terzo set, serve 3 volte per il match e affronta un tie-break, senza mai chiudere. In conferenza stampa smentisce chi lo accusa di perdere troppo spesso la concentrazione. Certi numeri parlano da soli. 4,5

Chardy: Sorpresa del tabellone maschile. Non tanto per aver fatto fuori il nostro azzurro Seppi ma quanto per aver superato il numero 7 del mondo Del Potro. Ultimamente si è avvicinato alla scuola Mouratoglu, tecnico stimato che segue giocatori del calibro di Serena Williams, Dimitrov e altri. Un tecnico che è in grado di esaltare le caratteristiche peculiari. E Chardy ha fatto notare anche una bella varietà di colpi. In tornei come questi, dove si nota ormai una certa gerarchia, è entusiasmante vedere un outsider proporsi. 7,5

Tsonga: Ha fatto sempre bene in questo torneo e infatti approda facile ai quarti, nonostante un bel Gasquet. Evidenti sono i limiti tecnici, in particolare il rovescio, che ancora lo distanziano decisamente dai favoriti. Vale lo stesso discorso di Berdych. Eppure, la sua chance con Federer l’ha avuta. 6,5

Del Potro: Potrebbe essere il vero outsider del 2013. Colui che potrebbe impensierire quei 4 lassù. Purtroppo, si presenta in condizioni atletiche precarie e sbatte alla prima difficoltà. Non ha mai amato questo torneo, tant’è che non è mai andato oltre i quarti. Spero e credo che ad Indian Wells e Miami possa cambiare marcia. L’infortunio al polso patito 2 anni fa è ormai un ricordo, e non può essere una scusa. 3

2 Comments

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  1. Emiliano

    forse è meglio se Federer non lo commentassi 😛
    6.5 a chi trascina fino al quinto un Murray sicuramente più in palla , non essendo in giornata? :O con una grinta ed una voglia di tennis senza eguali. Già questo è il primo punto da elogiare.
    Per quanto riguarda i primi tre turni, è stato lui a farli sembrare semplici. E per quanto riguarda tsonga, non di certo l’ultimo arrivato, ha fatto una grande partita, resistendo fino al quinto set.
    oltre tutto dato da non sottovalutare, non ha perso un tie break ^^ io credo che un 7.5 sia d’obbligo…8 da fan xD ps: Il cammino di Nole è stato ridicolo 😛 Ovviamente non è colpa sua, ma degli avversari che si è trovato a dover affrontare.

    • Federico Drago

      Mi dispiace, ma sia che con Tsonga che con Murray meritava di perdere prima. Credo sia più demerito degli avversari che merito di Federer.

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