18° turno della Serie A italiana di pallacanestro


Nel film “Perdutamente tua”, in cui recitava la divina Bette Davis, Paul Henreid, nei panni di Jerry Durrance, sentenzia: «Gli addii non contano. Conta quello che c’ è stato». Dopo quattro anni intensi, pieni di gioie e di momenti bui, la settimana scorsa le strade Markoishvili e della Pallacanestro Cantù si sono separate, per una mera questione di costi sul monte ingaggi brianzolo. La trattativa col Galatasaray si era conclusa attorno alla mezzanotte del giorno della gara contro Roma, così che il buon Manuchar non aveva potuto salutare adeguatamente i propri tifosi. Questa domenica, contro Sassari, l’ ala georgiana è tornata al Pianella: ha visto la propria ex- squadra battere i sardi, con in contributo limitato ma decisivo del suo sostituto, il capitano della nazionale italiana Stefano Mancinelli. Due giocatori diversi, certamente: più creativo dal palleggio Markoishvili (in termine tecnico si potrebbe definire una point forward), più fisico e con gioco da lungo il quasi trentenne abruzzese. Il quale però, con il georgiano, ha in comune una cosa: da subito, ci ha messo impegno e sudore, per la maglia canturina, esattamente come ha fatto Manuchar nei suoi quattro anni in Lombardia. Per questo, domenica il Pianella tutto lo ha osannato.

EMPORIO ARMANI MILANO 108 – 57 SIDIGAS AVELLINO

Il biglietto con cui Milano si presenta alla settimana della Final Eight che ospiterà al Forum sono 51 punti di scarto, che fra parentesi rappresentano anche un record nella storia dell’ Olimpia (non superava i 50 punti di scarto dal 1973). Gli uomini di Scariolo sfideranno la capolista Varese con un’ iniezione di fiducia in più, data tanto dalla scoppola agli irpini quanto da un equilibrio forse finalmente trovato con l’ innesto di Marques Green. In generale, in questa gara mai in discussione, sono però i vecchi a fare la differenza: Hairston (17 punti), Bourousis (25), Chiotti (13), Melli e Bremer (10). Per Avellino si salva Biligha (11 punti in 28 minuti) e, parzialmente, Richardson (13).

SAIE3 BOLOGNA 83 – 80 SUTOR MONTEGRANARO

Si sveglia dal torpore Bologna, che dopo sei schiaffi consecutivi torna ad assaporare una vittoria. Faticosa, sudata, anche questa quasi sprecata, ma vittoria. I richiami del patron e del coach sembrano serviti a qualcosa, visto che, dopo che i primi due quarti sono finiti in parità, chi dà la sveglia nel terzo periodo è Smith, con 11 dei suoi 28 punti. Anche Minard contribuisce con 11 punti complessivi, a cui vanno aggiunti i 10 di Gigli. Montregranaro va vicina al colpaccio con Cinciarini e Johnson (16 per entrambi) e Steele e Amoroso (tutti e due a 15). Stavolta, però, festeggia Bologna.

VANOLI CREMONA 97 – 81 ENEL BRINDISI

Con la testa già forse dalla Final Eight in cui sfiderà Sassari, Brindisi viene rullata da una Cremona che nella corsa per la salvezza non vuole lasciare punti per strada. Jackson ne scrive 19, Vitali 13, Chase 16, Harris 15 e Stipanovic 12. Per i pugliesi ci sono 25 punti di Gibson, 15 di Simmons, 13 di Viggiano e 11 di Robinson. Non male, ma prendere 97 punti non pare un segnale incoraggiante, alla vigilia della Coppa Italia.

CHEBOLLETTA CANTÙ 94 – 80 BANCO DI SARDEGNA SASSARI

Sempre a proposito di Coppa Italia, sia Cantù che Sassari si presentano all’ appuntamento del Forum entrambe con certezze significative. Al di là dei 14 punti di differenza, i sardi hanno condotto le danze nel secondo e nel terzo periodo, quando è iniziata la rimonta dei padroni di casa poi vincitori. Aradori è il mattatore canturino del primo tempo, dove segna 14 dei suoi 21 punti totali. Tabu (15) e Cusin (12) sono le sue spalle, mentre Leunen e Mazzarino (10) sono decisivi nel momento della rimonta brianzola. Viceversa, per Sacchetti c’ è ottimo il contributo offerto dagli esterni (21 di Travis Diener, 14 del cugino Drake, 16 dell’ ex- di turno Thornton), ma manca l’ apporto dei lunghi, in particolare di un Easley limitato dei falli.

TRENKWALDER REGGIO EMILIA 96 – 93 ACEA ROMA

Reggio Emilia supera in volata Roma, che prova un vano recupero nell’ ultimo periodo. I capitolini buttano via la gara nel primo periodo, trovando un Donell Taylor che scava il margine iniziale con 10 dei suoi 30 punti. Slanina e Antonutti (17 e 12 rispettivamente) sono le altre due bocche due fuoco, innescate da Cinciarini (10 punti e 8 assist) e coadiuvati da Brunner (10 punti e 5 assist). Roma trova 25 punti di Lawal, 22 di Datome, 18 di Jordan Taylor, 16 di Czyk e 10 di D’ Ercole. La rimonta non riesce, ma gli addetti ai lavori sono convinti di una cosa: al Forum di Assago, tra Cantù e Roma, se ne vedranno delle belle.

UMANA VENEZIA 71 – 68 SCAVOLINI BANCA MARCHE PESARO

Insieme alla Virtus Bologna e alla Scandone Avellini, questo era l’ incontro tra le squadre che l’ anno scorso erano presenti alle Final Eight, e che quest’ anno invece le guarderanno da casa. Entrambe hanno problemi a inizio stagione, che però pare siano in via di risoluzione. Con due ricette diverse: i padroni di casa hanno confermato Mazzon sulla panchina, mentre Pesaro ha cambiato, affidandosi a stagione in corso a Zare Markovski. Il tecnico macedone è uno che sa dove mettere le mani, e difatti i risultati sono man mano arrivati: ha fatto rendere uno Stipcevic che a Milano sembrava involuto (15 punti, come quelli di Barbour, e 5 assist) e ha dato fiducia a Crosariol (19 punti, 6 rimbalzi, 2 stoppate) che si era spento dopo un brillante avvio di stagione. Mazzon, viceversa, ha dato fiducia ai suoi uomini di punta (Diawara 19 punti, Alvin Young 22), e ha costruito un sistema in cui tutti portano in loro mattoncino a seconda delle necessità. Due modi di agire diversi, ma produttivi entrambi.

JUVECASERTA 80 – 81 ANGELICO BIELLA

Biella batte un colpo mica tanto piccolo. Vincendo in casa contro una diretta concorrente per la salvezza, i piemontesi rilanciano le proprie ambizioni per la permanenza nella massima serie. Nella gara più importante di questo nuovo viatico dell’ Angelico, spiccano il vecchio drago Soragna, il play titolare della nazionale montenegrina Rochestie (15 punti sia per il primo che per il secondo), il cavallo di ritorno Pinkney (17) e quel Johnson che ogni tanto si ricorda che qui, in passato, ha fatto anche cose importanti (10 punti e 3 recuperi). Le stesse, più o meno, che sta facendo a casa Stefano Gentile (11), il cui apporto, con le dovute proporzioni, è di poco inferiore a quello di suo babbo, quando la Juve lottava per obbiettivi diversi (leggi scudetto). Insieme a lui, a tenere su i bianconeri ci sono Jelovac (17), Akindeele (23) e Mordente (16). Caserta è viva, e lotta con noi.

MONTEPASCHI SIENA 89 – 75 CIMBERIO VARESE

Siena batte Varese in casa, dominando sin dal primo quarto, e facendosi recuperare nel terzo periodo. Poi, la stanchezza del recupero affonda una Cimberio volenterosa ma distratta (troppi rimbalzi offensivi concessi e poca precisione al tiro). Brown sigla 10 dei suoi 23 punti nel primo quarto, quello del primo allungo toscano, poi insieme a lui si alternano come fucilieri Moss (13), Hackett (14), Kangur (12) e Sanikidze (10). Vitucci trova 20 punti di Dunston, 13 di Banks, 10 di Green e 14 di Ere, che insieme al centro è l’ unico che sembra non voler mollare mai. Contro Milano, per confermare quanto di buono costruito finora, urge molto di più.

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