16° turno della Serie A italiana di pallacanestro
“O Varesina, al sommo di quel colle, quando il sentiero t’avrà fatta arrossire, mi dirai come ti chiami….”. Non ci sarebbe da stupirsi se Ambrogio Bazzero, l’ autore di queste parole, avesse ricevuto come risposta “Vittoria”. Noblesse oblige per la capolista di questo campionato, a cui non era stato ancora dedicato (e ce ne scusiamo) un editoriale. La truppa di Vitucci marcia spedita e sicura del grande lavoro che a Varese stanno svolgendo: in casa viene superata anche Brindisi, una delle squadre più in forma di questo primo scorcio di stagione. Buttando invece un occhio all’ immediato futuro, sarà interessante la Coppa Italia in programma al Forum di Assago dal 7 al 10 febbraio, che proporrà già nel primo turno il confronto tra la Cimberio con la Milano padrona di casa. Questo in realtà pare però un problema relativo, dato che tra le mura amiche l’ Olimpia non vince dal 22 ottobre. Se dovesse superare il turno, e dall’ altra Cantù avesse la meglio su Roma, Vitucci incontrerebbe ancora il collega Trinchieri, che lo ha escluso dalle ultime edizioni del trofeo, quando il coach veneziano era alla guida di Avellino. Insomma, quella parte del tabellone propone scintille.
CIMBERIO VARESE 83 – 71 ENEL BRINDISI
Il girone di ritorno si apre per Varese come si era aperto quello di andata, ovvero superando Brindisi. La squadra pugliese non demerita, ed è in vantaggio al suono della prima sirena. Nel secondo periodo sale però in cattedra Dusan Sakota, autore di 7 dei suoi 10 punti finali, e la Cimberio si rimette in carreggiata. Si va alla pausa lunga sul 39 pari, ed è nel terzo periodo che i padroni di casa prendono definitivamente le redini dell’ incontro, grazie ai 10 dei 14 punti totali di De Nicolao. Molto bene fanno anche Green e Rush, entrambi a 13, e Dunston, che ai suoi 15 unisce 7 stoppate. Per gli ospiti, in doppia cifra vanno Robinson (18) e Gibson (16).
SAIE3 BOLOGNA 92 – 93 VANOLI CREMONA
Sesta sconfitta consecutiva per Bologna, ma l’ a.d. Sabatini conferma la fiducia a Finelli e la non volontà di ricorrere al mercato per una squadra che ha limiti di concentrazione evidenti. Cremona parte forte sin dall’ avvio, ma fa di tutto per farsi rimontare dai padroni di casa, che vengono giudati dalla coppia Poeta – Gigli (18 per il primo, 19 per il secondo, così come per Minard), mentre Smith è un corpo estraneo alla squadra, malgrado metta 10 punti. Brian Chase, il nuovo arrivato, firma il canestro che decide l’ incontro, e mette anche una delle quattro triple con cui Cremona allunga nel finale, quando però ancora si fa raggiungere. Harris scrive 28 nel suo tabellino, il neo- italiano Jackson 22, Johnson 13 e il duo croato Stipanovic – Peric entrambi 10.
JUVE CASERTA 69 – 78 EMPORIO ARMANI MILANO
Langford – Hairston – Bourousis: quando il trio delle meraviglie gira come sa fare (rispettivamente segnano 21, 12 e 18 punti), Milano è fuori categoria per quasi tutte. Lo si vede nel terzo periodo, quando da questa catena esce il parziale del sorpasso meneghino su Caserta, che era andata al riposo in vantaggio di tre lunghezze. Tra i padroni di casa spiccano i 15 punti sia di Akindele che di Jelovac, e i 10 di Stefano Gentile. Che non ha potuto giocare il derby con il fratellino Alessandro, infortunato, nella città dove il babbo di entrambi ha scritto pagine di storia.
ACEA ROMA 65 – 64 SCAVOLINI BANCA MARCHE PESARO
A riprova che Markovski è uno che ci sa fare, Pesaro fa sudare le proverbiali sette camicie ai Roma, prima che la squadra di Calvani possa avere la meglio grazie alle prestazioni di Datome (21), Lawal e Taylor (12 per entrambi).Barbour è ancora una volta protagonista, con 20 punti e4 rimbalzi, Stipcevic dimostra di non essere lo scarto che è stato mandato via a calci da Milano (13 punti e 2 assist), e Cavaliero dimostra il consueto cuore e attaccamento alla maglia segnando 10 punti in 23 minuti. Continuando su questa strada, Pesaro potrebbe presto togliersi dalla palude della zona retrocessione.
ANGELICO BIELLA 72 – 100 BANCO DI SARDEGNA SASSARI
Finisce tanti a pochi, come era lecito immaginarsi. La Dinamo non lascia nulla nel piatto a Biella, l’ azzanna alla giugulare fin dalla palla a due e non molla più la presa sino alla fine. Travis Diener è il mattatore con 22 punti, seguono Ignerski con 19, Thornton con 17, Easley con 12 e Drake Diener con 11. Sono ancora il veterano Jurak (17) e il play Rochestie (12) gli unici a tenere su la bandiera biellese, insieme al baby Laganà (9 punti in altrettanti minuti di utilizzo) e sperando che la vecchia volpe Tsaldaris, neo- acquisto, dia nel tempo un contributo migliore di quello offerto in questa giornata, quando logicamente l’ affiatamento coi compagni era da affinare.
SUTOR MONTEGRANARO 95 – 71 SIDIGAS AVELLINO
Non parte bene la nuova avventura di Cesare Pancotto sulla panchina irpina, dopo che in settimana era stato ingaggiato per sostituire il dimissionario Gianluca Tucci. Avellino, proprio nella terra di origine del suo nuovo coach (è nato a Porto San Giorgio), imbastisce una prestazione orripilante, andando sotto di dieci punti già a fine primo quarto. Gli unici sopra la sufficienza sono Richardson, 17 punti, e Shakur e Ivanov, entrambi a 12. Discorso inverso per Montegranaro, dove si può pescare a scelta tra le prestazioni di Cinciarini (16), Burns (17), Steele, Johnson e Amoroso (tutti a 12).
UMANA VENEZIA 83 – 79 CHEBOLLETTA CANTÙ
Ci sarà un motivo, se coach Dan Peterson ritiene che l’ intervallo sia nemico della squadra in vantaggio. Nel terzo periodo, dopo essere andata alla pausa lunga in svantaggio di quattro punti, Venezia gira la gara a proprio favore, grazie soprattutto ai 10 punti su 21 complessivi di Szewczyk. Il vero mattatore è dell’ incontro però Diawara, che scrive nel suo tabellino 29 punti, 9 rimbalzi, 2 recuperi e 2 assist. Rosselli e Clark (10 e 11 rispettivamente) completano il quadro della vittoria veneziana, mentre Cantù recrimina per una gara che aveva già in pugno e che ha sciupato. Tyus e Tabu sono i migliori marcatori con 15 punti, dietro di loro Aradori e Leunen a 13, e Markoishvili a 12.
MONTEPASCHI SIENA 64 – 49 TRENWALDER REGGIO EMILIA
L’ asfissiante difesa toscana e l’ asfittico attacco reggiano regalano una partita decisa già sin dall’ avvio, non tanto nei parziali, quanto piuttosto nel modo in cui è arrivata. Il giovane Silins (10) e il vecchio Taylor (14, miglior marcatore della gara) sono le note liete della Trenkwalder, mentre Siena vince grazie al suo sistema (quasi) infallibile: 11 punti di Moss, 10 di Hackett, 9 di Kangur e Ress e 8 di Brown.
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